CAPITOLO XX

1.3K 32 5
                                    

E', cosi, dovevo provarci. Dopotutto non mi costava nulla.

E poi, sono una donna. Non si dice che le donne possono ammaliare i loro uomini? Perchè, per una volta non provarci?

"Claudio..." gli dissi con voce suadente. 

Lui, notò il mio sguardò, e mettendosi a ridere sembrò capire le mie intenzioni. "Non ci pensare minimamente Sacrofano. Ho capito cosa vuoi fare. Non ti accompagno all'aeroporto dalla tua amica con la mia macchina" mi disse fermo

"Ti prego, Claudio, davvero è molto importante per me. Yukino alla fine sta partendo per il Giappone. Non la vedrò chissa quanto tempo. " dissi stavolta con voce spezzata. Avevo perso tutta la voglia di svolgere il ruolo di femme fatale. Desideravo solamente rivedere la mia amica prima che partisse. 

"Eh, no, me lo devi, alla fine devi farti perdonare " gli spiegai.

"E, di cosa, sua altezza?" mi chiese Claudio

"Del tuo comportamento di stamattina. E' dopotutto, oggi, è il mio compleanno" gli dissi tutto d'un fiato. Vedendo che non mi dava nessuna risposta lo supplicai "Ti prego, è importante" ormai con gli occhi lucidi. 

A quel punto gli rivolsi uno sguardo come il gatto degli stivali di Schreck "E va bene" disse dopo un po'. Ci ero riuscita.

"Grazie" lo abbracciai

"Su Sacrofano, sto guidando. Dopo mi ringrazierai come dico io..." e sapevo a cosa stava pensando, e sinceramente mi andava anche a me.

"Yuki, Yuki" era lì, l'avevo vista con la sua valigia al gate di partenza.

"Alice" mi corse incontro per abbracciarmi.

"Oh, Yuki, mi mancherai molto. Davvero. "

"Anche tu, Alice-San, ma ci sentiremo lo stesso, vero con Skype"

"Certo, amica mia, sicuro" Fu in quel momento che Yukino fermò il suo sguardo oltre la mia spalla. Non capivo il motivo finchè non mi girai. Aveva visto Claudio.

"Alice, ma quindi tu e...."

"Bè, diciamo che al momento possiamo dire che c'è qualcosa ma non ancora definitivo" le spiegai vaga

"Sono sicura che c'è molto di definito nel vostro rapporto" mi disse la mia amica abbracciandomi.

"Yuki, come vorrei che avessi ragione" le dissi. 

"Guarda che sara cosi. Te lo dirà il futuro" 

"Grazie, amica mia"

"Ali, ti prego stai vicino a Marco"

"Va bene". Fù cosi che ci lasciammo, e in quel momento cominciai a piangere. Mi mancava già, tanto. Sentì una mano appoggiarsi alla mia spalla. Quel tocco l'avrei conosciuto tra mille. Era Claudio.

"Andiamo" mi disse dolcemente. Annuì, anche se non resistetti a buttarmi tra le sue braccia in cerca di conforto. E lui, me lo diedi, abbracciandomi come sapeva fare solo lui.

"Forza, andiamo, ancora c'è un compleanno da festeggiare" mi disse guardandomi sorridendo. Lo guardai interrogativamente, Cosa voleva dire?


--------------------

E' così ecco, un nuovo capitolo della mia storia.

Spero vi piaccia. 



L'allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora