Capitolo 13

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"Credo che Liam sia già nella vostra camera" fece Niall toccando apprensivamente la spalla di Louis.

"Lo spero" rispose Louis sospirando.

Niall ed Harry si lanciarono un'occhiata eloquente: entrambi erano d'accordo sul fatto che Louis si stava preoccupando inutilmente, che Liam sarebbe tornato e che soprattutto non avrebbe combinato nulla di grave.

"Lou, vieni, andiamo fuori. Ti porterò dove non penserai a Liam ed alle sue sparizioni per un po'" disse Harry prendendo Louis per mano.

Il ragazzo decise di seguirlo: in effetti, aveva davvero bisogno di distrarsi e di stare da solo con Harry.

"Dove andiamo?" domandò Lou una volta usciti entrambi dal locale.

Le prime luci dell'alba illuminavano fiocamente le poche auto parcheggiate sulla strada e la rugiada bagnava delicatamente i ciuffi d'erba di un piccolo spazio verde di fronte a loro.

"Adesso vedrai" gli sorrise Harry senza lasciargli la mano e iniziando a trascinare il ragazzo con se.

I due camminarono per quasi venti minuti e durante il tragitto, Harry dovette sopportare le continue domande di Louis e le sue lamentele su Liam.

Ma appena Louis realizzò dove Harry lo aveva portato, si zittì all'improvviso. Si guardò intorno e sul suo viso si aprì un enorme sorriso.

"Ti ricordi cos'è successo qui?" chiese Harry mentre con il pollice accarezzava il dorso della mano dell'altro.

"Come posso dimenticarmelo?" rispose Louis estasiato.

Di fronte ai loro sguardi c'era un muro di mattoni, con qualche avviso pubblicitario mezzo strappato. A dire il vero, era abbastanza squallido quel posto.

Ma a loro non importava assolutamente dove si trovavano: l'importante era sempre che fossero insieme.

Un anno prima:

Louis non ne poteva più di subire la mancanza di Harry.

Era sempre solo: non aveva nessuno con cui parlare o a cui chiedere un parere su qualcosa.

Louis si sentiva incredibilmente escluso dalla vita del suo ragazzo.

Vivevano insieme, ma era come se fossero due perfetti sconosciuti.

E non poteva continuare in quel modo. Harry doveva smetterla di tenere nascosta la causa di tutte le sue continue assenze.

"Vediamoci all'angolo di Primrose Hill e alle sei in punto. Devo parlarti" scrisse Louis sulla testiera del suo telefono.

Era stufo e sapeva che con buone probabilità quel giorno avrebbero litigato pesantemente.

Ma Louis non aveva nessuna intenzione di sottostare a quelle inspiegabili mancanze e ritardi di Harry.

Alle sei meno dieci, il ragazzo era già lì.

Si poggiò ad un muro, spoglio e umido, e per scaricare la tensione si accese una sigaretta.

Sbuffava mentre preparava nella sua mente discorsi abbastanza convincenti da far pentire Harry.

Eccolo finalmente.

Una figura più alta di lui si avvicina e immediatamente Louis notò che sul suo viso insolitamente pallido risaltavano profonde occhiaie bluastre e che la bocca aveva assunto un colorito abbastanza strano.

Louis rimase sconvolto: lo guardò con esitazione, quasi come se stentasse a riconoscerlo.

"Ma guardati! Sembri un cadavere" disse Louis serio, a mo' di saluto, non appena l'altro ragazzo si avvicinò abbastanza per udirlo.

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