28. Se la bomba non scoppia

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PIERO

Sono in hotel ed esco dalla mia stanza per andare a fare colazione.
Trovo tutti giù con delle facce piuttosto tristi.
"Che succede? Che sono ste facce?" Chiedo mentre mi siedo tranquillo.
"Piero, hai dormito bene?" Mi chiede Ignazio nervoso e Michela lo guarda e gli posa una mano sul braccio come per calmarlo. Vedo che lo guarda con occhi imploranti e io continuo a non capire.

"Sì perché me lo chiedi, Igna?" Chiedo io confuso mentre prendo il mio bicchiere contenente succo d'ananas. Vedo Ignazio e Gianluca guardarsi esasperati.
Perché?

" A volte mi chiedo se ce la fai ogni tanto, Piero"
Smanetta con il suo cellulare e mi porge davanti il profilo di una FanPage. Scorro le foto e ne trovo molte sul evento Armani di ieri sera.

"E quindi?" Chiedo ancora più confuso. "È ovvio che ci siano foto. Siamo personaggi pubblici" dico ovvio.

"Cavolo, Piero, non fare il santo!" Urla Gianluca. Ma che hanno tutti stamattina?

"Quella ti è stata appiccicata tutta la serata" sbotta Ignazio.
Sgrano gli occhi e sono scioccato da quello che ha detto.
Per carità Simona è bellissima ma niente in confronto alla mia ragazza.

"Non ho fatto nulla di male!" Mi difendo. "Simona è una conoscente! Non so nulla di lei"

A prendere parola ora è Gianluca.
"Pié, i giornali dicono tutt'altro!" Mi porge una rivista e mi hanno etichettato come un traditore. "Pié devi capire che il messaggio lascia poco spazio al dubbio. Vedendo i video, sembra che tu faccia proprio il cascamorto con lei." Mi dice. " magari è solo il tuo modo di fare, ma ora hai una ragazza al tuo fianco. Ci siamo affezionati molto a Ludo. Lei ti ama veramente e noi ci teniamo a lei. Non vogliamo che ci stia male."

"Come ti sentiresti se vedresti la scena al contrario, eh?" Mi chiede Michela davanti a me con una leggera rabbia nella voce. " se dopo un concerto dell'orchestra qualcuno le si avvicinerebbe e le darebbe un bacio quasi sulla bocca e tu saresti a molti chilometri di distanza? Cosa penseresti?"

Assorbo ogni loro parola e mi sento sempre più in colpa, avrei dovuto evitare molti miei atteggiamenti. Se penso alla scena al contrario, diventerei furibondo. Spero con tutto me stesso che non abbia visto i video e la foto in questione e di poterle spiegare tutto.

"Piero, sappiamo come sei fatto e che fai così con tutti per amicizia. Io non penso, anzi sono quasi sicuro che tu non l'abbia fatto di proposito ma sai che i fotografi fanno di tutto per immortalare ogni scoop. Stacci solo più attento. Adesso non sei più solo..." Ignazio mi mette una mano sulla spalla.

Mi sento un cretino.

Controllo nuovamente la sua chat. Non ha ancora letto il mio messaggio. Devo tornare da lei. Mi sto maledicendo in tutte le lingue che conosco.

Sono le 11 e siamo in aeroporto. Parto, vado da lei. Ludo non si ancora fatta sentire e ogni minuto che passa è uno strazio.
Saluto tutti e mi imbarco.
Ignazio mi abbraccia e mi fa un in bocca al lupo, scusandosi per aver alzato la voce. Saluto Michela e Gianluca ringraziandoli e mi dirigo al gate.

Non appena atterrato a Chicago, accendo il telefono ma lei non ha nemmeno visto il mio messaggio, lo sta ignorando di proposito.

Ho paura di averla ferita... ma che mi è saltato in mente?
Non posso perderla per il mio comportamento, non posso e non voglio. Prendo un taxi, due ore e mezza con i miei pensieri e la paura di arrivare in ritardo.

LUDOVICA

Entro nella doccia nella speranza di un po' di tregua per questo dolore che mi attanaglia. Ho le occhiaie e gli occhi rossi e gonfi.
Mentre mi sto vestendo, suonano alla porta ripetutamente. Mi vesto con calma ma sento bussare insistentemente, e vado ad aprire.

Spalanco la porta e vedo Piero.
Che ci fa lui qui?
Mi guarda e vede in che stato pietoso mi ha ridotta.
I suoi occhi si riempiono di dolore, si sporge verso di me, sembra che voglia abbracciarmi ma io mi scanso. Mi tiro indietro provocando ancora di più la sua espressione triste ma non riesco a fare altrimenti.
Nessuno dei due ha parlato, mi volto e faccio strada verso il salotto. Non voglio urlare sul pianerottolo.
Noto che guarda il salotto, guarda soprattutto la mensola sopra la televisione. Stupida io che ho messo foto nostre ovunque in questo ultimo mese.
Mi siedo sul divano, facendomi piccola in un angolo per essere il più lontano da lui.
Esce dalla mia bocca, forse la frase più sbagliata. Una frase che esprime tutta la mia rabbia e il mio dolore.
"Immagino che ti sei divertito!" Sputo fuori con veleno e all'inizio mi fa sentire meglio ma dopo qualche secondo inizio a pentirmene.
Non risponde, si limita a guardarmi.
Fa per avvicinarsi, non ha ancora detto una parola da quando è arrivato, ma non ho intenzione di averlo vicino.
"Non ti avvicinare!"quasi urlo e lui ascolta quello che ho detto.
"Mi dispiace" dice guardandomi negli occhi. "Mi dispiace averti trascurata, mi dispiace per l'atteggiamento che ho avuto e che hai sicuramente visto. So che ti ho ferito ma ti giuro che non c'è stato nulla oltre quello che hai visto. E so perfettamente che è bastato per farti stare male. Credimi, non è successo nulla! Odio essere la causa delle tue lacrime... "
"Vi ho visti!" prendo la rivista e gliela butto sul tavolino aperta sull'articolo che lo riguarda. "Ti sembro scema? Come me lo spieghi questo?"
"Non mi sto giustificando, me ne pento, rivedendomi avrei sicuramente potuto evitare che lei mi si avvicinasse in quel modo, me ne sono reso conto dopo, sono un coglione. È giusto che ti senti furiosa nei miei confronti ma perdonami. Io non ti ho confusa con nessun'altra!" Lo dice tutto d'un fiato senza staccare lo sguardo dai miei occhi.  È sincero, lo capisco dai suoi occhi.  Ho imparato a conoscere i suoi occhi e il modo in cui guarda solo me. Ed è esattamente come mi sta guardando ora.
"Come ti saresti sentito se ci fossi stata io al tuo posto? Se fossi accompagnata da un ragazzo tutta la sera, se mi fossi permessa delle confidenze con un ragazzo che non fossi tu... come ti saresti sentito?" Sbotto, gli occhi si stanno inondando di nuovo di lacrime.
"Sarei uscito pazzo.." dice triste. Forse solo adesso riesce a vedere tutta la delusione che provo nei suoi confronti. "Non volevo farti stare male"

"Piero, io sto male perché ti amo. Ho paura di non essere alla tua altezza. Ho paura che tu possa trovare di meglio, la perfezione in un'altra ragazza, magari come lei alla tua portata.." dico sincera mentre calde lacrime scendono copiose sulle mie guance.
"Non devi pensarlo mai" dice mentre si avvicina un po' e si abbassa alla mia altezza.
"Io devo aver paura di perdere te che sei la persona a cui tengo di più, ti amo e ho tanta paura che tu possa stancarti di aspettarmi, che tu possa sentire la mancanza e stancarti di questo. Io devo avere paura. Tu sei perfetta... perfetta per me, Lulu!" Ognuno ha i propri mostri con cui combattere. Dobbiamo imparare a esternare le proprie paure, io non mi sono mai espressa per quanto riguarda la mia insicurezza nei suoi confronti e lui non mi ha mai detto tutti questi suoi pensieri.

So far but close ~ Il Volo {Piero Barone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora