(11) Buon compleanno!

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✿ Rachel's P

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Rachel's P.O.V.

Era una gelida giornata di metà Novembre quando venni svegliata da un bagliore di luce che proveniva dalla finestra della mia camera. Il sole era già alto nel cielo, ed un profumo invitante proveniva dal piano di sotto spronandomi ad alzarmi dal letto. Quando poggiai i piedi per terra un miagolio profondo risuonò nelle mie orecchie, facendomi accorgere troppo tardi della presenza di Byron sotto di me.

«Scusa piccolo. La tua coda diventerà una sottiletta se continui a dormire vicino al mio letto.» Lo accarezzai mentre si distendeva sotto il mio tocco.

Mi gettai la vestaglia sopra le spalle prima di scendere in cucina, dove trovai mia zia con già indosso la divisa da lavoro. «Tanti auguri tesoro!» Urlò entusiasta non appena mi vide. Avrei voluto strapparmi via le orecchie non essendo ancora abbastanza sveglia e cosciente per sopportare le voci delle altre persone.

Raccolse un piatto dal tavolo contenente tantissimi waffle con sopra una candelina accesa, e lo tenne davanti a sé sorridendomi.

«Oh grazie zia, sei unica.» Le sorrisi sincera.

Mi avvicinai per spegnere la candela sotto l'orgoglioso sguardo di zia Mary, ed in quel momento pensai che quel risveglio fu il migliore tra tutti i miei compleanni; perché era semplice, vero.

Gli scorsi anni, durante il mio compleanno, non accadeva mai nulla di particolarmente gioioso. Papà lasciava alle cameriere il compito di pensare alla mia festa o ai regali, e la sera quando mi riunivo con i miei vecchi amici, a festeggiare nella nostra immensa villa, era il momento in cui avrei voluto urlare a tutti i presenti e mandarli a farsi fottere. Nessuno era veramente lì per me, ma solo per approfittarsi del lusso che la mia festa poteva concedergli. Io lo sapevo, ma non facevo mai nulla per cambiare la situazione.

«Goditi i tuoi primi waffle da diciottenne. Io devo scappare a lavoro. Ti voglio bene.» Mi concesse un abbraccio prolungato prima di sparire fuori casa.

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«Tanti auguri a te, tanti auguri a te!» La voce squillante della mia amica Lydia fece capolino nello spogliatoio femminile della scuola, facendo voltare tutti i presenti verso di me. «Sei ufficialmente maggiorenne per finire nelle grandi prigioni adesso!» Mi pizzicò il sedere con una mano, ridendo.

«Ci finiremo insieme allora.» Scherzai mentre mi sfilavo i jeans per far posto ad una comoda tuta. «Cambiati, svelta. Ho bisogno della mia spalla per giocare a pallavolo.» La incitai non appena sentii suonare la campanella che ci avvisava che stesse per iniziare l'ora di ginnastica.

«Io la tua spalla? Semmai tu sei la mia.» Mi fece il dito medio tirandomi addosso la sua maglietta.

Non appena il resto delle ragazze lasciarono lo spogliatoio raccolsi una bustina dal mio zaino. «Vuoi un po'?» Proposi a Lydia.

Me la strappò dalle mani senza rispondermi. Infilò un dito all'interno di essa e se lo mise in bocca, facendo schioccare la lingua dopo aver finito. Feci lo stesso anch'io non appena mi ridiede la bustina. Sfregai l'indice all'interno della mia bocca, assaporando ogni granello della polverina bianca; lo riposi al suo posto prima di uscire.

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