Giorno 8 (W la topa)

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AVVERTENZA: Se ne sconsiglia la lettura ai fanatici del politically correct!

- Questa davvero non ci voleva - fa la dirigente con stizza.

- Davvero no - le faccio eco.

Davanti la scuola. Sette e trenta di mattina. Come tutti i giorni, i primi ad arrivare: io, la preside e la bidella Cinzia. Sopra il portone d'ingresso una novità. Una massima inneggia alla vulva.

W LA TOPA, ʍ LA SKOLA.

- E quelle cosa sono? - domanda Cinzia avvicinandosi ad alcune macchie di fianco alla scritta. Annusa - puzza di uovo marcio!

- Pure le uova marce - fa la dirigente, ormai sul punto di esplodere per la rabbia - e comunque "scuola" si scrive con la C non con la K. Ignoranti!

- E senza U - aggiungo io - indizio assai interessante.

- Cioè?

- Questo errore potrebbe fornirci un suggerimento sull'etnia dei vandali.

- Si spieghi meglio professoressa.

- Chi dice "scola" senza U?

- I rumeni! - fa Cinzia.

La dirigente sgrana gli occhi: - Quindi, secondo lei professoressa, a fare questo scempio vergognoso potrebbero essere stati i due gemelli rumeni?

- Potrebbe essere.

- Non mi stupirei - dice Cinzia - quei due sono tremendi.

- Com'è che si chiamano, professoressa?

- Alexandru e Darius.

- Bene - esclama con tono conclusivo la preside - entriamo, vediamo le registrazioni delle videocamere a circuito chiuso, e scopriamo se sono stati i due delinquentelli a fare questo bel lavoretto.

- Sarà difficile - sussurra Cinzia.

- Perché?

- Perché venerdì qualcuno ha tagliato i cavi delle telecamere.

Io ghigno alle loro spalle. Che goduria la vita!

Confessioni di una prof stronzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora