"Helene..sveglia. Siamo arrivati" mi sento scuotere lentamente per il braccio, e non appena apro gli occhi di scatto, vedo Noah accanto a me. Siamo nella sua macchina. Cerco di rimettere tutto a fuoco e mi massaggio la fronte sentendo un po' di mal di testa, di certo non forte come quello dell'altra volta."Ora mi dici dove mi hai portato? Se avevi bisogno di un luogo appartato dove farmi fuori bastava anche mezz'ora di macchina" mi slaccio la cintura di sicurezza e guardando il tacco alto delle scarpe decido di voler rimanere solo coi calzini.
"Sai che non potrei mai farlo, non ti toccherei mai con un dito, in quel senso"
"Lo fai benissimo a parole" lo vedo irrigidirsi subito e si appoggia con la testa al sedile chiudendo gli occhi cercando di rimanere calmo. Tiro fuori il cellulare dalla mia tasca e controllo l'ora. 2.30 del mattino. Non mi ero resa conto fosse già mezzanotte passata quando siamo andati via dalla confraternita.
"Possiamo alzare per favore la bandiera bianca? Ti ho portato qui per un motivo e non voglio rovinare tutto" alzo lo sguardo su di lui decidendo di ignorare i vari messaggi di Sarah e mio fratello.
"Potrei, ma solo perché sono curiosa di vedere cosa ti sei inventato questa volta" apre la portiera e scende dall'auto e lo seguo mettendomi lo zainetto sulle spalle. Sento subito l'aria fredda invadermi e mi avvolgo le braccia attorno al corpo sentendo molto freddo.
"Entriamo dentro e ti do qualcosa per cambiarti" non capisco a cosa si riferisce fin quando non alzo lo sguardo da terra e rimango scioccata nel vedere che ci troviamo di fronte ad una grande villa rustica. Proprio da davanti il grande portico parte un lungo vialetto di mattoncini rossi, illuminato da decine di lampioni. Un ampio giardino si estende da entrambi i lati, ornato da alberi e fiori di ogni genere: limone, pesco, melo, diversi pini e qualche altro. Già mi sento incantata da questo posto. La mansione è grande ed il legno è la prima cosa che esce più in evidenza, ampie travi di legno. Ma la cosa che amo maggiormente sono i motivi creati dai sassi su alcune zone della casa. È semplicemente meraviglioso il contrasto. E Dio quanto è grande.
Ah, non dimentichiamoci della grande piscina al lato della casa tra i diversi alberi.
"Cosa..cosa ci facciamo qui?" avvolge un braccio attorno al mio bacino e sono ancora troppo sorpresa e curiosa per prestarci la dovuta attenzione.
"Helene, ti presento la casa in cui sono cresciuto insieme ai miei genitori e mio fratello"
"Hai un fratello?" chiedo subito girandomi verso di lui guardandolo ancora più incuriosita. Sono così tante le cose che non so di lui, a dire il vero non so niente.
"Si, Aiden"
"Ha un nome più bello del tuo" ride mentre gira la chiave ed apre la porta facendomi entrare per prima. Accende la luce ed immediatamente vengo invasa da un'atmosfera pura, candida e che odora di famiglia. Un odore che non sento da moltissimi anni. Un'ampia sala ci accoglie ed anche qui ci sono alcune mura interamente in pietra ed altri invece sono bianchi. Inutile parlare del grande divano angolare color crema che si trova di fronte al cammino e non vi sto a specificare le dimensione del televisore appeso al muro. È tutto semplicemente perfetto.
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Elle's old Moon
RomanceHelene S Stan ha un unico scopo nella vita, diventare una donna forte ed indipendente. E fuggire dal campus dove la madre l'ha spedita senza una minima spiegazione. Da subito tenta la fuga e sarà proprio questo a metterla contro il direttore del c...