Capitolo 2

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La sera è arrivata ed il buio inizia a farsi più fitto. Guardo l'ora sul mio cellulare e sono le 9.00p.m in punto. I gufi fanno da eco a questa tenebre situazione e spero non ci siano lupi o animali feroci in giro. Non mi avrebbe portata qui se ci fossero pericoli. Vero? Non sarebbe così pazzo, giusto? Dio, ora inizio anche a parlare da sola nella mia testa. Sto impazzendo.
Sbuffo battendo le mani sulle gambe e mi guardo attorno cercando di trovare una qualsiasi soluzione o un qualsiasi riparo, ma tranne alberi ed ancora alberi, il resto è vuoto ed in lontananza è scuro ma non credo ci sia comunque nulla.

Lo odio. Giuro che è la prima volta nella mia vita che odio una persona e lo sto facendo con tutta me stessa. Non credevo questo sentimento potesse esistere, pensavo fosse solo una scusa che le persone usano oppure una percezione in modo troppo forte dei loro sentimenti che li portino a pensare che sia tale, ma ora capisco cos'è realmente l'odio!
Rinchiudermi nella camera è una cosa, farmi fare dei lavori, va bene anche quello, ma lasciarmi una notte intera, fuori, all'aperto, per di più in un bosco?! Questo è fuori dal normale, questo è da pazzi.

Cerco di provare a pensare lucidamente ed inizio a spostarmi lentamente nella prima direzione che mi passa per la testa, di fronte a me. Noah mia odia, sicuro, ma almeno la natura sembra essere dalla mia parte, ad illuminarmi il cammino è tutto merito della Luna piena. È così luminosa e grande, credo sia proprio essa ad aiutarmi a mantenere una certa calma.
La Luna è sempre stata colei che mi aiuta a rilassarmi, mi basta guardarla e sul mio viso si stampa un sorriso. Sono una persona molto lunatica, sono influenzata dalla Luna ed è come se fossimo una cosa sola a volte, penso che il nome Selene mi sia stato donato con uno scopo e che non sia solo un semplice nome scelto a caso da mio padre.

Mio padre..chissà cosa direbbe nel sapermi in questa situazione. Mi difenderebbe? Mi direbbe che lo merito? Mi aiuterebbe? Mi abbraccerebbe e direbbe che va tutto bene? Troppo domande senza risposta.
Scuoto la testa e mi fermo iniziando a sentire un odore piacevole, conosciuto, un odore di sale, sale marino e sabbia. Ed immediatamente mi rendo conto che non mi trovo lontano dal mare, non sapevo che il campus fosse accanto alla spiaggia. Percepisco un leggero sollievo nel seguire la direzione della luna e dopo aver attraversato svariati alberi ne intravedo in lontananza la luce creare una lunga scia sul mare che arriva fino alla riva.

Affretto il passo e mi lascio cadere in ginocchio sulla sabbia non appena arrivo all'acqua. L'emotività prende il sopravvento, la paura si fa ancora più spazio dentro di me e la consapevolezza di essere sola e indifesa aumenta la paranoia. Una lacrima inizia a scorrermi giù per la guancia, poi la seconda ed in pochi secondi mi ritrovo ad essere un fiume di lacrime. Tiro un pugno nella sabbia piena di rabbia e mi lascio ricadere da una parte ritrovandomi distesa sulla schiena con le ginocchia piegate.
La sabbia è fredda, fa freddo, vorrei almeno averlo ascoltato e preso qualcosa di più pesante ma non avrei mai immaginato una cosa del genere. Mi manca Seattle, mi manca casa. Almeno ho la fortuna che non è inverno e che a Settembre è leggermente più sopportabile come cosa, spero solo di non prendere un brutto raffreddore.

Lentamente le lacrime iniziano a calmarsi e mi asciugo la faccia con la manica della felpa cercando di non sporcarla di rimmel. Incrocio le mani sopra il petto e chiudo per qualche minuto gli occhi concentrandomi sui rumori che sento attorno a me. Il rumore delle onde che si scontrano sugli scogli, lontano da me, ma udibili per la loro violenza, mi rilassano i muscoli del corpo e vorrei riuscire ad addormentarmi per far passare più velocemente la nottata, ma sento troppo freddo per potermi lasciar andare. Il fruscio delle foglie degli alberi mi da una maggiore sensazione di fresco di quanto attualmente ne dovrei sentire, ricordandomi che c'è quella brezza marina a farle muovere. I gufi mi cullano con il loro canto e non appena apro gli occhi li poso sulla Luna, la mia vera essenza. Brillante e perfetta all'apparenza ma piena di crateri e sfumature grigie che mostrano le sue imperfezioni ma solo se le sai notare.

Elle's old MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora