Mercoledì 31 Ottobre 2018; 11.53p.mIl navigatore indica che mancano dieci minuti all'arrivo.
Alexander, come promesso, mi ha prestato la sua spettacolare Audi A8 2018 e mi chiedo seriamente dove abbia trovato il coraggio di farmi guidare questa bellezza.
L'Audi è la mia marca preferita di auto, e non solo per l'aspetto, ma per la professionalità con la quale disegnano ogni modello e la grandiosa tecnicità che si trova sotto al cofano. Non sono solo eleganti, ma anche resistenti a lungo termine. Credo sia uno dei motivi per il quale non si differenziano molto a livello estetico tra un modello e l'altro, ma si concentrano più sulla parte interna, sulla materia prima.
Pur essendo una ragazza mi sono sempre piaciute le auto e non è vero che noi donne non ce ne intendiamo, bisogna solo saperle apprezzare e purtroppo siamo in poche a farlo realmente.
Ma ritornando a noi, mi sento così onorata nel poter guidare questo gioiello di macchina che mi sono focalizzata di più ad osservare gli interni piuttosto che pensare all'incontro che sto per avere con Noah.
Si vede subito che è un ultimo modello, uscita da qualche mese, è come trovarsi in una navicella spaziale. Essendo automatica ha solo due pedali, freno e acceleratore e quindi non devo preoccuparmi di cambiare le marce. Gli interni sono nero lucido e quasi tutti i comandi sono touch. Il volante riporta più allo stile sport ed è proprio questa la particolarità dell'Audi, riuscire ad unire sport ed eleganza in un solo design.
Alzo il volume della musica che ho messo dal mio cellulare tramite il Bluetooth e canto a squarciagola 'Like that' di Bea Miller. Amo questa canzone e mi da una carica e sicurezza che dovrei imparare a provare più spesso.
Dovrei lasciarmi andare di più, seguire il mio istinto, ma non quello che fa cazzate, bensì quello razionale e sopratutto, dovrei imparare a non allontanare le persone da me, come ho fatto con Noah. Tutto ciò ci ha portato ad una sofferenza da parte di entrambi ed ho lasciato che passasse troppo tempo prima di scoprire la verità.
Devo imparare ad essere più coraggiosa ed apprezzare di più le persone che ho attorno, perché, senza nemmeno rendermene conto, sono quelle che mi salvano ogni giorno dalle mie paranoie e dalla mia solita monotona depressione.
Sono le 12.00a.m in punto. E mancano tre minuti al mio arrivo, sempre secondo il GPS. Non riconosco niente di ciò che mi si trova intorno per ora, siccome l'unica volta che sono venuta qui, dormivo. Più i minuti scadono e mi avvicino e più l'ansia mi sale e le mani iniziano a sudarmi.
Stringo con forza il volante e mi guardo attorno girando sempre più spesso la testa dalla mia destra alla sinistra entrando in una via piena di grandi mansioni.
A circa cinquecento metri da me vedo la grande Villa di Noah, o meglio dire del fratello di Noah. Questo posto mi ha tolto subito il fiato non appena l'ho visto la prima volta ed anche questa volta ha lo stesso impatto.
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Elle's old Moon
RomanceHelene S Stan ha un unico scopo nella vita, diventare una donna forte ed indipendente. E fuggire dal campus dove la madre l'ha spedita senza una minima spiegazione. Da subito tenta la fuga e sarà proprio questo a metterla contro il direttore del c...