(1) Un nuovo inizio

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◆ Zayn's P

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Zayn's P.O.V.

Era tarda mattina, ed il mio cellulare non smetteva di squillare.

«Cosa cazzo vuoi?» Urlai quando mi decisi a rispondere all'ennesima chiamata di Colin.

«Hai i soldi Malik?»

«Sì, una parte. Lo sai che non posso darteli tutti insieme.» Mi passai una mano tra i capelli, cercando di scacciare l'enorme cifra di debiti dalla mia mente.

Maledivo il giorno in cui mi beccarono con possesso di droga durante una delle mie solite serate. Per fortuna erano pochi grammi, e riuscii a farmi poco più di un anno e mezzo, uscendo prima del dovuto per buona condotta.

Da quando uscii di prigione però, un paio di mesi fa, coloro che mi avevano protetto durante la mia scomoda permanenza in carcere, mi stavano addosso per riscuotere i soldi che gli avevo promesso una volta uscito. All'epoca non badai alle conseguenze future, nonostante fossi consapevole di non avere quella cifra. Adesso invece stavo cercando di vendere qualsiasi tipo di droga mi capitasse fra le mani, pur di racimolare abbastanza denaro per tenere quei tizi calmi, fino alla fine del mio debito.

«Arrivo.» Mi riattaccò il telefono in faccia, ed io lo gettai di rimando sopra il tavolo.

Raccolsi il sacco di spazzatura accanto alla porta d'ingresso, ed uscii per andarlo a buttare nei cassonetti fuori casa.

Non appena varcai la soglia della porta, notai un taxi fermo di fronte alla casa gialla dove abitava una donna con un inquietante gatto nero.

Da quella macchina scese una ragazza con dei lunghi capelli castani, che si trascinava una valigia svogliatamente. Stonava visibilmente in quel quartiere, a causa dei vestiti costosi che aveva indosso. Sembrava essere uscita dalla più alta nobiltà londinese. E quindi cosa l'aveva portata di fronte casa mia?

Andai a gettare la mia spazzatura, ed al ritorno il taxi era andato via, ed anche la principessina.

Prima di rientrare nella mia abitazione, Colin si piazzò con una moto sul mio vialetto.

« È l'ora del guadagno!» Esclamò con il solito tono che usava per prendersi il gioco di me.

Cacciai fuori i contanti arrotolati che tenevo in tasca e glieli tirai, facendolo quasi cadere dalla moto pur di afferrarli.

Iniziò a contarli non fidandosi di me, ovviamente.

«Il mese prossimo voglio qualcosa in più, Malik. Con questi spiccioli salderai il tuo debito nella vecchiaia, ed io non ho tutto questo tempo.»

«Che cosa? Questa è la cifra che avevamo stabilito!» Urlai spazientito.

Colin scese dalla moto, e si avvicinò con passo svelto verso di me. «Ed ora ne stabiliremo un'altra, ti crea forse problemi?»

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