Buongiorno a voi, lettori di Wattpad!
Mi affaccio qui, per la prima volta, al mondo della scrittura su Wattpad, perciò è giusto che mi presenti! Sono RagazzaOnda e leggo da qualche anno le storie su questi ragazzi meravigliosi e molte sono davvero belle!
Perciò ho deciso di buttarmi anche io in questa nuova avventura.
Vi dò il benvenuto in questa FanFiction su Il Volo.
Se vi va seguitemi e non esitate a lasciarmi commenti di ogni tipo, qui sotto!
G.🧚🏼♀️~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
22 Febbraio.
A giudicare dalle persone che mi stanno guardando, dovevo proprio sembrare una pazza. Sono in ritardo per via del treno e ho in programma una riunione importantissima.
Con il trolley da una parte e il violino dall'altra, riesco ad arrivare nel luogo di 'ritrovo' con cinque minuti di ritardo. Ottimo colpo!
"Buongiorno, io avrei un colloquio con il signor Torpedine." Mi annuncia alla reception.
"Nel frattempo che vado ad annunciarla, si può accomodare. Mi può ricordare il nome?" La segretaria si alza, è una giovane ragazza con i capelli rossi.
"Ludovica Traverso. Grazie"
Mi accomodo e mi dò una sistemata. Mi strofino le mani sui pantaloni neri che indosso e vaporizzo qualche goccia di profumo.
"Signorina, prego. Il suo trolley può lasciarlo qui."
Seguo la segretaria per tutto il corridoio e dopo aver fatto un lungo respiro, entro nella saletta riservata a loro.
"Ciao Ludovica! Io sono Michele Torpedine, il manager di questi ragazzi!"
"Piacere, Ludovica!" Dico con un bel sorriso stampato sulle labbra, per poi guardare i ragazzi di cui sta parlando. Sono i ragazzi de Il Volo.I ragazzi si alzano e avanzano per presentarsi
"Ti abbiamo convocata perché abbiamo bisogno di un professionista che sostituisca temporaneamente il nostro primo violino e sappiamo anche che tu sei molto brava. Abbiamo sentito con cura il video che hai mandato e crediamo che sei perfetta!"
"Grazie" Sussurro.
"Purtroppo non abbiamo tempo per il mese di prova e ti assumeremo fin da subito possibilmente. Sei disposta a stare con questi scalmanati 24h su 24?"
"Miché, così ci sminuisci.." commenta Gianluca.
Da lì discutiamo di tempi, organizzazione e pezzi da eseguire.
"Ragazzi sono le 13,30 e io ho una certa fame" dice Ignazio dando un'occhiata al suo orologio da polso e subito dopo alzandosi in piedi.
"E figuriamoci se non pensava al cibo" ride Piero.
"Ludovica, vieni con noi?" Mi chiede Gianluca gentilmente.
"Non vorrei disturbare" rispondo imbarazzata.
"Certo che non disturbi! E poi dobbiamo conoscerci!" Risponde Ignazio mettendomi una mano sulla schiena.
"Non iniziare a fare il cascamorto, Igna!" Ride Piero.
"Eddai che ho fatto!!"
Finalmente un gruppo di lavoro simpatico!
"Comunque cara, se vuoi prima andarti a rinfrescare in camera, fallo tranquillamente!" Barbara, l'assistente dei ragazzi mi sorride.
"Grazie, lo farò molto volentieri!" Sorrido all'assistente.
Sono tutti molto gentili e carini, finalmente ho trovato il lavoro che fa per me.Salgo in camera, poso il trolley accanto alla porta e vado in bagno a lavarmi il viso. Mi fermo qualche secondo e mi fisso allo specchio. Vedo una ragazza diversa rispetto a com'ero qualche anno fa.
I capelli biondi sono diventati lunghi e mi arrivano ora a metà schiena. Da qualche tempo mi trovo bene a arricciare le punte, mi dà un'aria più matura o almeno spero.Ho sempre fatto salti mortali per arrivare a dove sono ora. Anni di sacrifici e finalmente sono arrivata ad un punto della mia vita in cui sono felice del mio percorso in conservatorio. Ho studiato dall'età di sei anni pianoforte per poi scoprire il violino, uno strumento fantastico che riesce a associare un'armonia dolce, delicata con un tocco , se si vuole, più rock. Questo lavoro sicuramente è una svolta, un'opportunità immersa per me, per il mio mondo che è ancora poco conosciuto dalla gente 'comune'. Per pagarmi gli studi e le lezioni in conservatorio, ho iniziato all'età di diciassette anni a lavorare in un locale della mia città, Agrigento. Inizialmente, lo trovavo faticoso, passavo le mie mattinate a scuola, i pomeriggi a studiare solfeggio e il weekend lo passavo a servire i tavoli avvolta nel mio grembiulino nero e spesso finivo per la chiusura.
Il mio sogno è un giorno di suonare in una grande orchestra magari nella Grande Mela. Concerti in giro per il mondo e una vita frenetica.
Spero che questo lavoro sia la volta buona e spero di essere all'altezza della loro musica e dell'orchestra.***
Decido di tenere i vestiti che indosso, ovvero dei pantaloni classici neri e una camicetta bianca. Lo so un outfit visto e rivisto ma ci tenevo ad avere una buona impressione.
Prendo il telefono e le chiavi della stanza ed esco.
"Ludovica!" Mi sento chiamare da dietro. Mi volto e incontro lo sguardo di Piero.
"Ciao!"
"Che numero di stanza hai?" Chiede.
"103"
"Sei vicino a noi, se hai bisogno di qualunque cosa non esitare a chiedere, siamo un team ora!" Dice mettendomi una mano sulla schiena e accompagnando i miei passi."Allora, Ludo, possiamo chiamarti così?" Inizia Piero subito dopo che abbiamo ordinato il nostro pranzo.
"Sì certo!"
"Da quanto studi violino?"
"Ho iniziato a sei anni, mia madre mi iscrisse ad un corso di pianoforte e ho continuato per anni, poi ho iniziato il conservatorio e ho voluto provare per gioco il violino e mi sono innamorata di questo strumento.."
"Quindi sai suonare anche il pianoforte!" Sorride Gianluca.
"Vogliamo sentirti suonare dopo, tanto abbiamo le prove più tardi"
"Va bene.." mentre il cameriere mi mette sotto il naso una porzione enorme di lasagne.
" Ottima scelta" Mi sussurra Piero all'orecchio.
"Come dire di no alle lasagne, anche se credo che non riuscirò mai a finirle!" Dico con tono scherzoso.
"Tranquilla le finisco io!" Scherza Ignazio.
"Da dove vieni, Ludo?"
" Vengo da Agrigento!"
"Ohh finalmente una nostra conterranea!"
"È davvero bella quella città!"
Il pranzo continua così tra battute e aneddoti sui ragazzi.***
Oggi pomeriggio ci saranno le mie prime prove con l'orchestra.
Non nascondo che sono visibilmente agitata.
Prendo il mio violino e mi dirigo verso il teatro dove si terrà il concerto dei ragazzi domani sera.
"Ragazzi! Un attimo di attenzione, vi presentiamo Ludovica, il primo violino. Puoi accomodarti!"
"Ciao a tutti!" Sorrido e vado a sedermi.
Iniziamo con la prima canzone della scaletta: Turandot.
È abbastanza semplice per me suonarlo, perché l'ho studiato al conservatorio.
E via così per il resto del repertorio.
Sto mettendo via gli spartiti quando vedo che Piero si avvicina a me.
"Sei stata brava!"
"Grazie!"
"Noi andiamo a farci un giro per la città, vuoi unirti a noi?"
"Preferisco continuare a provare, ma grazie dell'invito Piero!"
"Okay allora ci vediamo a cena?" Propone imbarazzato.
Annuisco e raccogliendo le mie cose ritorno in camera.***
Mi sto preparando per il concerto di questa sera. Tiro fuori il mio vestito nero preferito.
Il vestito in questione è stretto e percorre la linea del mio corpo e si allarga leggermente nella parte inferiore. Abbino a questo look delle décolleté nere 12.
I capelli li raccolgo in una crocchia disordinata e lascio alcune ciocche cadere morbide sul viso, vedo spesso nelle altre ragazze ciocche di capelli ricadere sui loro visi e sembra una cosa graziosa.
Mi guardo allo specchio e faccio un respiro profondo. Sono una persona molto tesa di mio e quest'atmosfera e le mille urla che provengono da fuori non mi sono certo d'aiuto.
Spero che questo mio primo concerto sia un successo, i ragazzi sono seguiti in tutto il mondo e sarebbe una figuraccia per me rovinare il loro concerto.
STAI LEGGENDO
So far but close ~ Il Volo {Piero Barone}
FanfictionQuando ero piccola mia madre mi disse che un giorno avrei incontrato una persona a cui avrei donato tutta me stessa e che gli avrei donato qualcosa che tutti chiamano Amore. ATTENZIONE • Fatti, personaggi secondari e luoghi sono frutto dell'immagina...