Prologo

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Astrid camminava tranquilla verso il suo armadietto: un'altra giornata di scuola era finalmente finita e poteva tornare a casa.

Salutò la sua migliore amica TestaBruta e si fermò nel corridoio arrivata davanti alla propria porticina azzurra, la quale era stata da lei decorata con degli adesivi e qualche scritta lasciata con il pennarello indelebile.

Nulla di troppo appariscente dato che, alla fine di quell'anno, avrebbe dovuto cedere il posto ad una nuova matricola.

Appena aprì la porticina per posare i suoi libri, però, notò qualcosa di strano sulla pila di quaderni già posti ordinatamente sul fondo.

Qualcuno aveva lasciato un biglietto.

Senza dare troppo nell'occhio e controllando che nessuno la stesse guardando, Astrid afferrò il foglio ripiegato accuratamente e lo aprì per leggerne il contenuto, ormai curiosa. Non sapeva perché si fosse guardata attorno e si fosse messa così sulla difensiva: era stata una sensazione, un'azione dettata dal suo inconscio.

Il biglietto era scritto a mano e con un inchiostro blu chiaro, la carta era a righe e su uno degli angoli era disegnata una stellina.

Ciao, Astrid

Lesse il primo rigo nella sua mente, già domandandosi chi potesse essere il mittente.

Ti conosco da tempo, chissà se tu hai idea di chi io sia. Non perché in questo momento sia un anonimo, più per il fatto che a stento sei a conoscenza della mia esistenza.

...anonimo?

Astrid diete una veloce occhiata alla fine del foglio e notò che non vi era nessuna firma, né lì né da nessun'altra parte.
Peccato.

Ho pensato molto prima di imbattermi in questa cavolata, ma poi ho deciso di provare. Dopotutto, tentar non nuoce. E tu lo dici sempre.

Per quanto quella situazione potesse sembrarle strana, doveva dare ragione a quel "mittente segreto". Era davvero il suo motto, quello di provare ogni cosa che la vita le ponesse davanti. E le capitava spesso di dire quella frase: agli amici, a casa... a chiunque.

Passò delicatamente il dito sulle parole sottolineate e poi continuò a leggere.

In realtà è solo un semplice gioco: non sei tenuta a farlo, è solo perché mi va di interagire con te. Anche se, per ora, mi sento ancora troppo timid* per farmi avanti.

Ah, aveva messo l'asterisco. Non voleva nemmeno che capisse il suo genere. Si morse il labbro prima di continuare a leggere.

Le regole sono semplici: ogni giorno ti manderò un biglietto e scriverò una domanda, dove sotto scriverai la tua risposta. Tranquilla, sono domande fatte davvero a caso e non conterranno nulla di troppo personale. Oltre alla risposta, ovviamente, puoi scrivermi quello che vuoi e farmi anche tu delle domande, se ti andrà.

"Si chiama... conversazione..." disse tra sé e sé ad un certo punto, continuando a pensare a quanto fosse bizzarra quella situazione.

Potrai poi posare il foglio nell'armadietto 519 al secondo piano, accanto all'aula di arte. Non smanettare per aprirlo e non appostarti per vedere chi ne sia il proprietario: è un armadietto incustodito di cui io ho la chiave, nessuno all'infuori di me potrà leggere ciò che scrivi, e tu non potrai sapere chi sono finché non te lo dirò.

"Certo, e se volessi prendermi in giro?" Sbottò a un certo punto la ragazza, la quale -cominciando a stancarsi- appallottolò il biglietto e lo lasciò in un angolo dell'armadietto per poi posare le sue cose.

Quando stava per buttare la cartaccia in un cestino, però, si mise a pensare al fatto che un ragazzo o una ragazza aveva pensato a questo scambio di messaggi da chissà quanto, specie perché evidentemente si conoscevano ma non erano affatto in buoni rapporti.

E ad Astrid dispiaceva tantissimo l'idea di dover trascurare qualcuno che potesse esserle un buon amico.

Sospirò pesantemente e riaprì il foglio, continuando a leggere.

Già domani metterò un foglio nel tuo armadietto come ho fatto oggi, imbucandolo dalle fessure a mo' di lettera. L'idea di dover sgattaiolare fuori dalla classe e lasciarti il biglietto senza che nessuno se ne accorga inquieta più me che te, sappilo XD

Non seppe perché, ma anche ad Astrid sfuggì una risatina.

Allora As... pronta a giocare con me?

-

Angolino - safe place

Don't ask me where I've been nor WHAT THE FUCK IS THIS BC IDK GUYZ
I'M JUST SO GLAD TO BE BACK~

cioè.

NON SO DA DOVE SIA USCITA QUESTA IDEA ma essendo una trama semplice e senza una storia vera e propria ho pensato di portarla. Potevo stare senza Hiccstrid secondo voi?

Vorrei che questa storia sia un mio "sfogo", ogni capitolo sarà domanda-risposta, come se fossero poste a me e con una mia riflessione. Ovviamente il tutto sarà anche a tema hiccstrid, quindi cercherò di immedesimare il tutto nel personaggio di Astrid, ma dato che -come si dice al mio paese- sono petrosino (prezzemolo) ogni minestra, ci sarò anche io nel mezzo.

Che dire... per chi invece non mi conoscesse- HEY Y'ALL. Io sono Rosa e mi sono stancata di presentarmi, giuro di non essere noiosa.

O almeno, se l'esuberanza vi annoia, la porta è quella freccetta lassù :D

Bye everyone, have a nice sleep~

-R♡S

Bᴜɴᴄʜᴇs ᴏғ Qᴜᴇsᴛɪᴏɴs  ||Hiccstrid||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora