L'ambiente in cui entrarono era buio e odorava di droga, alcol e sesso. Si sentivano risate e schiamazzi provenire da una delle stanze del corridoio dove stavano camminando. Louis avanzava veloce, sicuro di andare nella giusta direzione, e Liam gli trotterellava dietro, chiedendo scusa a tutte le persone che urtava e che lo ignoravano. Passarono davanti ad un gruppetto di alcuni ragazzi, fermi di fronte ad una porta. "Ehi, Lou! Carino il ragazzo! Dove l'hai trovato?" disse uno di loro con un sorriso. Poi bloccò Liam prendendolo per il polso e lo squadrò dalla testa ai piedi, ghignando in un modo che gli fece paura. Puzzava di liquore di pessima qualità ed aveva la barba lunga. Louis sbuffò e andò a mettersi tra i due, per evitare che il tipo di fronte al suo nuovo "amico" potesse sfiorarlo.
"Vacci piano, Stan. Lo sto portando nella Camera Rossa" gli intimò Louis. Immediatamente il tipo chiamato Stan indietreggiò e alzò le mani in segno di resa.
"Quindi non è un tuo cliente, eh? Bè, allora buona fortuna!" disse quello e poi si voltò, lasciando andare i due ragazzi. Continuarono a camminare, fin quando Louis non si fermò davanti una tenda nera; la scostò e scoprì quella che era la Camera Rossa.
E infatti, le pareti di quell'ambiente erano coperte da uno spesso strato di carta da parati scarlatta. Al centro c'erano sei ragazzi immobili, a fissare una figura seduta davanti a loro, con i gomiti poggiati su un tavolo. Alcuni di loro sembravano della stessa età di Liam, mentre altri erano decisamente più piccoli. Il ragazzo iniziava a dubitare su quanto fosse lecito che quei ragazzi si trovassero lì.
"Seguimi" gli disse Louis facendogli un cenno con la mano. Andarono verso un altro corridoio, questa volta ancora più stretto e umido. Attraversatolo, Liam si rese conto che Louis lo aveva condotto in una specie di anticamera, che avrebbe portato proprio al centro della stanza dove stavano gli altri ragazzi in fila, come manzi che vanno al macello.
"Ci siamo" fece Louis mettendo le mani sulle spalle di un nervosissimo Liam che si stava febbrilmente mordendo il labbro per la tensione. Si sentiva come ad una gara; sapeva che quello lì, seduto con naturalezza intorno al tavolo, lo avrebbe giudicato. Solo da lui sarebbe dipeso il destino di Liam: vendere il proprio corpo oppure morire di fame in mezzo una strada fredda.
"Dai il meglio di te, Liam. Non deludermi".
Si, Liam Payne voleva diventare famoso un giorno. Non un famoso gigolò, ma era già un inizio. Non avrebbe deluso Louis, il solo in quel momento potesse offrirgli un sostegno emotivo. Anche se non sapeva bene che doti dovesse avere per ottenere quel lavoro, voleva lo stesso essere il migliore di tutti. Si sistemò la camicia, arrotolandola sulle maniche e si passò una mano sui capelli corti. Appena lo vide aggiustarsi l'indumento, Louis ridacchiò: "Quella non ti servirà" disse indicandogliela con il capo.
"Oh..." fece il ragazzo confuso. Iniziava a temere il peggio: non è che gli avrebbe fatto fare qualche spogliarello o cose del genere?.
"Adesso è meglio che tu vada. In bocca al lupo!" esclamò Louis spingendolo verso i cinque ragazzi immobili. Notò che uno dei loro stava tremando e si guardava nervosamente i piedi. Liam si sentì sollevato: almeno non era il solo a farsela sotto per la paura. Davanti a loro, il tipo seduto al tavolo picchiettava le dita sulla superficie di legno e teneva una sigaretta tra le labbra. Aveva i capelli corvini e non sembrava molto più grande di Liam. Indossava una camicia bianca mezza sbottonata e aggiustata in modo da mostrare il braccio destro coperto da tatuaggi. Gli occhi non si notavano: erano coperti da un paio di occhiali da sole scuri. Liam pensò immediatamente che quello lì sembrava un po' un gangster e un po' un avanzo di galera: e poi, sembrava anche un tipo abbastanza strano. Cioè, a cosa gli servivano gli occhiali da sole in un luogo chiuso e per giunta di sera?.
Vide Louis fermarsi al suo fianco e sussurrargli qualcosa nell'orecchio. Poi si girò a guardarlo, ammiccò in segno di buona fortuna ed uscì dalla stanza, lasciando il povero Liam solo con dei perfetti sconosciuti. Sentiva le mani sudargli e la bocca diventargli orribilmente arida. "Appena uscito di qui, dovrò assolutamente bere qualcosa" si disse.
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Boys gone wild
Fanfiction"Stava scappando. Liam Payne come il vigliacco che era sempre stato se ne stava andando da quella casa di merda. Non si sarebbe neppure fatto persuadere dalle lacrime dei genitori che gli imploravano di rimanere, né dalle chiamate della sue ex ragaz...