Capitolo 3

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CHRISTIAN
La guardo mentre tenta invano di assumere un espressione imbronciata anche se, il risultato sembra più una smorfia.

"Sei davvero buffa sai piccoletta?" le dico asciugando le lacrime che ho versato per ridere. "Mi spieghi che razza di nome è Mr. Pon Pon?".

Assottiglia gli occhi che, diventano due piccole fessure. Prende un altro foglietto, scrive e me lo porge.

Lo prendo dalle sue mani sfiorando le sue soffici dita. A quel contatto sento una scossa, deve averla percepita anche lei perché nello stesso istante facciamo incrociare i nostri sguardi.

Restiamo immobili in questa posizione a fissarci per non so quanto tempo.

Le sue guance si tingono di un rosso acceso che, in contrasto con il bianco della sua pelle la fanno sembrare una bambola di porcellana.

Poso lo sguardo sulla sua mano e prendo il biglietto. "fottiti e ridammi Mr. Pon Pon!!" sorrido divertito.

Prendo il peluche e glielo porgo.
I suoi occhi si illuminano e lo stringe a sé, sembra ancora più piccola in questo momento.

"Sai che le ragazzine della tua età stringono i ragazzi a sé e non i peluche?" la stuzzico. Lei di tutta risposta mi alza il dito medio.

"Oh piccola Sophia cosa sono queste volgarità?"dico facendo il finto sorpreso. Lei replica sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

Non so perché, ma sento che per la prima volta mio padre ha avuto una buona idea, forse mi farà bene aiutare gli altri.

La compagnia di questa ragazzina non è poi tanto male, infondo posso stuzzicarla senza che lei possa replicare.

Scommetto che non ha mai avuto nessun ragazzo, potrei approfittarne per farla cadere ai miei piedi.

Non credo ci sarebbe niente di male, in fondo è bella ed è anche molto ingenua.

"Allora di solito come passi la giornata?"le chiedo per sciogliere questo silenzio.
Il suo volto si incupisce e il suo sguardo si posa verso la finestra.

Mi ammutolisco all'istante intuendo che, le sue giornate le trascorre solamente in clinica.

Una lacrima solitaria le bagna il viso. Non so perché ma provo un senso di pena per lei, mi sento in colpa per aver aperto questo discorso.

"Scusami" sussurro avvicinandomi a lei che, si asciuga le lacrime e mi sorride in modo cupo.

"Ti prometto che un giorno di questi ti faccio uscire da qui, ok?" le propongo con tono dolce. Sophia annuisce con foga e sorride raggiante.

Guardo l'orologio appeso al muro, sono le venti e trenta. Sono passate già due ore senza che io me ne accorgessi.

Mi alzo dalla poltrona e mi avvio alla porta." Ciao piccoletta, ci vediamo domani" la saluto ed esco chiudendo la porta alle mie spalle.

Mi dirigo fuori dalla clinica,esco e chiamo un taxi. Un vento caldo mi solletica il viso.

Siamo ai primi di settembre, l'aria calda ed estiva si fa ancora sentire. Guardo il cielo, il sole sta tramontando in questo momento.

Dopo cinque minuti arriva finalmente il mio taxi, gli do l'indirizzo, e in poco tempo sono a casa.

Entro, non saluto nessuno e mi dirigo in camera. Sto seriamente valutando l'idea di prendere casa da solo.

Penso sia la cosa più giusta, in fondo ho venticinque anni ed ho bisogno dei miei spazi.

Salgo le scale, arrivo dinanzi alla porta e la apro. Mi dirigo verso il letto e mi ci fiondo sopra.

Penso alla giornata che ho trascorso oggi, non posso lamentarmi, poteva andare peggio.

Chiudo gli occhi che, mi pulsano a causa della stanchezza ed entro nelle grazie di Morfeo...

SOPHIA
Christian è andato via da circa un ora. Non riesco ancora ad inquadrare il suo carattere.

Un secondo prima è stronzo, quello successivo invece si comporta da cucciolo bastonato.

Di una cosa ne sono più che sicura, di lui non mi devo fidare.

Un bussare alla porta mi risveglia dai pensieri, da essa fa il suo ingresso una ragazza molto giovane.

Ha i capelli corti neri e gli occhi chiari. È molto bella, ha dei lineamenti molto fini e delicati.

"Ciao, io sono Chloe" mi saluta sorridendo. "Sono nuova, faccio l'infermiera" continua.

Le sorrido dolcemente, mi sembra una ragazza molto solare. "Ti ho portato la medicina che ti serve"si avvicina e mi porge una compressa con dell'acqua.

La prendo dalle sue mani e la faccio scivolare sulla lingua,apro la bottiglia e bevo per farla scendere giù.

"Mi avevano detto che eri molto bella, ma non immaginavo così tanto" dice ad un certo punto. Di tutta risposta le sorrido timidamente.

"Posso spazzolarti i capelli?" chiede prendendo la spazzola dal comodino accanto al letto. Annuisco, felice della sua proposta.

Non so il perché ma mi ha sempre rilassata essere pettinata dagli altri.

In questo momento tanti ricordi di quando ero bambina affiorano la mia mente. Ricordo mia madre che dolcemente mi acconciava la chioma.

Da piccola avevo sempre i capelli in ordine, lei mi faceva mille acconciature dalle tracce semplici a quelle più complesse.

Ho sempre amato i miei genitori anche se credo che per loro non sia lo stesso.

Se mi avrebbero amata, non mi sarei mai trovata qui, in una casa di cura, ma lì con loro nella nostra umile dimora.

La dolce voce di Chloe mi fa ritornare sul pianeta terra.  "Vedo che leggi molti romanzi, ti piacciono?" chiede incuriosita indicando la fila di libri sulla sedia.

Prendo un foglietto e le rispondo:"Si tantissimo" glielo porgo e lei lo legge.
"Anche a me piacciono tanto, soprattutto i romanzi rosa" risponde ridacchiando.

"Tu credi nell'amore?" mi chiede ad un tratto passandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Si, anche se per me non c'è speranza di trovarlo" riscrivo sul foglietto di prima. Lei lo legge e storce il naso.

"Dici solo sciocchezze, cosa te lo fa pensare?" replica stupita.
Inarco un sopracciglio e mi indico facendole intendere lo stato in cui mi trovo.

"No, non è vero, sono sicura che anche tu ti innamorerai fidati"mi sorride e mi accarezza una guancia.

Sorrido di rimando,è la prima volta che sento di aver trovato un'amica con cui poter passare del tempo.

" Adesso vado, così ti lascio dormire, buonanotte Sophia " mi da un bacio sulla fronte ed esce dalla stanza.

Sospiro, mi stendo meglio nel letto e ripenso alla giornata di oggi, non è stata poi tanto grigia come mi aspettavo.

Chiudo gli occhi e nella mia mente si fa spazio la sua immagine...

In sella all'amore (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora