(15) Breathe

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✿ Rachel's P

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Rachel's P.O.V.

Ho sempre creduto che siano le immagini a farci vedere il mondo, mostrandoci la più piccola sfumatura nascosta. Quando ero piccola, ero convinta che il mondo fosse come veniva rappresentato in televisione, ma crescendo ho capito che era una menzogna. Ho iniziato, quindi, a disegnare il mondo con le mie stesse mani. Il disegno mi permetteva di vedere le cose in modo più chiaro, lo preferivo alle parole perché lasciava meno spazio alle bugie. Ho scoperto fin da subito che io non disegnavo con la matita ma con gli occhi, ho imparato a vedere davvero, a scoprire cose che prima ignoravo, e colorarle con le emozioni.

«Stai migliorando sempre di più, Rachel.» La voce della signora Evans, la mia insegnante di disegno, mi distrasse dalla mia opera. «Ho notato che i tuoi ultimi disegni sono molto più espressivi, ed ultimamente predilige il rosso. Ha un motivo in particolare?»

Lei era una donna sulla quarantina, con un aspetto comune e sempre positiva. Teneva i suoi lunghi capelli mori raccolti con un fermaglio, e sopra i suoi vestiti indossava un grembiule bianco schizzato da diverse tonalità di colori. Fin dalle prime settimane con lei scoprii che mi trovavo molto più in sintonia qui rispetto al mio vecchio insegnante. Lei sembrava riuscire a leggere davvero i miei disegni, non le sfuggiva nulla.

Mi sistemai meglio sul mio sgabello, rimanendo a fissare la tela scarabocchiata da me da ormai due ore. «Non saprei. È un colore che mi piace molto usare in questo periodo.» Ma in realtà sapevo perfettamente il significato che si celava dietro la mia scelta dei colori. Nell'ultimo periodo le mie emozioni erano cambiate, io ero cambiata. Il rosso per me era la chiara rappresentazione del pericolo, e della mia voglia di affrontarlo. Ma non avrei mai potuto dare una risposta del genere alla signora Evans, quindi per quanto cercasse di leggermi dentro attraverso i miei disegni, molti aspetti sarebbero stati sempre un'incognita per lei.

Mi guardò dubbiosa annuendo, prima di concentrarsi al resto degli studenti. La classe non era molto grande, eravamo circa dieci persone a seguire quel corso pomeridiano, quindi si stava parecchio tranquilli. A volte mettevano anche della musica di sottofondo per aiutare a rilassarci.

Quelle erano forse le uniche ore in cui la mia mente riusciva a non pensare alla droga. Rimasi impaurita da quella rivelazione, ma cercai di non badarci troppo, sopprimendo qualsiasi tipo di tentazione. Anche se non sempre riuscivo a farlo.

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Dopo che il corso di disegno terminò raggiunsi Zayn, ma lui non era in casa. Mi diressi direttamente in cucina e preparai un toast con la nutella, mangiavo molto di più ultimamente, nonostante il mio peso non variasse di un chilo. Iniziai a gustarmelo proprio nel momento in cui la porta d'ingresso si aprì, mostrando Zayn con una ragazza mora accanto a lui. Li fissai guardinga fino a quando entrambi non notarono la mia presenza.

«Rae.» Esclamò Zayn sorpreso. Indossava dei jeans scuri ed una maglietta verde militare, con sopra la sua solita giacca di pelle e le sue Timberland. «Finalmente mia sorella smetterà di stressarmi per fare la tua conoscenza.»

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