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Colpisci.
Affonda.
Schiva.
Corri.
Salta.
Corda.
Striscia.

<<Non così! Louis sono quattro volte che ti dico che rischi di slogarti qualcosa! Giuro che mi licenzio>> Lagnò Mike dopo l’ennesima volta in cui Louis era stato talmente disattento da prendersi una storta mentre saltellava e adesso era a terra ansimante per la botta alla schiena.
<<No. Non mi piace come allena l’altro tipo>>
Mike sbuffò porgendogli la mano <<L’altro tipo è mio fratello idiota>> Louis ridacchiò tirandosi su. Quella mattina non aveva avuto voglia di andare a lavoro e con la Gomez avevano deciso di fare per lunedì l’agopuntura dato che era sabato nonché giorno libero. A Louis serviva una distrazione da tutti i messaggi che Harry gli aveva lasciato e le chiamate così aveva deciso di fare un percorso con Mike all’aria aperta in un boschetto conosciuto.
<<Ripetimi perché ho detto di sì>> Implorò il rosso e Louis rise.
<<Perché mi sono alzato alle cinque di mattina e tu ami lo sport e i percorsi militari>> Mike annuì.
<<Sì, sì è vero ma tu sei stanco>> Si mise a braccia conserte facendo risaltare i muscoli che nemmeno Zac Efron e lo osservò attento.
<<Non sono stanco>> Sbuffò l’altro negando mentre insieme sistemavano una ruota di un fuoristrada su una corda ben salda.
<<Sì. Non di forza, lì sei peggio di un nano da giardino ma è la mente Louis. Tu sei stanco cerebralmente>> L’altro iniziò a dondolarsi sulla gomma scrollando le spalle.
<<Dormo>>
<<Sai che non intendo quello>>

Sì. Louis lo sapeva. Sapeva quanto gli ci volesse per far sparire i sogni che si tramutavano in incubi la notte o quanto ci volesse per non andare da Harry e sotterrarlo di pugni per le sue continue bugie. Sì. Louis lo sapeva cosa intendeva. Ma quella mattina la sua unica distrazione era stata lo sconforto per la perdita di Sean e l’irritazione dei pettorali di Harry in testa. Così si era detto vado a gonfiarmi io e mi farò le seghe su me stesso piuttosto che sbavare per uno come lui! Come se sbavasse….Louis faceva molto peggio anche senza accorgersene ma shh!
<<Se proponessi di sollevare un tronco?>> Louis quasi morì a quella domanda.
<<Ma sei fesso?!>>
<<Perché io ci riesco!>> Vantò ridacchiando mentre faceva notare a Louis che la gomma servisse per farci qualche capriola in passaggio e <<Grazie al cazzo io non riesco nemmeno a fare una capriola su un tappeto e tu vuoi che ti faccia il balletto!>> fu la risposta prima che lo stesso ragazzo arrossisse al pensiero di lui in tutù.
<<Amico, non stai ancora ignorando tua madre vero?>> Louis scrollò le spalle non facendo nulla per ignorare il telefono che squillava nel suo borsone.
<<Dille che vi frequentate e basta no?>> Louis sgranò gli occhi facendo una faccia da vomito.
<<Bleah! Ma chi lo frequenta quello?!>>
<<Lou tua madre ha fatto i salti mortali per accertare un te più mascolino e con i tatuaggi>> Ricordavano entrambi quando sua madre l’aveva chiamata sconvolta durante un allenamento e una foto del suo corpo postata dicendo pure le parolacce invitandolo poco gentilmente a prendere la macchina e viaggiare fino a Doncaster per una rimpatriata.
Ebbene, adesso Jay era preoccupata per le scelte del figlio e tutte quelle riviste. Usciva con Harry Styles! L’uomo ricco, attraente con altrettanti tatuaggi e fumava persino! Non voleva che il suo Boo frequentasse certi snob, ma Louis non frequentava quasi nessuno…Se Jay avesse saputo che Harry l’aveva stuprato anni addietro sarebbe stata la fine.

Le sue sorelle invece avevano approfittato del suo corpo per vantarsi con le loro amiche e anche del fatto che uscisse con il riccio. Mark…Lui aveva solo scrollato le spalle prima di dare un affettuosa carezza alla moglie.
<<E ignori anche Harry! Ma sei incorreggibile!>> Mike sbuffò rispondendo al posto suo.
<<Mike! Che fai?!>>
<<Ciao sono Mike, l’allenatore di Louis e siamo impegnati esattamente nella foresta al confine!>> E poi attaccò.
Louis scalciò i piedi nel vuoto, era troppo basso per arrivare al terreno se stava seduto a penzoloni sulla ruota, e lo guardò male <<Ora saprà dove siamo!>> sbuffò.
<<Esatto e io devo andare in palestra perché inizio il turno>> Salutò prima di prendere le sue cose e partire con la sua macchina per la strada marcata in mezzo al bosco. Pochi minuti dopo il posto della macchina di Mike venne rimpiazzato da quella del riccio che sbatté la porteria vestito di bretelle e pantaloncini corti avviandosi verso l’altro.
<<Ciao>> Louis grugnì agitandosi sulla ruota finché non gli tirò, per sbaglio, un calcio nelle parti basse.
<<Oops>> Sussurrò ridacchiando alle smorfie doloranti di questo.
<<Stronzo>> Ringhiò portando una mano sui suoi gioielli.
<<Ew! Non ti segare davanti a me!>> Protestò Louis facendo sbuffare l’altro che si ricompose.

Insegnami Ad AmartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora