Capitolo 1

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Stava scappando. Liam Payne come il vigliacco che era sempre stato se ne stava andando da quella casa di merda. Non si sarebbe neppure fatto persuadere dalle lacrime dei genitori che gli imploravano di rimanere, né dalle chiamate della sue ex ragazza, Danielle, che nonostante l'avesse lasciata, i suoi regali da trecento sterline l'uno le facevano ancora comodo. No, Liam Payne avrebbe lasciato tutto questo. Cosa avrebbe fatto, dove sarebbe andato o con chi, non gli importava più di tanto. Voleva solo andare il più lontano possibile da quel posto. Sapeva che la fuga non era la soluzione, ma fondamentalmente non aveva le palle per affrontare un'altra discussione con quello stronzo del padre. "Ipocrita di merda" pensava Liam mentre buttava a caso vari oggetti nella sua tracolla di stoffa abbastanza malandata "prima dice che devo andarmene e dopo piange come un coglione." Si, Liam Payne se ne sarebbe andato e avrebbe iniziato una nuova vita. Continuava a darsi dello smidollato fin quando una chiamata non illuminò lo schermo del suo cellulare. Danielle, di nuovo. Decise di rispondere, esasperato dal comportamento di quell'oca. Porca miseria, sembrava proprio che parenti ed ex ragazza si fossero coalizzati per rendergli la vita impossibile.

"Danielle?" fece dopo un sonoro sbuffo che si augurò con tutto il cuore che lei avesse sentito.

"Liam sei ancora in casa?" chiese lei con tono preoccupato. Lui sapeva benissimo lei dove volesse andare a parare: se Liam non fosse stato più casa, significava che era scappato. E se era scappato voleva dire niente più soldi. E niente più soldi voleva dire che avrebbe scordato per sempre la sua borsa Burberry settimanale.

"Tra poco non lo sarò più" disse lui secco continuando a selezionare roba da portare con sé nella sua nuova e imprevedibile vita.

"Ti prego, non fare cazzate! Nonostante tutto io ci tengo a te!" rispose lei con quella voce lagnosa che Liam tanto odiava. Si, la sua voce era una dei tanti motivi che lo avevano spinto a lasciarla. Un' altra ragione era sicuramente il fatto che lei fosse una bugiarda cronica.

"Ma ti rendi con che faccia mi dici queste cose?" fece alzando la voce e stringendo il pugno intorno al cellulare. Liam Payne era buono e paziente, ma era sconsigliabile farlo incazzare. "A te di me non te frega un cazzo! Ti interessano solo quei maledetti vestiti che ti compravo e quelle cene che ti offrivo!". Prese un respiro e si lasciò cadere sul letto sfatto, mentre con la mano libera si massaggiava la fronte.

"Ma cosa dici? Solo perché mi hai detto che non ti attraggo più non vuol dire che io non sia interessata a te umanamente!" esclamò lei dall'altro capo del telefono. Umanamente? Ma cosa stava farfugliando quella puttana? Mica Liam era una specie di malato o di vagabondo che aveva bisogno della sua comprensione e del suo appoggio! La rabbia gli ribolliva dentro; sentiva che se l'avesse sentita di nuovo parlare, avrebbe compiuto un omicidio. Prese di nuovo un respiro profondo, cercando di mantenere un tono quanto più calmo fosse possibile.

"Adesso ascoltami bene. Non ho bisogno della tua compassione, quindi te lo dico con le buone, Danielle, cancella il mio numero dalla rubrica e dimenticami per sempre." Così detto Liam chiuse il cellulare senza aspettare una risposta dalla ragazza.

Si rimise in piedi e iniziò nuovamente a raccogliere vestiti e qualche pezzo di carta con delle matite: chissà, magari avrebbe fatto l'artista di strada. Da piccolo il suo sogno era quello di entrare nel mondo dello spettacolo. Forse poteva trovare una chitarra di fortuna e strimpellare qualche nota nelle metropolitane in attesa che con un qualche miracolo sarebbe passato di là un agente e lo avesse notato. "Si, certo Liam" si disse arrendevole "continua a sognare."

Finalmente, la sua tracolla era pronta. La afferrò, se la mise su una spalla e sgattaiolò fuori dalla finestra posta non troppo in alto: avrebbe evitato di vedere un ultima volta i suoi genitori.

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