(26) Paura

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◆ Zayn's P

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Zayn's P.O.V.

Nei vicoli di Camden, passata la mezzanotte, era consigliabile non girare da soli. Mi gettai in tasca i soldi racimolati dalle vendite serali, un bel gruzzoletto che mi sarebbe servito per togliermi una piccola parte del debito che mi portavo sulle spalle da mesi, e di cui pero' speravo di riuscire a liberarmene entro il prossimo mese. 

Ai bordi delle strade la neve era sporca ed ammassata, mentre alcune persone camminavano veloci scambiandosi droga e soldi. Mi strinsi nel cappotto accendendo una sigaretta per riscaldarmi, appoggiai la schiena al muro in attesa del mio prossimo cliente.

Alzai lo sguardo verso destra quando sentii il fischiettare di qualcuno che veniva verso la mia direzione, gettai il fumo dalle narici mentre cercavo di scorgere nel buio pesto il viso di quelle tre persone.

«Il mio amico Malik, che coincidenza trovarti qui stasera.» Esordì una voce maschile fin troppo familiare per me.

La figura massiccia di Colin si presentò di fronte a me con accanto due ragazzi che lo seguivano ad ogni movimento come due cagnolini.

Gettai a terra la sigaretta quasi finita e la calpestai col piede. «Togliti dalle palle, Colin. Sto lavorando.» Lo intimai infilando le mani nelle tasche anteriori dei miei pantaloni.

«Sono felice che gli affari ti stiano andando bene allora. Sai l'ultima volta non mi è piaciuto come ti sei comportato a casa tua, è stato molto scortese trattarmi con così poco rispetto, soprattutto in presenza di quella sgualdrina con cui te la stai spassando ultimamente.» Il suo tono era provocante mentre mi sorrideva beffardo. «Quindi ho pensato ti servisse una lezione per ricordarti di stare al tuo posto.»

I due ragazzi che stavano ad entrambi i lati di Colin si avvicinarono rapidamente a me dopo un cenno della testa da parte del loro capo. Arretrai cercando di correre via non appena capii le loro intenzioni, ma qualcuno mi afferrò da un braccio facendomi arrestare. Lo piegò all'indietro ed io urlai di dolore, caddi in ginocchio ed un calcio da parte del mio secondo aggressore arrivò dritto sulle mie costole.

Cercai di contrattaccare ma era difficile prevalere in una lotta di due contro uno, specialmente quando quei due erano molto più muscolosi di me. Mi riempirono di pugni sulla faccia e calci sui fianchi, continuavano a tenermi fermo a terra in ginocchio mentre le mie forze diminuivano sempre di più.

Vidi Colin piazzarsi di fronte a me guardandomi divertito, mi afferrò il mento con una mano costringendomi ad alzare lo sguardo su di lui, nonostante la mia vista fosse parecchio offuscata a causa del sangue che sentivo scolarmi su ogni angolo del viso.

Tirò fuori dalla tasca un oggetto luccicante, scoprendo essere un coltello con una lama appuntita mentre lo sventolava davanti al mio viso. Lo passò sulla mia guancia graffiandomi fino a creare una sanguinosa ferita, i ragazzi che mi tenevano da entrambe le braccia li sentivo ridere rumorosamente.

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