Pov. Jimin
Mi sveglio sui sedili posteriori dell'auto di Jungkook, il quale non ha notato della mia ripresa dato che è troppo impegnato a guardare la strada.
Mi metto seduto e mi sporgo verso il sedile del conducente con ancora un occhio chiuso e con voce impastata dal sonno mugugno qualche parola.
"Jungkookie dove siamo?"
Lui però non mi degna di uno sguardo e continua a scrutare attentamente le altre macchine che ci circondano. Dopo un poco mi risponde:
"Stiamo andando a casa"
Mi avvicino al finestrino posteriore e inizio a guardare attentamente i vari palazzi che superiamo uno dopo l'altro.
"Sei sicuro? Non è la strada che facciamo di solito"
Dopo queste parole Jungkook ferma l'automobile e parcheggia in uno spazio libero difronte a una serie di palazzi.
"Sicurissimo"
Dice voltandosi verso di me e regalandomi un grande sorriso.
"Ora scendi, su!"
A quell'affermazione faccio come dice e scendo dalla vettura, che viene chiusa non appena chiudo la portella.
Curioso e confuso inizio a guardarmi intorno: il palazzo difronte a noi è di un grigio molto chiaro e si alza per almeno una ventina di piani; ogni tanto ci sono dei balconi che danno sulla strada, abbelliti da qualche pianta qua e là.
Volto la testa e noto che tutti i palazzi vicino a questo non sono tanto differenti, in lontananza si sentono dei cinguettii e ciò significa che ci saranno degli alberi nei dintorni se non addirittura un parco. Solo ora riconosco il posto dove ci troviamo: l'area più verde e pulita di tutta Seoul e probabilmente una delle più care.
I miei pensieri vengono interrotti da Jungkook che si piazza davanti a me.
"Forza, entriamo"
Dice prendendo la mia mano e trascinandomi dentro il grande edificio color fumo.
Attraversiamo tutta la piccola Hall che noto avere uno stile molto moderno e semplice, i colori che la riempiono sono il nero e il bianco. Ci dirigiamo verso gli ascensori e una volta dentro Jungkook preme il tasto col numero dodici. Arrivati al piano desiderato ci fermiamo difronte alla quarta porta a destra. Jungkook fruga nella testa dei suoi pantaloni e tira fuori un paio di chiavi, decorate da un ciondolo a forma di coniglietto a dir poco adorabile. Mi piazza le chiavi davanti alla faccia facendole pendolare un po'.
"Su forza! Apri la porta"
Dice con un sorriso abbastanza inquietante. Scuoto leggermente la testa e prendo quel piccolo mazzetto e con una delle due chiavi apro la porta di legno scuro.
Varcata la soglia entro nel grande e lussurioso appartamento. Mi guardo intorno e comincio a fare un piccolo tour delle camere.
La porta d'ingresso da sull'ampio salone che al centro presenta un bellissimo divano nero. Appesa alla parete c'è una televisione enorme fiancheggiata da due casse verticali, sotto invece un piccolo tavolino di legno con sopra una console e due joystick. Collegata al salotto c'è la sala da pranzo. Al centro della stanza c'è un lungo tavolo in legno dal colore molto scuro, circondato da delle sedie bianche imbottite a vista comodissime.
Apro una porta scorrevole che da sulla cucina, che fa invidia a quella di uno chef per quanti utensili presenta. Una porta finestra illumina tutta la stanza facendo riflettere al ripiano di marmo dell'isola al centro della cucina la luce del sole.
Esco dalla stanza e attraverso a grandi falcate il corto corridoio tra il salone e la sala da pranzo. In questo corridoio sono presenti tre porte, due a destra e una a sinistra. Apro la prima porta a destra ed entro nel bagno fornito sia di doccia che di vasca. Mi dirigo subito dopo nella stanza successiva ovvero la camera degli ospiti, molto semplice con un armadio sulla parete sinistra, una porta finestra sulla destra abb e un letto a una piazza e mezzo al centro della stanza.
Entro finalmente nell'ultima camera di quell'immenso appartamento, la camera da letto; un letto matrimoniale è al centro della stanza, colmo di cuscini affiancato da due comodini, uno per lato; sulla destra c'è un grande armadio nero lucido e di fronte un ennesima porta finestra che scompare tra delle lunghe tende dello stesso colore della camera degli ospiti che porta ad un balcone decorato con delle piantine.Torno nel salone dove è rimasto per tutto il tempo Jungkook con ancora un grande sorriso sulle labbra. Mi avvicino a lui e le sue parole mi lasciano un po' confuso.
"Benvenuto a casa nostra Jiminie"
Detto questo mi prende la mano e mi tira verso il suo corpo, posizionando poi le mani su i miei fianchi. Una sua mano si infila nella tasca posteriore dei miei Jeans e ci lascia qualcosa, le chiavi suppongo. Dopo questi momenti di silenzio, mi guarda negli occhi e mi domanda:
"Verrai a vivere qui con me, vero Jiminie?"
"Certo Kookie"
Dico abbassando la testa e mettendo le mani sulla sua nuca, iniziando a giocare con alcune ciocche dei suoi capelli.
"Ma spiegami una cosa"
Lo guardo di nuovo negli occhi.
"Come faremo a pagare tutto questo?"
Un sorriso soddisfatto compare sul suo viso, come se non aspettasse altro che questa domanda.
"Devi sapere che qualcuno qui ha ottenuto un posto di lavoro in un'agenzia fotografica proprio qui vicino, e lo stipendio è molto redditizio"
A quelle parole strano gli occhi e lo abbraccio di scatto pronunciando un "Sono fiero di te" sulla pelle del suo collo.
Incastro i nostri sguardi e dopo un po' lo bacio lentamente, con dolcezza e amore.
"Jiminie"
Dice.
"Voglio fare l'amore con te"
Continua tra un bacio e l'altro.
"Qui?"
Domando.
"Sì, qui, ora"
Fa scivolare le mani su i miei glutei fino ad arrivare sulle cosce e mi solleva da terra, di conseguenza io allaccio le mie gambe alla sua stretta vita. Con grandi falcate mi porta nella camera da letto e con delicatezza mi poggia sul morbido materasso.Dopo più di un ora mi ritrovo nudo tra le coperte, abbracciato a Jungkook che gioca con i miei capelli. Dopo un po' il lungo ma piacevole silenzio che si era formato, viene spezzato dalla voce del mio ragazzo.
"Ci possiamo trasferire il prima possibile, domani sera verrà il primo camion, però dobbiamo inscatolare tutto"
Inizio a formare cerchi immaginari sul suo petto e sussurrando dico:
"Non ti preoccupare Kookie, domani non vado a scuola e ti aiuto a mettere tutto nelle scatole, va bene?"
"Come vuoi"
Risponde lasciando un bacio sulle mie labbra.Salve sono tornato ;) spero che questo capitolo vi piaccia.
domanda, che pensate sul comeback? Vi è piaciuta la canzone? A me sinceramente tantissimo e vabbè tanto non frega niente a nessuno loool.
scusate se non ho aggiornato ieri sera ma mi si era cancellato l'intero capitolo e l'ho dovuto ri-scrivere. Buona giornata. ♡
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IT'S DEFINITELY YOU | KOOKMIN [REVISIONE]
Fanfiction"Ti va se ti offro una birra?" -Jimin 18 anni, Busan -Jungkook 18 anni, originario di Seul, trasferito a Busan [inizio]: 11/12/2018 [fine]: 2/7/2019 ¡scene 18+! ¡linguaggio scurrile! ¡don't like? don't read!