Capitolo 8

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Dopo essermi addormentata sulla spalla di Adam, mi sono risvegliata alle tre di notte nel mio letto, mi sono alzata a mangiare qualcosa e sono ritornata nel mio letto come una sfaticata.

E così sono rimasta per il resto della settimana, mi hanno ignorata tutti, come se non mi avessero mai conosciuta e lo ammetto ci sono rimasta un po' male, non me l'aspettavo, sopratutto dalle ragazze.

La mattina avevo ricominciato a correre, i pomeriggi invece li passavo a portarmi avanti con lo studio mentre la sera stavo sul divano a piangere guardando qualche film drammatico e mangiando gelato al cioccolato e alla fragola.

Ed eccomi qui stesa sul letto a fissare il soffitto da più di mezz'ora, persa nei miei pensieri e nel silenzio.

Non capisco perché si comportino in questo modo, ho passato giorni a domandarmi se avessi fatto qualcosa di male ma ancora ad oggi non mi è venuto in mente nulla. Ed ogni volta che provavo a fermare Ashlee e le altre per spiegazioni mi rispondevano con un "Scusami Charl, sono di fretta" lasciandomi impalata e senza parole nel corridoio.

E poi c'è Adam, che ogni volta che ci rivolgiamo la parola è solo esclusivamente per litigare. Ogni volta che lo guardo, mi perdo sempre in un miscuglio di emozioni diverse rabbia, dolore, delusione eppure quando parla usa sempre un tono fermo, sicuro di sé e così convincente che non so mai se cedere e credere o andare oltre a tutto quello che dice.

Io veramente non lo capisco e sento che se solo ci provassi rischierei di impazzire.

"Sono davvero così male come amica?" domando arrabbiata ad alta voce a me stessa.

"No certo che no" rispondo alzandomi di scatto sul letto rischiando di cadere per poi recuperare l'equilibrio giusto in tempo per evitare una brutale caduta.

"Cazzo no, no, io non dovrei più rivolgere la parola ad un gruppo di bugiardi, io dovrei ignorarli e non loro."quasi urlo scendendo dal letto e cominciando a fare avanti e indietro nella stanza come è mio solito fare quando penso e prendo decisioni.

"Vuoi rimanere chiusa in un attico per il resto della tua vita mentre gli altri si divertono e tu ti autocommiseri per persone a cui non importa nulla di te?" mi chiede la mia me interiore.

"No!Comincerò con l'accompagnare Tyler al gala di sabato sera. Ricomincerò da zero. Ho chiuso con quel gruppo di matti." Rispondo quasi convinta, incrociando le braccia sotto il seno ma il cellulare suona interrompendo la conversazione con me stessa, avvisandomi di un messaggio da leggere.
Mi ributto sul letto ed afferro il telefono.

Numero sconosciuto.

<<11:00 pm Central Park, urgente ti spiegherò tutto lì. Ho bisogno del tuo aiuto.
Non fare tardi.
-Ashlee.>>

Leggo il messaggio più volte e mi chiedo perché non mi abbia chiamato dal suo numero di telefono o non sia venuta direttamente da me.

Magari ha cambiato numero di telefono.

Non posso ignorarla e fare finta di niente. E se fosse realmente nei guai? Io non sono come loro e mi importa veramente di Ashlee.
Sospiro sconfitta.
"Farò un'eccezione" Bisbiglio alla mia coscienza mordendomi il labbro inferiore.

Mi incammino verso il bagno per una doccia calda che spazzi tutto lo stress accumulato da quando sono in questa maledetta città. Lascio che l'acqua calda mi bagni i capelli biondi e che lavi il mio corpo dalla schiuma bianca profumata.

E mi ritrovo a pensare ad Andrew, mi intimorisce ma allo stesso tempo mi intriga e mi affascina, come se ci fosse qualcosa che mi spinge verso di lui e che mi incoraggia ad avvicinarmi ma ogni volta che lo faccio, un brutto presentimento si fa spazio dentro di me.

I only wanna be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora