(27) Abbraccia l'oscurità

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✿ Rachel's P

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Rachel's P.O.V.

Zayn era stato dimesso dall'ospedale già da una settimana, la ferita era ancora fresca e fastidiosa ma lui non lo faceva notare.

Ce ne stavamo mano nella mano passeggiando vicino al Tamigi, col vento di Febbraio a scompigliarci i capelli coperti dai berretti di lana ed un cielo nuvoloso sopra di noi. Le persone sfrecciavano veloci in bicicletta, alcuni turisti si soffermavano in prossimità della ringhiera per immortalare il maestoso Big Ben che si estendeva di fronte, altri ammiravano alcuni artisti di strada mentre improvvisavano canzoni con chitarra e scatole di legno.

«Facciamo anche noi una foto!» Esclamai entusiasta; mi era mancato il centro di Londra, ed adesso mi sentivo come uno di quei turisti che vedevano il Big Ben per la prima volta.

Zayn si girò verso di me con un gran sorriso, si sistemò la sua giacca di jeans con la pelliccia bianca che fuoriusciva dal colletto, avvolse il suo braccio intorno alle mie spalle e mi lasciò un bacio sui capelli. «Turisti nella nostra stessa città.» Scherzò puntando il suo smartphone di fronte a noi.

Gli diedi un pizzicotto sulla guancia facendolo ridere nel momento esatto in cui venne scattata la foto, immortalando i nostri sorrisi spontanei in quel piccolo schermo da cinque pollici.

Oltre le spalle di Zayn notai una sagoma familiare, completo nero elegante quasi da funerale, capelli biondi tirati indietro con un'eccessiva quantità di gel, e due occhi color ghiaccio che incontrarono curiosi i miei.

«Cosa stai fissando?» Domandò Zayn sventolandomi una mano davanti alla faccia.

Alzai l'indice indicando un punto esatto dietro di lui, facendolo voltare scoprendo la persona in questione. Mark continuava a guardarci con un ghigno stampato in volto mentre camminava accanto ad un suo amico vestito come un pinguino, proprio come lui.

Misi una mano dietro la nuca di Zayn quando notai le vene del suo collo farsi sempre più accentuate, lo feci voltare nuovamente verso di me e gli stampai un bacio lungo ed appassionato. Mi cinse i fianchi con entrambe le mani spingendomi fino a far toccare la schiena alla ringhiera, io avvolsi le mie braccia al suo bacino attirandolo maggiormente su di me.

«Non mi è mai piaciuto quando mi usavano, ma tu continua pure.» Esclamò sarcastico dopo aver staccato le sue labbra dalle mie.

Rimanemmo con ancora i visi vicini, dalle nostre bocche uscivano respiri gelidi ed incontrollati. «Scusa, ma volevo togliergli quel sorriso altezzoso dalla faccia prima che lo facessi tu in un altro modo.»

«Avevi paura per lui?» Corrugò la fronte allontanandosi di poco da me.

Scuotei la testa infastidita. «Semplicemente non lo voglio più nella mia vita, neanche per vederlo sanguinare sotto i miei occhi.» Borbottai abbassando lo sguardo e mordicchiandomi il labbro inferiore nervosamente.

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