L'avevo detto. Ho rivelato a Claudio di aver conosciuto Igor Morsi. Nella sua stanza si sollevo un silenzio di tomba. Era come se nel suo studio tutto si fosse azzerato. Con la coda dell'occhio sollevai lo sguardo, e lo vidi....eccome, se lo vidi.
Il volto di Claudio era diventato paonazzo, i suoi occhi volevano trucidarmi, la sua bocca contorta in una smorfia.
"Ecco, io andrei...." gli dissi con voce flebile.
"Eh, no, Allevi, adesso, lei mi dovrà dare un bel po' di spiegazioni" mi disse con voce rauca, come se facesse fatica a controllarsi. Si era rivolto a me in terza persona. Significava che era davvero molto molto arrabbiato.
Fermandomi per il braccio mi fece sedere di nuovo: "Sto aspettando, Allevi" mi ordinò.
"Silvia aveva un'udienza proprio contro Igor Morsi, così per caso...."
"Per caso?" mi chiese con un tono di voce ironico.
"Va bene, non diciamo per caso. Adesso, non la fare difficile" - e lui sollevò un sopracciglio come per dire - "Alice, non prendermi in giro ti prego"
"Mi ha presentata a lui. Abbiamo parlato. Facendoci quattro chiacchiere non mi è sembrato un uomo affranto dal dolore della perdita della moglie. "
"Be', non tutte le persone reagiscono allo stesso modo al dolore" mi disse cinico lui.
"Troppo" - gli rimandai io - "Come se non bastasse Silvia mi ha riferito che si vociferava che fosse in crisi con la moglie. Lei voleva lasciarlo. Il ciondolo trovato accanto al cadavere poteva essere il regalo dell'amante con cui voleva scappare insieme" gli spiegai.
Claudio non parlava e non urlava. Vedevo solamente la sua espressione che stava passando all'isterico.
"Non riesco a capire cosa non ti entri in testa dottoressa Allevi" mi disse gridando.
"Claudio ti prego non arrabbiarti".
"Non mi devo arrabbiare, Alice? Ti ho detto di non intrometterti nelle indagini e non l'hai fatto. Ti ho intimato di rimanere lontana da Igor Morsi ma non ci sei riuscita. Cosa devo fare con te?" aggiunge irato.
"Va bene, è possibile che hai ragione tu".
"E' possibile che ho ragione io? Vorrai dire che ho tutti i diritti di far valere le mie ragioni" ribatte L'ESSERE PERFIDO.
"E se anche fosse? Non capisci che quell'uomo ha qualcosa da nascondere? Che forse, c'entra con l'omicidio della moglie?" risposi io adesso, con un tono arrabbiato quanto il suo.
"Ma tu, no, non vedi il mio punto di vista. Solo il dottor Conforti non sbaglia, ha ragione e non vuole immedesimarsi nei casi" continuai io senza avere paura di dirgli quello che pensavo. Mi alzai dalla sedia. Volevo andare via da lui.
P.D.V. Claudio
Quanto poteva essere bella quando mi affrontava in questo modo? Si, perché, quando Alice si arrabbiava i suoi occhi si coloravano di una luce ancora più intensa, le sue labbra diventavano due fragole da mordere, il suo corpo emanava una forte energia che mi avvolgeva anche a me.
Da quando l'avevo incontrata, mi sono stupito della sua apparente fragilità mischiata a questa forza che mi portava in un altro mondo. E ne ero profondamente attratto, e lei non capiva che proprio questa sua tenacia aveva il potere di soggiogarmi. Si era alzata. Stava andando via. Non potevo. Non volevo.
Volevo baciarla, adesso, in quest'istante. Avevo bisogno di sentire il sapore delle sue labbra. La bloccai con la mano.
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Eccoci arrivati al decimo capitolo.
Nel prossimo capitolo:
Claudio l'avrebbe baciata?
E Alice sarebbe stata salva dall'ira di Claudio?
Chissà, lo scopriremo nei prossimi capitoli. Spero che mi continuerete a leggere.
Grazie
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L'allieva 3
FanfictionQuesta storia inizia dall'ultima puntata della prima stagione dell'Allieva. Ho deciso di ripercorrere insieme a Voi, le vicende della seconda stagione fino ad immaginare una possibile terza stagione con Alice e Claudio. Alessia Gazzola ha creato que...