(5) Heavy dirty soul

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◆ Zayn's P

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Zayn's P.O.V.

«Come prosegue il saldamento del tuo debito?» La voce di Brad era difficile da sentire, sovrastata dalla musica assordante del pub in cui ci trovavamo.

«Prosegue. Ma mi toccherà vendermi un rene per saldarlo.» Finii il mio terzo drink, facendo un cenno al cameriere di portarmene un altro.

La stanza era ricoperta di ballerine che si muovevano sensualmente su un palo, contornate da diversi ragazzi che infilavano alcune banconote nei loro slip. Era quel genere di pub dove andrebbe un uomo dopo una giornata di lavoro, con problemi al suo matrimonio, e con tanta, tanta voglia di far sesso.

«Prendi questi, non saranno tanti ma ultimamente gli affari vanno alla grande, quindi prendili. Sono riuscito a vendere nuova roba, ti consiglio di ampliare la tua merce.» Brad mi passò una mazzetta di soldi legata ad un elastico, prima di abbassarsi sul tavolino accanto a noi, sniffando qualcosa di molto più potente della cocaina.

«Non posso accettare, amico.»

«Oh non farti supplicare. Vedili come regalo anticipato per il tuo compleanno, tra poco compirai vent'anni, no?» Alzò il suo drink in aria incitandomi a fare un brindisi.

«Mancano ancora dei mesi, ma ti ringrazio. Sei un fratello.» Sollevai anch'io il bicchiere ancora pieno di alcool, scontrandolo con il suo, per poi berlo tutto d'un fiato.

Gettai sul tavolo un po' di polvere bianca, la stesi orizzontalmente, creando una linea retta, e con una sola sniffata la assorbii. Mi passai due dita sul naso, ripulendomi. Iniziai a guardarmi intorno, e quando notai una ragazza fissarmi ammiccante, mi alzai.

«Prendi la metro se sei strafatto, okay? Ci vediamo domani.» Aspettai un assenso di Brad che mi facesse capire di avermi sentito, e dopo averlo ricevuto mi allontanai da lui.

Raggiunsi la ragazza al bancone, sedendomi sullo sgabello accanto al suo. Feci per parlare, quando una sua mano finì dritta sul cavallo dei miei jeans.

«Dove vuoi andare?» Si spostò dal viso i suoi lisci capelli biondi, gettandoli dietro le orecchie.

I suoi occhi di un verde chiaro mi guardavano affamati. Si concentrò sulla mia camicia bianca e con una mano mi sbottonò alcuni bottoni. Non erano solo gli uomini coloro che cercavano una semplice sveltina, molte volte, le ragazze ti si gettavano completamente addosso prima ancora che tu potessi dire una parola.

«Vieni con me.» Raccolsi la sua mano, e la trascinai in bagno.

Il suo vestito attillato, di un rosso fuoco, faceva risaltare tutte le sue forme. Prese lei l'iniziativa, abbassandomi la zip dei miei jeans, ed io la lasciai fare.

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Ritornai a casa a notte fonda, barcollando. Di fronte ad essa vidi una macchina della polizia, e proprio quando cercai di fare retromarcia, uno degli sbirri mi chiamò, fermandomi.

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