diciotto

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Pov. Jimin

È passato più un mese da quando ho visto per l'ultima volta Jungkook, un mese che non ci parliamo, un mese che non ci scriviamo, un mese che non ci baciamo, un mese che non sono felice.

Ora, come tutti i giorni precedenti, sono steso sul mio letto a pensare al mio ragazzo, se ancora si può definire tale, e alla sua promessa che rimbalza da una parte all'altra della mia testa, sbattendo sulle mura della mia mente e creando un casino inimmaginabile.

Ormai ho tolto il gesso ed ho quasi finito la riabilitazione quindi sono più libero di camminare. Purtroppo però i miei genitori non mi fanno uscire di casa, a scuola mi accompagna mia madre e mi viene a prendere mio padre, resto tutto il giorno in camera mia a leggere, a studiare, qualche volta sento un po' di musica, altre volte resto in silenzio abbracciato al coniglietto di peluche che Jungkook mi ha regalato quando uscii dall'ospedale. Gli piacciono molto i coniglietti.

Questo piccolo coniglietto di peluche è l'unica cosa che mi rimane di Jungkook: ho dovuto cancellare tutte le foto fatte con lui, il suo numero, l'ho dovuto bloccare su instagram e su ogni social esistente per colpa dei miei genitori che mi contro...

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Questo piccolo coniglietto di peluche è l'unica cosa che mi rimane di Jungkook: ho dovuto cancellare tutte le foto fatte con lui, il suo numero, l'ho dovuto bloccare su instagram e su ogni social esistente per colpa dei miei genitori che mi controllano il telefono ogni sera, così da assicurarsi che io non abbia più contatti con lui. Ora questo pupazzo è diventato una delle cose più importanti per me, lo tratto con molta cura, lo nascondo per bene ogni giorno così che i miei genitori non possano trovarlo e togliermelo.

Sono ormai passate le 5 di pomeriggio e mi sto annoiando a morte. Fuori è una bella giornata, c'è il sole, ci sono poche nuvole e, dato l'andamento armonioso dei rami di un albero posto vicino casa mia, posso dedurre che c'è un debole vento, uno di quelli che piace a me. Quanto vorrei andare fuori a fare una passeggiata, anche solo un ora mi basterebbe, e invece no, sempre rinchiuso a casa, a parlare da solo per la noia. Prima che conoscessi Jungkook, anche se ero solo, potevo uscire e fare quel che mi pareva, ora mi sento in carcere. Sto odiando i miei genitori più di chiunque altro. Sto considerando l'idea di scappare di casa.

I miei pensieri vengono interrotti da mia madre che apre la porta della mia stanza e mi viene incontro sedendosi sul bordo del letto. Giro la testa nella sua direzione e le chiedo:
"Che vuoi?"
"Jimin io e tuo padre dobbiamo partire di nuovo per un viaggio di lavoro"
Mi siedo di fronte a lei a gambe incrociate e mia madre mi prende le mani nelle sue, poi continua a parlare:
"Ti prego, promettimi che non andrai da quel ragazzo"
Io ritraggo le mani e mi sdraio sul letto guardando il soffitto, sicuramente più interessante di quella conversazione.
"Quel ragazzo si chiama Jungkook. Ora vai via"
sputo acido.
"Jimin voglio fidarmi di te"
fa lei alzandosi dal mio letto matrimoniale e dirigendosi vicino la porta.
"Sì, non andrò da Jungkook ora vai via, e chiudi la porta quando esci grazie"
dico continuando a fissare il soffitto della mia stanza.
Sento la porta chiudersi e tiro un sospiro di sollievo. Finalmente un po' libero.

[time skip: la mattina dopo]

Mi sveglio alle 10, oggi è sabato quindi la scuola è chiusa e posso fare quello che mi pare.
Esco dalla mia stanza e vado a farmi una doccia, entro in cucina e faccio colazione. Solo ora mi ricordo che i miei genitori sono partiti e non torneranno prima di una settimana. Quasi mi strozzo con il latte e i cereali. Mi alzo di scatto e mi precipito in bagno dove mi faccio una doccia veloce, poi corro in camera mia e mi piazzo davanti all'armadio. Prendo dei jeans neri, una maglia a righe nere e bianche e un choker dello stesso colore dei jeans:

"Jungkook amore mio sto arrivando" dico prendendo il cellulare, una giacca, il portafoglio e le chiavi

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"Jungkook amore mio sto arrivando"
dico prendendo il cellulare, una giacca, il portafoglio e le chiavi.
Esco di casa, chiudo il portone e scendo velocemente le scale, come probabilmente non ho mai fatto. Esco dall edificio in cui abito e inizio a correre a per di fiato verso casa di Jungkook.

IT'S DEFINITELY YOU | KOOKMIN [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora