CAPITOLO VIII

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P.D.V Alice

Ripensavo alle parole di Claudio.

"Rimani fuori da questo caso" ma non ci riuscivo. Il mio cervello continuava a pensare a quella donna uccisa da quel malvivente. A casa vedendo le sue foto ripensavo a lei. Sentì squillare il telefono. Era Silvia.

"Ciao" le dissi.

"Ciao, che combini?" mi rispose lei.

"Niente, stavo osservando le foto del caso che ci stiamo occupando io e Claudio, quello della moglie di Igor Morsi, trovata morta a Villa Borghese. C'è qualcosa che non mi convince" le spiegai con un tono sospettoso.

"Si, ho sentito, una brutta storia. Lei, poverina, adesso, che aveva deciso di lasciare il marito. Era una situazione che si stava trascinando da troppo tempo, ormai".

A quell'affermazione, il mio cervello cominciò a elaborare: "In che senso Silvia? Mi puoi spiegare meglio?"

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A quell'affermazione, il mio cervello cominciò a elaborare: "In che senso Silvia? Mi puoi spiegare meglio?". Vuoi vedere che forse, riesco a carpire qualcosa di più della situazione che esisteva tra marito e moglie.

"Si vocifera che la moglie di Morsi lo volesse lasciare. Lui, tuttavia, cercava di farle cambiare idea. La sua reputazione dopotutto, per Morsi era importante in questo periodo. La sua ascesa tra i salotti della Roma si sarebbe fermata se qualcuno avesse saputo che la moglie lo stava lasciando. Sicuramente, non voleva che la donna chiedesse il divorzio per difendere la sua fama" mi spiegò Silvia.

Le sue parole mi fecero riflettere. E se l'uomo avesse ricattato la moglie? Dovevo parlare con Igor Morsi, dovevo capire se le mie supposizioni era giuste. Ma come potevo fare? Mi venne un'idea. Sì, lo sapevo, Claudio si sarebbe arrabbiato con me quando lo avrebbe saputo, ma non riuscivo a rimanere fuori da questa storia.

"Senti, Silvia, ma c'è la possibilità di conoscere Igor Morsi? Sai, avere la possibilità di avvicinarmi a lui e fare quattro chiacchiere?" chiesi con indifferenza. Tuttavia, la mia amica ormai mi conosceva da anni. Per questa ragione cercò di capire cosa mi passasse per la testa.

"Cosa devi fare Ali?" disse Silvia.

"Ti prego, Silvia, ho bisogno di vederlo" la supplicai.

"Va bene, domani se viene in tribunale, ho un'udienza proprio contro di lui. Te lo posso presentare" ormai esausta dalla mia richiesta.

"Grazie, grazie" dissi con fervore. 

"Sì, sì, poi mi dirai cosa sta accadendo" rispose lei.

"Va bene" concludemmo cosi la nostra telefonata.

Sì, lo so, Claudio mi ha detto di rimanere fuori da tutta questa storia, dall'indagine, ma come posso fare? Dovevo seguire il mio istinto. Qualcosa mi diceva che quell'uomo stava nascondendo qualcosa. E io volevo scoprirlo.

Igor Morsi era un uomo sui 50 anni, distinto, curato e affascinante per la sua età. Indossava un completo di alta sartoria, molto probabilmente realizzato anche a mano da qualche bravo sarto romano.

Tuttavia, era il suo sguardo che non mi convinceva. La sua espressione era intransigente, come se non ammettesse nessuna emozione in quel momento.

Silvia, per fortuna, non si faceva spaventare da lui durante l'udienza per difendere il suo assistito. Dibatteva con lui senza remore, ed alla fine, Igor Morsi dovette usare le più abili strategie che conosceva per riuscire almeno a patteggiare alla fine dell'incontro. Ero contenta per la mia amica. Non so, per quale ragione, ma non mi convinceva tutta la sua benevolenza.

"Igor, ti presento Alice Allevi, la mia migliore amica". Silvia alla fine dell'udienza si avvicinò a me, presentandomi all' uomo "Sai, è una specializzanda in medicina legale"

"Ah, davvero?" chiese stupefatto "Si, mi sto occupando del caso proprio di sua moglie. Mi spiace veramente" gli dissi con sincerità.

"Già, amavo molto Laura" 

"Laura?" 

"Sì, perché?"

"Strano, accanto al corpo di sua moglie abbiamo trovato un ciondolo con la lettera S...Allora, di chi era?" mi venne da dire ad alta voce.

Igor Morsi, ad un tratto guardò l'orologio, come innervosito: "Silvia, scusami, mi sono ricordato di un appuntamento tra pochi minuti. Ci sentiamo" le disse sorridendo in modo strano.

"Va bene, Igor, ci sentiamo" gli disse Silvia.

"Piacere di averla conosciuta dottoressa Allevi. Allora, ci vedremo in futuro anche in tribunale" mi disse cortese. Solo che i suoi modi erano diventati troppo frettolosi, come se avesse qualcosa da nascondere. E se non diceva la verità?

"C'è qualcosa che non va" pensai ad alta voce.

"Non so perché, Alice, ma anche per me, Igor Morsi ha qualcosa che non ci sta dicendo" -  mi ribatte lei - "Il suo comportamento decisamente molto strano"

Già. Ero d'accordo con Silvia. E' l'unica persona a cui potevo rivelare i miei sospetti era Claudio. Dovevo parlare con lui, cercando di non risvegliare la bestia che era in lui, in quanto quando si arrabbiava era davvero una furia. Mi salverò?

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E' adesso, Claudio come reagirà alla rivelazione di Alice?

La appoggia o come al solito gliene dice quattro?

Seguitemi e lo scoprirete.

Lasciate i vostri commenti che sono sempre ben accetti.

Al prossimo capitolo

Ciao Ciao

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