Capitolo 10

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Una settimana, una maledetta settimana che Noah mi ignora, di nuovo

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Una settimana, una maledetta settimana che Noah mi ignora, di nuovo.

Tengo lo sguardo fisso sulla tazza di caffè che ho tra le mie mani ma in realtà la mia mente viaggia in tutt'altra direzione. Sto cercando di far funzionare al meglio tutti gli ingranaggi del mio cervello e capire il motivo della sua assenza e del suo silenzio, ma giuro che non ci arrivo.

Inizialmente sono partita pensando che avesse ragionato sulla cosa, razionalmente, e sia arrivato alla conclusione che sia meglio starmi lontano e non complicare la vita ne a me, ma soprattutto a se stesso.

Poi però sono passata all'altra sponda e Samantha si è fatta spazio nei miei pensieri come possibile causa. Sicuramente lei è più matura, credo sia anche più grande di lui; ha la vita già realizzata e con buoni propositi, sicuramente con lei sarebbe tutto più semplice. Sto arrivando seriamente a pensare che mi abbia mentito e che ci sia stato più del semplice sesso tra di loro, ed ora abbiano risolto e fatto pace.

Poi mi sono concentrata nuovamente su me stessa ed ho deciso di fare una lista, scritta a penna su un foglio, con i pro ed i contro, che una nostra relazione o qualsiasi altra cosa sia, abbia potuto scaturire.

CONTRO:

Critiche.

Lite con mio fratello.

Comportamento diverso da parte degli studenti verso Noah (molto meno rispettoso).

L'inferno da parte di Samantha per me.

Probabili problemi legali.

Dito sempre puntato.

PRO:

...

Arrivata alla lista dei pro continuo a fissare il foglio non riuscendo a trovarne uno se non la mia felicità, ma è un pro molto egoista. La mia felicità significherebbe anche parte della rovina di Noah, il direttore in una relazione con una studentessa non verrebbe sicuramente visto bene da nessuno. Ne sono consapevole, ma se ora venisse da me mi comporterei comunque da egoista, perché non riesco a farne a meno quando mi trovo in sua presenza. Sono attratta come una calamità dal suo fisico e dalla sua personalità. Da tutto.

"Stammi bene a sentire" Sarah urla allegra entrando nella stanza e si avvicina subito a me con evidente eccitazione nel suo sguardo. Sbatte le mani sulla mia scrivania e mi guarda con gli occhi sgranati "questa sera Alexander organizza una festa alla villa della loro confraternita, era ora" aggiunge alzando una mano in aria.

"Questo posto ha addirittura le confraternite?" chiedo interrompendola cercando di svignarmela dalla domanda che sono sicura sta per farmi.

"Certo, non siamo poi così fuori dal mondo. Comunque non è questo il punto" chiudo gli occhi appoggiando la testa allo schienale. Mi gira con la sedia verso di lei e sono pronta ad ascoltare la sua fatidica domanda incrociando le mani in grembo "ora ti metti il miglior outfit che tu abbia mai indossato e vieni a far pentire il nostro stupido direttore per la sua assenza" scoppio a ridere sorpresa dal fatto che non me lo abbia nemmeno chiesto, era quello che mi aspettavo, ma mi piace la sua decisione.

Elle's old MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora