15: Astrid

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Ho passato l'intera mattina chiusa nel bagno senza voler vedere nessuno. Testa Bruta cercava di convincermi ad uscire ma io non ne volevo sapere, non volevo farmi vedere in quello stato.

Appena suonata la campanella le urlo di andarsene in classe, io sarei entrata dopo qualche minuto. Ho bisogno di riflettere.

Sono così confusa... e ferita. Testa di Tufo mi ha tenuto nascosto questa storia per tutto questo tempo e ha poi preteso che me ne accorgessi, ma deve capire che non è il centro del mondo. D'altra parte, però, è il mio migliore amico, e sapere che sta male mi fa star male di conseguenza.

Usavo le piccole frasi e i biglietti di Emerald per staccarmi dal mondo, ha ragione. Ma a tutti serve il nostro piccolo mondo, il 2% della vita dedicato solo a noi stessi e ai nostri pensieri. Anzi, non c'è spazio nemmeno per quelli. Noi stessi e la pace, cinque minuti di sollievo ogni giorno.

E poi non mi ha più scritto.

Ed anche quella è stata colpa mia.

Afferro il mio zaino e mi alzo da terra, mi ero seduta in un angolino per stare tranquilla per quei trenta secondi, poi vado verso il lavandino e mi sciacquo per bene il viso rosso.

Mi accorgo del fatto che non ho ancora preso i miei libri -dato che lo zaino era vuoto- e mi dirigo così all'armadietto ancora sigillato.

Ma non appena lo apro mi sale un colpo, perché c'era un biglietto lì.

Lo apro senza esitare e mi metto a leggere, senza curarmi di nulla. Non voglio entrare in classe, non voglio pensare al fatto che mi abbia trascurata per un mese, voglio sapere se la mia domanda l'ha fatto soffrire.

Per fortuna non leggo nulla che mi faccia sentire in colpa, mi ha solo scritto che non sapeva come rispondermi e non vuole uscire allo scoperto.

Mi soffermo sull'ultima frase, però, sentendo il cuore battere più forte.

Non ho smesso di pensarti a prescindere.

Sento il viso riscaldarsi velocemente e ho paura di essere arrossita, e infatti -guardandomi nello specchio che tengo in una borsa nell'armadietto- mi rendo conto che è così.

Porto la superficie fredda dell'oggetto su una delle mie guance per raffreddarle e nel mentre chiudo gli occhi, pensando a quelle parole che mi hanno fatta sorridere.

Nemmeno io ho mai smesso di pensare a lui, non ho mai smesso di sperare in una sua risposta.

~

~

Angolino - safe place

Mi Dispiace di terminare questa storia, ma più che una fanfiction vorrei che fosse un piccolo incipit che porti le persone a pensare.

Pensare a cosa? Vi starete chiedendo.
Vi spiegherò tutto alla fine, promesso

~Ros

Bᴜɴᴄʜᴇs ᴏғ Qᴜᴇsᴛɪᴏɴs  ||Hiccstrid||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora