Epilogue 1. «Remember it...» «... and never forget it.»

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Taehyung 

Hyuna e Hyojong, i nostri due gemellini, sono nel loro enorme letto nella loro camera, mentre io e Jungkook raccontiamo loro una storia prima di andare a dormire.

Io sono seduto sul bordo vicino alla più grande, mentre mio marito è seduto dall'altra parte.

Che soddisfazione poterlo chiamare così.

Dopo che Jungkook mi chiese di sposarlo sono successe così tante cose: una volta saputa la notizia, mio fratello mi mandò una foto di me e Jungkook che cantavamo insieme con scritto "Oggi sposi!" e un bigliettino con scritto "Voglio questo cazzo di poster ovunque, chiaro?".

Lui e Yoongi non vogliono sposarsi, tutte le volte che chiedo perché mi rispondono "Ma ci hai già sposati tu anni fa TaeTae, a noi questo basta e avanza!".
Sono sempre più uniti ogni giorno che passa. Sono rimasti a Londra, ogni tanto scambiamo qualche chiamata di due o tre ore, oppure vengono qui, di solito per le feste.

Qualche volta, anche se più raramente, vengono anche Seokjin e Namjoon. Il primo si trasferì dal fidanzato qualche mese prima che ci sposassimo, ma continuava a lavorare per Jungkook.

Guardo l'orario dal telefono, che segna le dieci passate «Forza piccole pesti, è ora di andare a nanna.»

«Aspetta una domanda!! – il più piccolo guarda prima me, poi il corvino – Come mai appa Kookie non canta più?» fa il labbruccio.

È la prima volta che lo chiede, dopo anni che ormai sono diventati nostri figli.

La verità è che qualche anno dopo il nostro matrimonio il suo capo morì e il suo "successore" non nutre un grande rispetto per le coppie non etero. Non ha esitato un secondo a cacciare Jungkook dalla casa discografica.

Davanti alle telecamere faceva "quello forte", come per rassicurare i fan, e ha fatto un lungo discorso su quanto sono importanti per lui, e che gli sarebbero mancati. Ma appena è venuto a casa è scoppiato a piangere, siamo rimasti qui dentro per quattro giorni.

Me lo ricorderò sempre: eravamo coricati sul nostro letto, io che gli accarezzavo i capelli. Mi disse "Sai una cosa Tae? Quel coglione può solo andarsene a fare in culo..."

«Io non smetterò mai di cantare, e poi se fossi ancora impegnato con i vari tour e tutto il resto staremmo poco tempo insieme. E a me così non va bene. – gli scompiglia i capelli – Ora fate la nanna mh?» sorride, mostrando quei denti da coniglio che non lo hanno mai abbandonato.

Prima io e poi lui, baciamo le fronti dei nostri figli e andiamo nella nostra camera.

Ci mettiamo sotto le coperte, io con la testa poggiata sul suo petto e gli circondo la vita, lui mi tiene vicino a se con il braccio attorno alle mie spalle.

Tempo fa tornammo sulla collina dove ci eravamo dichiarati, mentre i bambini erano a casa con "gli zii bassi". Hanno deciso di chiamare Yoongi e Jimin in quel modo a causa della differenza di altezza con noi due.

Jungkook si portò un quaderno e una penna, e notando il mio sguardo curioso mi spiegò "Questa sera mi sento ispirato, magari butto giù qualcosa di carino." e sorrise.

Mentre io guardavo le stelle, lui riuscì a scrivere una canzone, come faceva ai vecchi tempi.

Voleva che la cantassi anche io perché sosteneva a sostiene tutt'ora che ho una bella voce e che il testo parli della nostra storia.

Jungkook spese alcuni soldi per un microfono decente, visto che aveva tutto nello studio alla casa discografica, e la registrammo davvero.

«Alla fine domani lo fai davvero? La carichi?» poso il mento sul suo petto per guardarlo negli occhi

My dream came true || KookTaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora