CAPITOLO 1

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(Per chi non avesse letto il primo libro e volesse partire subito da questo, consiglio di leggere il capitolo SCHEDE PERSONAGGIO che contengono il riassunto di UN AMORE BUGIARDO)

Christian

Mi trovo a New York, alla sede ufficiale dell'FBI. Fuori non c'è nessuno. Sono solamente io con la mia barba di circa due mesi, il mio distintivo e la pistola.

Ma ancora per poco.

So benissimo che non sono stato convocato per una visita di piacere. Nel migliore dei casi uscirò da qui con una sospensione che segnerà definitivamente la mia carriera.

Da quando i miei genitori morirono in un incidente stradale, il mio obbiettivo è sempre stato quello di entrare in polizia. Per me non c'erano altre opzioni. Volevo fare quello. E ci sono riuscito. Ma mai avrei pensato di arrivare fino a questo punto.

Dopo qualche anno di carriera in polizia, conobbi Jason. Fu lui a chiedere di me in realtà. Disse che mi stava tenendo d'occhio da un po' e che voleva che entrassi a far parte della sua squadra. Quando mi disse che era un agente dell'FBI non potevo crederci. Io non ero riuscito neanche ad andare al college, dato che dopo la morte dei miei genitori fui affidato ai miei zii. E loro di certo non potevano permettersi una spesa del genere.

Come poteva anche solo pensare di prendermi nella sua squadra?

Quando gli porsi questa domanda, lui mi rispose che non sono i pezzi di carta a dimostrare l'intelligenza di una persona. Così mi convinse a seguire un corso di addestramento, che con mia grande sorpresa, superai alla grande. E poi entrai in squadra. Jason era stato nominato capo da neanche un'anno, io ero appena stato assunto, Ryan era stato coinvolto in un'altra missione e Jennifer era appena entrata a far parte della squadra.

Nessuno in agenzia ci avrebbe dato più di un anno di vita. Tutti pensavano che non fossimo pronti, che sicuramente avremmo combinato qualche disastro nelle prime missioni che ci avevano affidato.

E invece andò tutto bene.

E non solo la prima volta, ma anche quella dopo e quella dopo ancora.

E dopo sei anni eravamo ancora qua, con la nostra squadra al completo e una serie di riconoscimenti che ci eravamo guadagnati per l'ottimo lavoro svolto.

E oggi potrebbe essere il giorno nel quale tutto questo finirà.

Con questa missione avremo infranto un milione di regole e certamente prenderanno provvedimenti.

Ma sapete una cosa? Non mi interessa. Possono anche togliermi il distintivo e farmi andare a lavorare come barista, non mi importerebbe.

L'unica cosa che conta è lei.

Mi dispiace anche che ci possa andare di mezzo tutta la squadra, per dei miei sbagli. Se le mie dimissioni servissero per far si che a nessuno capitasse niente, le darei anche subito. Ma so che questo non è possibile.

Quindi non mi resta che entrare e cercare di fare in modo che le responsabilità ricadano su di me, e non sul resto della squadra.

Appena varco la soglia d'ingresso noto che niente è cambiato. Le solite telecamere al solito posto, le solite scrivanie al solito posto, e le solite persone che fanno le stesse cose. È tutto come sempre.

AD ARMI SCOPERTE [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora