14: Hiccup

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Ho fatto l'errore più grande della mia vita.

L'errore di essermi innamorato e di non averci nemmeno provato, di aver avuto paura di mostrarmi, di aver pensato io per lei quando credevo che mi avrebbe solo riso in faccia.

E adesso devo sopportarne tutte le conseguenze, perché non posso fare di certo altro.

Non posso evitare che Astrid sia più impegnata a lottare per il suo migliore amico che per me, ed è una cosa assolutamente giusta e normale.

Semplicemente mi fa... male. Male ma da morire. E lei mi manca così tanto.

Stamattina ho posato quel mio biglietto sul suo armadietto e a ogni cambio dell'ora correvo verso il secondo piano per vedere se mi aveva finalmente risposto... ma zero.

Forse non l'aveva ancora letto o magari lo aveva solo ignorato, buttato, incendiato...

A stento ricordo cosa le ho scritto, se devo essere sincero. L'una cosa che vorrei in questo momento è che lei non pensasse a me come un maniaco che nonostante stia soffrendo la continua ad assillare e perseguitare...

Forse dovrei smettere, ma forse non dovrei mollare.

Oggi a lezione ho guardato Testa di Tufo per tutto il tempo: aveva un muso che arrivava a terra e un umore altalenante tra il furioso e il devastato, non era affatto cosa da lui.

Sono abituato a vederlo perennemente col sorriso e con la battuta pronta, invece oggi se n'è stato per tutte e due le ore di fisica a contemplare il cielo nuvoloso dalla finestra.

Ed eccola qui, la campanella delle quattro... l'ultima campanella.

Afferro lo zaino e mi dirigo a passo lento e capo chino verso l'uscita. Spero solo che nessuno mi dia a parlare perché davvero non ne ho voglia né me la sento.

Passo davanti alle scale e mi blocco, guardandole con attenzione. Stavo quasi aspettando che mi parlassero e che mi dicessero che era salita, mi aveva risposto, il mio biglietto era lì in quell'armadietto del secondo piano che aspettava solo me.

Ma ovviamente quelle erano solo scale.

Decido di salire lo stesso, non ho nulla da perdere dopotutto. Mi fermo avanti all'anta azzurra e prendo dalla tasca una piccola chiave che giro nella serratura, e a quel punto sgrano gli occhi e sento il mio cuore cominciare a battere all'impazzata.

C'era davvero un biglietto, lì.

~

Bᴜɴᴄʜᴇs ᴏғ Qᴜᴇsᴛɪᴏɴs  ||Hiccstrid||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora