Le luci, i suoni, i colori. Zayn Malik non riusciva più a distinguerli.
Beveva, un bicchiere dopo l'altro, senza fermarsi.
"Niall, ne voglio ancora" ripeteva ed ogni volta che lo diceva le sue parole erano sempre più strascicate.
Nel casino che c'era nel suo bordello lui se ne stava da solo, in disparte, ad ingurgitare alcolici pesantissimi.
"Non ti sembra di esagerare, Zayn?" cercava di persuaderlo il biondo guardandolo apprensivo.
"Tu non sei mia madre e non puoi dirmi cosa fare. Adesso fai quello per cui ti pago, Horan! Riempimi questo cazzo di bicchiere!" disse lui puntandogli il dito contro.
Allora Niall obbedì. E continuò a farlo per almeno altri quattro bicchieri.
Quando all'improvviso il moro scattò in piedi, barcollando a più non posso, Niall non mosse un dito per aiutarlo. Dopo tutto, non era mica sua madre.
Lo lasciò allontanare dal suo bancone, vedendolo reggersi in piedi a stento e quando notò che la folla lo aveva completamente inghiottito, tornò a pulire i bicchieri lasciati sporchi dai clienti.
Intanto, Zayn Malik voleva solo andare il più lontano possibile dal chiasso.
Anche la più piccola fonte di luce o di suono gli dava orribilmente fastidio.
Arrivò davanti una porticina che nonostante fosse ubriaco fradicio riconobbe immediatamente. Vedeva il legno di quell'uscio completamente sfocato, come se gli occhi fossero stati coperti da un velo.
Louis Tomlinson, uno dei suoi migliori dipendenti, andò ad aprirlo con aria confusa: davvero non si aspettava di trovarlo in quello stato. Ed erano solo le undici e mezza di notte.
"Zayn! Ma che cazzo hai combinato?" gli chiese notando che le gambe appena lo sorreggevano ancora.
"Non fare domande e fammi entrare piuttosto!" biascicò lui, cercando di spingerlo da parte per farsi strada.
Appena udì Louis pronunciare il nome di Zayn, Liam, dal suo letto sobbalzò.
Stava sfogliando distrattamente una rivista, mentre Lou parlava di quanto fosse stato gentile Zayn ad offrire loro una serata libera.
Alzò gli occhi dal giornale per assistere ad una delle scene più patetiche che avesse mai visto.
Zayn Malik, con un sorriso da ebete stampato sul volto arrossato, cercava di camminare verso uno dei due letti liberi per sedervisi di sopra.
Certo, c'era da dire che anche da ubriaco era lo stesso molto, ma molto bello.
Comunque, cercò di non farci caso e riprese a leggere con ancor meno attenzione alcuni articoli sulla moda.
"Zay perché cazzo ti sei ridotto così?" gli fece Louis mentre il moro si accasciava sul letto con la bocca mezza aperta, come se facesse fatica a respirare.
Ridacchiò sommessamente e poi rispose: "E' stato Niall. È tutta colpa sua! Mi continuava a dare da bere..."
"Ho capito" annuì Louis "adesso perché non andiamo in bagno così ti bagni un pochino?"
"Si certo! Tu vuoi portarmi in bagno perché vuoi scoparmi,eh?" continuò a bofonchiare Zayn senza smettere di sogghignare come un idota.
Louis alzò gli occhi al cielo, disperato.
"Liam, invece di farti l'intellettuale del cazzo, perché non mi aiuti?" chiese allora notando che dal suo cantuccio Liam non si era nemmeno degnato di chiedere se avesse avuto bisogno.
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Boys gone wild
Fanfiction"Stava scappando. Liam Payne come il vigliacco che era sempre stato se ne stava andando da quella casa di merda. Non si sarebbe neppure fatto persuadere dalle lacrime dei genitori che gli imploravano di rimanere, né dalle chiamate della sue ex ragaz...