13: Astrid

326 22 6
                                    

I miei piedi si muovono da soli, prima un passo e poi un altro finché non mi ritrovo a correre verso di lui. Lo fermo e lo porto in un corridoio della scuola abbastanza isolato, lontano dal principale.

"Non mi piace che parli e sparisci" gli dico, lui sbuffa.
"Adesso vuoi anche dirmi cosa devo o non devo fare?" Mi risponde strafottente. Dio se lo odio quando fa così...

Porto una mano sulla sua spalla e lo faccio voltare di colpo per guardarlo.
"Non voglio assolutamente, ma sei il mio migliore amico e mi preoccupo per noi. Non voglio litigare con te"

L'espressione che mi rivolge è a dir poco indecifrabile. Fa una risatina e si stacca la mia mano di dosso, per poi fare un passo indietro. "Sei una cazzo di ipocrita. Prima parli di un noi e poi mi dai solo del migliore amico, sei troppo impegnata a vivere nei sogni con il tuo ammiratore segreto per guardare in faccia alla realtà e renderti conto di cosa hai intorno" mi risponde con tono sempre più acido e tagliente.

Anche io indietreggio di un passo, confusa. Ormai abbiamo fatto scena: vari ragazzi si sono messi in cerchio attorno a noi, perché per quanto potesse essere "isolato" come corridoio, non esiste un angolo tranquillo in questa scuola.

Io cerco di concentrarmi, però, solo sul ragazzo avanti a me: i suoi occhi grigi, spesso luminosi e sorridenti, non fanno altro che trasmettermi freddezza. È così strano vederlo così, e non ne capisco il motivo.

Lo vedo riavvicinarsi a me a passo svelto, così alzo la testa per fronteggiarlo.
"Mi dispiace di essere ancora innamorato di te, Hofferson. Mi dispiace per me." marca le ultime parole lasciandomi come un sacco di cuoio appeso in una palestra da boxe, poi se ne va.

Ho paura di essere rimasta con un'espressione sconvolta il più del dovuto, dato che la gente qui intorno non accenna ad andar via.

"Allora... vogliamo sloggiare? I dibattiti ve li guardate in tv" come al solito la mia migliore amica arriva a salvarmi, facendo andare via la massa di ragazzi.

"Che coglione che è mio fratello... non dovresti nemmeno ascoltarlo" la sua voce sembra ovattata e distante alle mie orecchie, tanto che mi ritrovo ad abbassare la testa e fissare il pavimento.

Ho la mente totalmente vuota: non sento nulla, non vedo nulla, non provo nulla. Sembra quasi che la realizzazione delle parole di Tufo non voglia arrivare, è uno stato di shock dal quale non riesco a sbloccarmi.

Poi sento qualcosa smuoversi in me, una scintilla che ha acceso la miccia della bomba, l'illuminazione.
Loro sono sempre stati qui per me, ma io ero impegnata a correre per inseguire sogni irrealizzabili.

Sento i miei occhi bruciare e la vista sfocata, poi una lacrima cade sulla mia guancia verso il pavimento. Stringo i pugni e mi maledico mentalmente pensando a quanto io sia stata effettivamente stupida in tutta questa situazione...

Ciò che avevo di più importante lo avevo accanto a me, e adesso l'ho perso insieme ai miei sogni. Ho perso tutto quello che avevo... resto solo io.

"E soprattutto che odio la gente che si vuole fare i cazzi degli altri-"
Alzo la testa sentendo improvvisamente la voce di TestaBruta, ma non appena lo faccio sento le sue parole morirle in gola.

Mi guarda come se avessi in viso qualcosa di orribile, come se avessi perso gli occhi o i capelli, come se fossi gravemente ferita. Ed effettivamente lo sono, è la mia anima che sta lentamente morendo, cadendo a pezzi.

"Astrid..." sussurra vedendomi in quello stato pietoso, poi avanza lentamente verso di me. Poggia una mano sulla sua spalla ed è lì che la miccia si consuma, la bomba esplode...

...e io scoppio in lacrime.


Bᴜɴᴄʜᴇs ᴏғ Qᴜᴇsᴛɪᴏɴs  ||Hiccstrid||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora