Sono tornata nel mio appartamento, in cui non mettevo piede da troppo tempo, per prendere alcuni vestiti di cui avevo bisogno prima di raggiungere il resto del gruppo alla villa.
Avevo passato metà della mattinata con Adam che poi mi obbligò a scendere e far sapere agli altri che mi ero ripresa.
È stato imbarazzante, lo ammetto.
Ma Tyler è riuscito a tirarmi su il morale con le sue stupende e stupide battute che solo lui può fare ed ad aiutarlo un abbraccio di Andrew.
Ashlee mi ha fatto un monologo di scuse insieme alle ragazze accompagnate da una scatola gigantesca di cioccolatini che abbiamo mangiato insieme con i piedi infilati nella piscina. Mentre Maddison prendeva il sole ovviamente.
Nick si è scusato infinitamente che ho perso anche il conto di quante volte lui abbia ripetuto la parola scusa, mentre Scott e Matthew con il loro solito metodo infallibile di farmi il solletico l'hanno avuta vinta anche questa volta. Steven e Jake hanno usato il mio punto debole contro di me e quindi si sono scusati con un bel piatto di spaghetti per pranzo.
Max, nervoso, mentre cercava le parole giuste da usare, l'ho stretto in un abbraccio lasciandolo sorpreso per poi dirgli che andava tutto bene.
È tornato tutto come prima, più o meno e spero solo che non ci siano più bugie tra di noi.
Sánchez è morto e i nomi della lista sono finiti, non so che cosa ci aspetta ma vedendo come stanno andando le cose, nulla di buono.
Torneremo a stare nella villa come prima finché non capiremo che cosa fare.
Sento suonare alla porta ed alzo gli occhi al cielo infastida nel dovermi alzare dal tappeto pieno di vestiti che aspettano ancora di essere piegati e sistemati nella valigia."Adam ti avevo detto che sarei tornata alla Villa da sola." Sbuffo aprendo la porta per ritrovare l'ultima persona che mi aspettavo di trovare alla mia porta.
"Posso entrare?" Mi chiede e solo ora mi accorgo che sono rimasta impalata senza dire parola.
Annuisco e lo faccio entrare.
"Come stai?" Confusa oserei dire ma mi limito ad un "Sto meglio, la febbre mi è passata."
Si accomoda e mi siedo sulla poltrona accanto alla sua, con il cuore che mi batte forte.Annuisce mentre un silenzio imbarazzante prende posto dell'aria, non so cosa dire
eppure ci sono molte cose che vorrei dirli."Come sta andando il tuo ultimo anno alla Columbia?" Mi chiede provando a cacciare questo silenzio.
"Mi mancano pochi esami ma ho deciso di mollare l'università." Rispondo spostando una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Come mai?" Mi chiede sorpreso.
"Charlotte Edwards voleva diventare una donna d'affari e seguire le orme di famiglia, Charlotte vuole solo essere felice e trovare qualcosa che la renda fiera di sé stessa." Annuisce ricambiando lo sguardo.
"Non devi sentirti obbligata ad entrare nel mondo degli affari solo per tuo nonno o per me, se lavorare nella CIA ti rende felice, segui quella strada." Annuisco strofinando le mani sui miei jeans blu nervosamente.
"Volevo scusarmi per ieri, la mia reazione è stata esagerata e non avevo il diritto di trattarti in quel modo. Mi dispiace." Spiego agitandomi sulla poltrona di pelle che sembra scomoda più di qualsiasi cosa in questo momento.
"Non ti devi scusare, Charlotte. La tua reazione era più che normale dopo quello che ti ho detto. So che ho molto da farmi perdonare ma spero solo che tu, un giorno possa perdonarmi e dimenticare il passato per ricominciare dove eravamo rimasti." Gli rivolgo un piccolo sorriso che ricambia incerto ma contento.
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I only wanna be with you
Romance•Completa• Tutti noi abbiamo un limite, un limite da rispettare. Vi siete mai chiesti che cosa succerebbe se questo limite venisse superato? È la storia di Charlotte Edwards, una ragazza particolare ma allo stesso tempo semplice, figlia di una dell...