Capitolo 40

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Dopo una lunga passeggiata, entro in quel maledetto hotel.

Non c'è anima viva, prendo la carta che avevo rimesso nella sua tasca trovando anche un pacco di sigarette che sicuramente avrà dimenticato.

10.

Salgo le scale che scricchiolano ad ogni mio passo e nel silenzio più totale mi fermo davanti alla porta con il numero dieci.
Striscio la carta nella serratura che si apre subito mostrandomi la camera buia di Adriana.

Comincio a raccogliere le poche cose che ha ed a metterle in una borsa nera che trovo a terra. Apro i cassetti per vedere se ha dimenticato altro di personale ma trovo solo una pistola.

Tipico di Adriana.

La infilo dietro ai miei pantaloni e chiudo la cerniera del borsone ma appena mi volto mi ritrovo un uomo dietro.

Non è giornata.

Con il borsone lo colpisco forte in testa facendolo barcollare giusto per qualche secondo che mi permette di prendere la pistola che grazie al cielo Adriana ha lasciato qui.
Sparo senza pensarci ed esco dalla camera correndo sola nel corridoio fino a trovarmi faccia a faccia con una ragazza, forse più grande di me, mi incantano i suoi lineamenti così famigliari da non accorgermi nemmeno che ha la pistola in mano.

"Non mi dire sei la nuova marionetta di Dave? Chissà perché sceglie sempre le bionde."
La istigo puntandole contro la mia pistola.

"Charlotte Edwards..." Sussurra il mio nome facendomi venire i brividi da come l'ha pronunciato.

"Dí a Dave che se mi vuole morta dovrà venire ad uccidermi con le sue stesse mani." Aggiungo sorridendo per mascherare il tornado di emozioni dentro di me.

"Non sai quanto mi piacerebbe avere il tuo sangue tra le mani in questo momento ma la vendetta va servita su un piatto d'argento. Puoi andare Charlotte." Abbassa la pistola facendosi da parte, infilando l'arma dietro nei suoi pantaloni e coprendola con il suo trench color marrone.

La guardo per un'ultima volta ed una strana sensazione si propaganda nel mio cuore.

Esco da quel hotel e comincio a correre pur di allontanarmi da quel posto.

Mi fermo prendendo fiato e nel mentre il mio telefono squilla ricordandomi solo ora dell'appuntamento con il mio superiore insieme a Chris.

"Dove sei finita? Mi sono dovuto inventare una cazzata per pararti il culo con Hudson." Sbotta arrabbiato appena rispondo al telefono.

"Mi dispiace, è che ho avuto da fare. Me ne sono completamente dimenticata." Dico strofinandomi il viso con una mano.

"Da fare? Sul serio Charlotte? Non ci stai mettendo in panchina e combinando qualche cazzata delle tue?"

Dirli che Adriana è viva metterebbe sia lui che lei in pericolo.

"Volevo solo stare un po' da sola tutto qui, avevo bisogno di svuotare la testa e a quanto pare ci sono riuscita. Tornerò a casa tra poco. Grazie per avermi coperta con Hudson." Riattacco incamminandosi verso l'hotel in cui ho lasciato Adriana.

"Ti stavano seguendo e ti avrebbero scoperta se fossi tornata in quello schifo di hotel.
Ho trovato il bastardo che probabilmente ti seguiva, l'ho fatto fuori con la tua pistola nel cassetto." Dico a raffica appena risponde al secondo squillo.

"Sapevo che una pistola nel cassetto dell'intimo sarebbe servita a qualcosa." Aggiunge sarcastica ma il nervosismo si sente nella sua voce.

"Ho incontrato anche una donna, mai vista d'ora ma mi è sembrato di conoscerla." Rivelo lasciando il borsone nero da Grayson che senza parlare annuisce capendo  subito a chi portarlo.

I only wanna be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora