Capitolo 1

716 21 15
                                    





Fuori dal finestrino dell'aereo le bianche nuvole sembrano così pure e candide facendomi venire quasi voglia di sognarmi in caduta libera attraversandole. Vorrei poter provare sempre la calma di questo momento, ma la mia vita è fin troppo complicata per potermelo permettere.

Ricapitolando..

Da quando nostro padre ci ha lasciate per un'altra donna e si è rifatto la sua vita, la mamma è entrata in depressione e diciamo che non credo sarà mai più la stessa persona, ed io, io credo di non essere più così importante per lei come prima. So che è orribile da dire o da pensare, so che una figlia non dovrebbe mai farlo, ma ormai mi è impossibile trovare un'altra spiegazione al suo comportamento.

Capisco che sia stato tutto difficile per lei, ritrovarsi sola dopo così tanti anni di matrimonio all'apparenza felice, o per lo meno era ciò che davano a vedere a me, e credo lei ci credesse realmente.
Ma è stato difficile anche per me. Ho perso mio padre, la mia prima figura maschile, colui che doveva essere il mio eroe ed il mio esempio. Invece è diventato una grande delusione ed una grande sofferenza.
Fa male perché tra noi c'è sempre stato un rapporto molto stretto, io ero la sua piccola babydoll, così gli piaceva chiamarmi, e lui era il mio bigdaddy. Trasformavamo ogni momento in pura allegria, una situazione triste la capovolgevamo direttamente in una situazione divertente e la domenica era la "giornata della famiglia". Ogni domenica ci riunivamo io, la mamma, papà e mio fratello gemello, era d'obbligo fare un gioco da tavola oppure qualcosa che ci tenga occupati per un bel paio d'ore.

Ma poi lui s'è n'è semplicemente andato da un giorno all'altro e la mia vita ha perso ogni senso da allora. So che è brutto da dire ma non ho mai avuto questo rapporto stretto con la mamma come con mio padre. Ed ora siamo più distaccate che mai. 
Mio fratello ha deciso di trasferirsi da nostra zia a New York ma io non me la sono sentita di lasciare la mamma sola. Ed ora come ringraziamento mi ha spedita in questo campus, per un anno o più, dall'altra parte del mondo su un'isola non molto grande. Ed il motivo ancora non lo conosco. Ho tentato di convincerla di mandare anche me a New York ma non ha voluto sentire ragioni, un gemello è già troppo, ed ha parzialmente ragione, ma ora mi pento di non essere stata io a decidere di andarci.

"Gentili passeggeri, il volo si prepara per la fase di atterraggio, vi preghiamo di allacciare le cinture" faccio come detto chiudendo la cintura sulla pancia e la stringo come a darmi un po' di sicurezza.

Tutto il viaggio ho tentato di immaginarmi l'aspetto del campus o cosa dovrei aspettarmi, siccome su internet non ci sono alcune foto se non solo informazioni scritte, ma onestamente niente mi è venuto in mente, mi sembra ancora tutto così irreale. È successo tutto fin troppo in fretta. Un giorno ero al parco con i miei amici ed il giorno dopo mi ritrovo su questo aereo.
Una ventina di minuti passano e finalmente l'aereo atterra. Lascio passare le persone accanto al mio posto, cerco di convincermi che più lungo sarà l'arrivo meglio mi sentirò, ma non credo mi aiuti affatto o che sia una buona idea perché fa solo aumentare la mia ansia.

Uscita dall'aereo e passando per la dogana mi sento osservata, come se ogni persona mi stesse esaminando da capo a piedi ma so che è solo una mia paranoia e che nessuno è assolutamente interessato a me. Mi è molto facile farmi paranoie, è uno dei miei difetti.
Oltrepasso la porta arrivando alla hall degli arrivi in cerca del mio nome scritto su un cartone o qualcosa che mi faccia capire dove andare e per alcuni secondi entro nel panico non vedendo nessuno.

"Helene S Stan?" mi giro saltando appena presa di sorpresa "sono Matthew e mi hanno incaricato di consegnarti sana e salva al campus" il suo sorriso arriva da parte a parte, sembra una persona simpatica a prima vista. E sopratutto giovane, non so perché mi aspettassi di trovare qualcuno di mezza età ad aspettarmi.

Elle's old MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora