CAPITOLO 26

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Alex

Mi manca il fiato.

E' come se l'ossigeno non riuscisse ad arrivare al cervello.

Sto correndo.
Sto correndo più forte che posso perchè voglio sapere la verità. Non voglio scappare, non voglio rimandare l'inevitabile. Voglio sapere se Christian è vivo. Voglio sapere se Emily è viva. Voglio sapere se Jason sta bene. Voglio sapere che cazzo è successo nell'arco di mezz'ora.

Jennifer mi fa segno di seguirla lungo un corridoio. Continuiamo a correre. Non importa cosa ci stanno dicendo i medici da quando siamo entrate qui dentro, non gli diamo peso, perchè entrambe sappiamo solo che ci sono dieci morti e quattro feriti in modo grave. Non sappiamo i nomi di nessuno di loro. Stiamo solo sperando che i nostri amici non siano tra quelli.

Ero con Jennifer alla centrale dell'Fbi quando abbiamo sentito la notizia. Per sbaglio uno degli agenti aveva lasciato una porta socchiusa e così siamo riuscite a sentire la voce di Jason che chiedeva rinforzi, ma poi nessuno ci hanno più detto altro. Da quel che Jennifer mi ha spiegato se ne devono occupare i capi e quando tutto sarà stato detto a loro allora anche noi ne saremmo informate.

Penso che per la prima volta da quando la conosco abbiamo concordato nello stesso istante una cosa: non avremmo aspettato proprio nessuno.

Quando abbiamo capito quale sarebbe stato l'ospedale nel quale avrebbero portato i feriti, ci siamo fiondate lì senza nemmeno pensarci. Ora bisogna solo capire in quale parte di questo ospedale gigantesco siano.

Nessuno vuole dirci nulla.
Per questo io e Jennifer stiamo continuando a correre. Dobbiamo trovare quel reparto.

<<Deve essere questo>> mi dice una volta arrivate in un corridoio pieno di poliziotti.

<<Agente Miller>> dice mostrando il distintivo <<mi faccia passare>>.

<<Mi dispiace non entra nessuno signora>>.

Lo sguardo di Jennifer si trasforma, gli occhi diventano due fessure e vedo che sta stringendo le mani a pugno, forse per evitare di colpire qualcosa... o qualcuno.

<<Senta, nel migliore dei casi dovrò assistere a dieci funerali e voglio sapere se uno di quelli sarà di un agente della mia squadra, e non mi chiami più signora o giuro che la prossima volta le sbatterò la faccia contro quel muro>>.

Per quanto io possa aver detestato Jennifer devo ammettere che non si era mai rivolta a me con certi toni e forse era vero quando diceva che non mi odiava. Devo ritenermi fortunata, in un certo senso, che non mi abbia mai fatto minacce di morte.

<<Voi federali siete tutti uguali>> dice l'agente, ma nello stesso istante ci da il permesso di passare.

Attraversiamo il lungo corridoio, fino a quando Jennifer non vede suo fratello seduto su una sedia con la testa fra le mani. 

<<Ryan?>> 

Lui alza lo sguardo e riconoscendo la sorella fa un sospiro di sollievo, <<sapevo che ti avrei trovata qui>>.

Da quel che mi è stato detto Ryan era nell'altra prigione dove avrebbero dovuto portare Malcom. Se Ryan è qui, sono quasi certa che Malcom non sia mai arrivato in quella prigione. Jason, Christian e Emily erano nel suo stesso veicolo. Se lui è qui, allora anche gli altri devono essere in questo ospedale. 

Spero solo stiano bene.

Non riesco a capire tutto ciò che Ryan e Jennifer si stanno dicendo. 

Parlano di codici, agenti, trasferimenti... roba da poliziotti insomma. L'unica cosa che mi è chiara è che anche Ryan non sa nulla.

Vediamo la Stone, uscire da una stanza, mentre è intenta a parlare con dei medici.

AD ARMI SCOPERTE [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora