7: Astrid

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"Ripetizioni?" Tufo mi parla a fatica avendo la bocca piena di tacos, uno dei suoi spuntini preferiti. Anche in questa visione leggermente disgustosa non posso fare a meno di trovarlo comico e adorabile.

Per l'ennesima volta sono a casa dei miei migliori amici, e insieme stiamo parlando del più e del meno, stravaccati sul divano e circondati da cibo.

"Fai schifo, bro, chiudi quella bocca!" Lo rimbecca sua sorella lanciandogli addosso una patatina, e io come al solito comincio a ridere come una pazza.

"Ed eccola che parte..." Bruta alza gli occhi al cielo guardando anche in mia direzione, cosa che mi fa ridere ancora di più.

"Falla ridere, che se davvero deve fare ripetizioni sarà costretta a restare a scuola per tutti i pomeriggi, e non solo al rientro" Testa di tufo prova a prendere le mie difese mentre io continuo a morire dalle risate sul divano.

"Ragazzi basta dai..." ad un certo punto mi fermo e prendo aria lentamente, facendo grandi respiri, poi guardo i due gemelli avanti a me "la mia media sta calando troppo, ed essendo in quarto non posso permettermelo. Mi servono ripetizioni secondo la Smith, e quando parla quella è legge"

La professoressa Smith, nonché vicepreside della scuola, è la mia professoressa di Italiano. Io adoro da morire quella donna e lei adora me, è per questo che oggi, con tono molto dolce e apprensivo devo dire, mi ha invitata a partecipare ai corsi di ripetizione a scuola.

"O questo o devo assegnarti un tutor tra gli studenti" mi aveva detto, e sinceramente trovo dei pro e dei contro in entrambe le scelte.

Se lavorassi con un altro studente potrei distrarmi o potrei odiarlo, ma passare altre due ore con un docente ogni pomeriggio sarebbe... snervante. Probabilmente non concluderei nulla.

"E quindi che pensi di fare?" Mi chiede la mia migliore amica, addentando un altro tacos.

"Penso di non avere scelta, no? Forse mi faccio assegnare un tutor e speriamo che non sia qualcuno di insopportabile..." mi stendo sulla poltrona sulla quale stavo seduta, portando le gambe sul bracciolo e le mani sul ventre.

"Mi dispiace per te allora..." Testa Bruta si alza e afferra il vassoio ormai sporco di sole briciole, poi si avvia in cucina.

Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi e di non pensare a quanto sia stata piena questa settimana. Compiti, interrogazioni, verifiche, strigliate da parte dei miei per i brutti voti, la palestra, e poi Emerald...

Cavoli, non ho un attimo in cui non riesca a smettere di pensare a lui, a chi possa essere, a cosa potrebbe pensare di me, delle mie risposte, cosa possa scrivere nel prossimo biglietto...

Ad un certo punto i miei pensieri spariscono di colpo quando sento una presenza accanto a me, seduta al bordo della poltrona. Apro gli occhi ritrovandomi Testa di Tufo molto vicino.

"Sei pensierosa..." mi dice, e io annuisco semplicemente.
"Settimana stressante" lo liquido in fretta perché sinceramente non è un argomento di cui ho molta voglia di parlare, poi mi alzo a sedere.

"Sicura che sia solo questo?" Porta una mano sullo schienale della poltrona accanto a me, il suo braccio sta davanti al mio corpo e mi impedisce di alzarmi. "Sei tesa... e si vede"

"Te l'ho detto, è solo stress. Domani non vedo l'ora di dormire per tutto il giorno." porto una mano sul suo polso per spostarlo, poi mi faccio avanti verso il bracciolo e provo a scendere dalla poltrona.

In poco tempo lo ritrovo dietro di me, e tirandomi per le spalle mi fa ristendere. Batto la testa contro la sua spalla, mentre la mia schiena è curva contro il suo petto. siamo seduti sul divano, io davanti a lui, e per fortuna gli do le spalle perché sento le mie gote andare a fuoco.

"Non scappare... lo sai che puoi dirmi tutto" il suo tono è dolce e apprensivo, ma lo sento ovattato e lontano alle mie orecchie perché l'effetto che mi fa è tutto tranne che positivo.
"Tufo lasciami stare, per favore..."

"Non ci sto provando con te, Astrid. Non voglio molestarti sul divano" dice scherzando a un certo punto, ma cazzo. Io ho ancora le farfalle nello stomaco.

"Mi sto solo innervosendo perché non vuoi dirmi tutta la verità. Bruta non se ne sarà accorta, ma io sì..." mi rivela, al che mi mordo il labbro.

Sentendo quanto fossi tesa e rigida, passa una mano sul mio braccio tentando di calmarmi, e poi mi bacia amorevolmente la testa, tra i capelli. "non ti fidi di me?" Mormora, e io sento un nodo alla gola.

"Non è questo, Tufo... è che non mi sento ancora pronta per dirlo" cerco di giustificarmi, indirettamente confessando che effettivamente sto nascondendo qualcosa, e nonostante ne abbia tutto il diritto, una parte di me si sente in colpa. Chiudo gli occhi godendomi quelle carezze e attenzioni; lui sembra accorgersi del fatto che stia cominciando a rilassarmi, infatti resta in silenzio e continua a lasciarmi leggeri baci scoordinati sulla testa mentre porta la mano dal braccio al ventre, cominciando anche a farmi delle carezze sullo stomaco.

Ricordo che lo facevamo sempre, il nostro rapporto è sempre stato così. Forse non la classica relazione da migliori amici, magari un po' ambigua, ma siamo sempre stati vicini e molto intimi. Forse, quella piccola relazione ha rovinato tutto tra noi. Ci ha allontanati. Ha reso imbarazzante tutto ciò che c'era di magico, genuino e colmo di affetto tra di noi.

"Va bene..." sussurra a un certo punto. "Mi dispiace solo di vederti tesa e nervosa, tutto qui"
Mi dice, ma ormai sono già lontana con i pensieri.

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Bᴜɴᴄʜᴇs ᴏғ Qᴜᴇsᴛɪᴏɴs  ||Hiccstrid||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora