21. Vecchie cicatrici

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11 Gennaio
La platea sta esultando, un altro concerto della CSO è giunto al termine. Ci alziamo e facciamo un piccolo inchino e ci ritiriamo dietro le quinte.
Torno al suo appartamento accompagnata da Haily, così ci facciamo una passeggiata.
"Stasera facciamo qualcosa?" Chiedo ad Haily.
"Sì certo, come mai questa proposta?"
"Non ho voglia di stare a casa da sola, poi mi metto a pensare e mi rattristo" alzo le spalle. Quando sono sola il mio pensiero va sempre su Piero.
"Perché non andiamo a mangiare fuori e poi andiamo a berci qualcosa? tanto domani siamo liberi!"
"Va bene, buona idea!"
Ci salutiamo e ci diamo appuntamento per qualche ora dopo.

Mentre mi sto preparando chiamo Piero.
"Ciao amore!" Risponde al secondo squillo.
"Ciao! Ti sto disturbando?"
"Tu non disturbi mai. Eravamo in pausa."
"Alla fine avete trovato con chi duetterete?"
Mi ricordo di questa ricerca che mi aveva accennato Piero. Devono trovare un buon modo per fare un ottimo duetto a Sanremo.
"Sì! Lo conosci Alessandro Quarta?"
Resto a bocca aperta. É un'eccellenza nell'ambito del violino. "Che cosa? Oh mio Dio, Pié, è.. è.." Non riesco a le parole giuste per descrivere quell'artista famoso in tutto il mondo ma che l'Italia purtroppo non conosce ancora. "Wow"
"Suonerà Musica che resta!"
"Oddio! Non ci credo! È un artista eccezionale."
"Sono contento che ti piaccia questa idea. Lo ha chiamato Torpedine. In realtà voleva chiamare te"
"Me? Io non sono niente in confronto ad Alessandro Quarta"
"Ti ricordo che sei stata presa dall'orchestra di Chicago"
"E quindi? Lui è molto più famoso, cioè in Giappone, in Cina è famosissimo!"
"A proposito, come stanno andando i concerti?"
"Molto bene, domani abbiamo la giornata libera e stasera ho costretto Haily ad uscire"spiego io.
"Perché costretto?"
"Perché se resto a casa da sola sento ancora di più la tua mancanza"
"Oh piccina! Manchi davvero tanto anche a me, e anche alle ragazze mi fanno uscire pazzo!"
"Ahahah! Salutamele, le chiamo appena posso"
"Divertitevi, e Fai attenzione"
"Sì papà"
"Ehi, non scherzare. Non ci sono io a picchiare chi ti guarda" scherza lui.
"Ahahah, simpatico. E comunque so difendermi perfettamente da sola"

Chiudo la chiamata qualche minuto dopo quando Haily suona alla porta e io mi rendo conto di essere ancora in accappatoio.
"Ah! Che hai fatto in tutto questo tempo?"
"Ehm.. ero al telefono con Piero"
"Uh quel ragazzo cosa ti fa!"
"Ehi tu pensa per te" dico io tirandole un cuscino in faccia.

Mi vesto velocemente, indosso un paio di jeans skinny e un top argentato che lascia un filo di addome scoperto e un paio di Dr Martens neri.
"Siamo davvero belle" commenta Haily scattando una foto allo specchio a figura intera.

Entriamo in un pub che adoriamo ed è vicino a casa quindi molto comodo.
"Prego, da questa parte" il cameriere ci accompagna al tavolo.
"Chiamo la mia collega che vi prenderà le ordinazioni"

"Ciao ragazze! Cosa vi posso portare?" Chiede la cameriera. Alzo gli occhi verso di lei e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva. Ma proprio qui dovevamo entrare?
"Per me un hamburger con patatine e una Coca Cola" disse Haily fulminandola con gli occhi.
"Anche per me" riesco a dire, l'importante è che quella stia lontano da me.

"Lu, tutto bene? Sembra che abbia visto un fantasma"
"Con tutti i posti che ci sono al mondo, a Chicago doveva essere" sussurro.
"Ma chi?" Sbotta Haily, non capendo.
"La cameriera"
"Scusami, Lu, ma non capisco"
"Lei è la tipa con cui il mio ex mi ha tradito" mi ferma un secondo. " non me ne frega nulla di lei ma la cosa che mi preoccupa è che se lei è qui, lui lo è altrettanto."
"E non vuoi vederlo" Haily mi capisce al volo.
"Esatto"
"Dai, finché non lo vedi godiamoci la serata!" Dice Haily mettendo una mano sul mio braccio.
"Sì hai ragione!"

Torno a casa con mille pensieri per la testa.
Non voglio rivederlo, non voglio che mi rinfacci la nostra storia anche se è finita da un pezzo. Lui è sempre stato così, tutte le cose che succedevano, soprattutto quelle meno piacevoli, era sempre colpa mia, mai sua. Ho fatto la scelta più giusta lasciarlo con quella ragazza, per quanto me ne importi la nostra storia è finita nel momento in cui lui è partito e si è letteralmente dimenticato di avere una ragazza in questo mondo.
Ma ora il mio cuore appartiene a un altro ragazzo, bellissimo e buono come il pane ed è questo che conta.

***
31 gennaio

Sto per andare alle prove e sono appena uscita di casa, cammino velocemente tra le strade di Chicago che si stanno ormai riempiendo di imprenditori in giacca e cravatta che corrono per prendere il taxi, o di donne che accompagnano i figli a scuola tutte vestite benissimo.
Ogni volta che esco di casa mi meraviglio a guardare la bellezza di questa città che in poco tempo mi ha accolta e offerto un lavoro bellissimo.
Aumento il passo e arrivo alle prove giusto in tempo.
Domani partirò per New York perché avremo due concerti e poi tra una settimana volerò in Italia per il Festival di Sanremo per poi ritornare subito in America.

"Ragazzi, perché dopo le prove non andiamo a mangiarci una pizza?" Chiede Juliette, una pianista.
"Direi che è una bella idea! È da molto che non usciamo tutti insieme!" Risponde George.
Così, ci accordiamo di vederci sotto i nostri appartamenti per andare tutto insieme nell'unico ristorante italiano che c'è in questo quartiere.

Volo a casa, nel tragitto sento una mano stringersi attorno al mio polso.
Mi volto e mi ritrovo la cameriera dell'altra sera.
"Ciao! Sei venuta qualche sera fa al ristorante dove lavoro" Sorride.
"Ciao!" Sono molto distaccata, non so minimamente perché mi stia parlando.
"So chi sei"
Sbatto le palpebre un paio di volte. "Scusa?"
"Sei la ex di Lorenzo, ti ho vista nelle foto sul suo telefono. Possiamo fare due chiacchiere?"
"Io... non so se è una buona idea"
"Ti prego, solo 10 minuti"
Sospiro. "Va bene"

Ci sediamo su una panchina in un parco qui vicino.
"Sai, io e Lorenzo non stiamo più insieme da qualche mese." Inizia a raccontare di come l'ha lasciata.
"Lui ormai è un uomo d'affari, è un imprenditore molto importante qui a Chicago ma anche in tutti gli Stati Uniti. Io per lui ero solo un peso"
"Quindi lui abita a Chicago?"
Sara annuisce. "Non aveva bisogno di una come me"
"Faceva così anche con me, non posso essere più felice di stare con un altro ragazzo che è totalmente l'opposto. Posso dire che con lui ho scoperto cos'è l'amore"
"Sei fortunata ad averlo trovato. Non l'ho conosco ma da come ne parli sembra il principe azzurro perfetto. Grazie per avermi dato il tuo tempo, ma voglio dirti una cosa. Fai attenzione, lui è molto più sicuro di se stesso e pensa che sia più forte di me e di qualsiasi altra donna."
"Grazie Sara. Buona fortuna per tutto"
Ci salutiamo.
Le sue ultime parole mi hanno destabilizzato, spero ancora di più di non incontrarlo. Avevo paura di ciò che poteva dirmi Sara, ma in realtà si è rivelata una donna fragile ma che ha avuto comunque il coraggio di andare avanti e di rifarsi una vita. Un po' mi sembra di rivedere me qualche anno fa che ho ripreso in mano la mia stessa vita.

So far but close ~ Il Volo {Piero Barone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora