Maledetta Vio

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Sono sudata marcia ma non smetto di ballare faccio troppo la brava ragazza che questo sabato voglio essere una bad girl anche se l'unica cosa che faccio e ballare e bere cocktail o meglio succhi di frutta.

Basta sono stanca cercai di andarmene dalla pista da ballo, per cercare la mia amica. Mentre cercai di disvincolarmi dalla folla bagnata e puzzolente con gli hormoni a 1000 riuscì ad uscire. Andai al piano superiore cosi magari dal alto la trovo subito, quella pazza che mi ritrovo per amica. Salì le scale e la vidi subito li, limonare con un ragazzo. ' 'Ecco tipico!'
Io ora voglio andare a casa si dovra accontentare. Andai li e con un dito sulla sua spalla iniziai a chiamarla.

"Mh scusate, ma Vio io me ne vorrei andare."

Mi guardò con quella faccia da bambina che si ritrova. "Ma giu di già?"

"Si sono le quattro e voglio andare a dormire. Dai su sbrigati penso che hai limonato abbastanza. Con tutto il rispetto." Lo guardai alzando le mani come segno di scusa ma lui non se ne fregò proprio niente visto che stava guardando un altra.

Se ora non si decide a venire la prendo per quei quattro peli biondi che si ritrova. Mi sto iniziando a innervosire.

Stavo per andarmene quando lei si alzò.

"Senti prendi un Taxi ti do anche i soldi ma questo bel figo che mi trovo davanti bhe vorrei conoscerlo meglio." Mi fa uno sguardo malizioso e capisco tutto.

"Okok", alzai le mani arresa. "Ma se qualcuno ti violenta non mi chiamare potevi pensarci prima."

"Grazie sei una Stella." Fa per andarsene ma si ferma e si gira. "Ah dovresti anche tu limonare un po' visto che sei abbastanza isterica, e poi non ti farebbe male."

Quando fa cosi la odio ma poi invece la amo da morire. Quando hai bisogno, lei c'è, anche se poi quando c'è di mezzo un ragazzo e disposta anche a pagarti un Taxi pur di approfondire il discorso.

Uscì dalla porta e mi ritrovai in strada, qui ecco non passano molti taxi perche e tra i posti più mal andati di Roma. Quindi mi tocca prendere il
Pullman e la fermata non e proprio vicina.

Quando arrivai alla fermata tra paura e freddo non vidi nessuno, menomale pensavo ci fosse un barbone o qualsiasi altra cosa.

Mi sedetti sulla panchina con un solo lampione che illuminava la fermata.

"Hei bella Signora", senti una voce da destra.

'Cazzo.'

Si mise difronte a me e mi guarda dalla testa hai piedi. "Vuoi un Passaggio? O forse aspettavi l' Autobus? Ah forse non lo sai ma a quest ora non ne passano piu quindi se non vuoi morire di freddo ti conviene venire con me."

'Maledetto freddo, maledetto Taxi, maledetta Violetta e tutto questo cazzo di casino in cui mi ritrovo.'

"Dai ti sbrigi."

Chiusi gli occhi e sbottai un:"No."

'Non lo avrei mai detto!'

Mi prese con una mano il mento e senti dolore, tanto dolore, ma non per la stretta che mi stava lasciando. Senti un male dentro come se qualcuno mi stesse picchiando nello stomaco.

'Credo di dover vomitare.'

Tutto d'un tratto senti un boom. Apri gli occhi e il maiale di prima non e piu davanti a me ma distesso per terra. Mi girai e sulla mia destra trovai un ragazzo che si tenne il pugno di una mano.

Senza fissarlo tanto bene lui alzò lo sguardo e cazzo che occhi.

Sono blu, non azzuri ma blu come il mare di sera illumimato, come l'infinito perché cerco di trovare la fine in quei occhi ma in un solo sguardo non si può capire.

Ci guardammo ancora per pocchi secondi ma a me sembra un infinito di tempo.

Non mi ressi piu conto di niente ma di una cosa si, che e successo, stiamo occhi dentro occhi.

Occhi dentro occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora