Verità

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Passai l'intero pomeriggio ad osservare Duncan che lavorava sul mio quaderno, non credo di averlo mai visto così concentrato. Ogni volta che provavo ad avvicinarmi per sbirciare qualcosa riusciva a chiudere il quaderno di scatto poco prima che arrivassi, impedendomi di avere una piccola anteprima.
"Se continui così ti si abbasserà la cresta per lo sforzo cerebrale"

"Non dirmi che adesso quella spiritosa sei tu"

"Perché prima eri tu?" Le braccia conserte e il sopracciglio sollevato caricarono d'enfasi la mia frase, che suscitò in lui una piccola risata, per poi tornare a lavorare sul quaderno. Inutile dire che guardarlo lavorare a qualcosa così intensamente, considerando anche il fatto che lo stava facendo per me, mi stava mandando in estasi. Il modo con cui portava la penna alla bocca, il modo con cui l'utilizzava per grattarsi la testa e persino il modo in cui ci giocherellava fra le dita con lo sguardo corrucciato furono un potente afrodisiaco in quel noioso pomeriggio

"Ho quasi finito, preparati, sono sicuro che di sabato sera James la porterà fuori e noi possiamo seguirli"

"Non ne sarei tanto sicura, James non mi portava mai fuori nel fine settimana,era sempre stanco"

dissi con un velo d'amarezza causata dal ricordo di quei momenti così cupi

"Allora preparati sarò io a portarti fuori stasera"

"E il piano a cui stai lavorando?"

"È solo un disegno di te nuda" girò finalmente la mia agenda, rivelando esattamente quello che aveva detto

"Non credo di voler sapere a chi appartiene la mano sul mio seno destro"

Le labbra del loro si curvarono in un ghigno malizioso che mi fece alzare gli occhi al cielo, ma in fondo, ero divertita da quella situazione

"La tua proposta per stasera?"

"Dipende da quello che indosserai" disse guardando la scollatura della mia camicetta guadagnandosi un pugno sul braccio

"Ti propongo la mia compagnia principessa, e per quanto tu ti possa ostinare a negarlo, è la migliore che tu abbia mai avuto" disse avvicinandosi al mio volto pericolosamente

"Rendiamo le cose più interessanti" gli misi una mano dietro il collo utilizzandola per avvicinarmi al suo orecchio per potergli sussurrare la mia proposta "se vuoi che sia anche la migliore serata della mia vita facciamo un gioco" presi una piccola pausa per creare suspense "tu guiderai la serata e io piloterò la conversazione, a te il comando sui miei movimenti a me quello sulle tue le parole"

"Spiegati meglio" disse tornando a guardarmi dritta negli occhi

"Sarai tu a spiegarti meglio, io mi fido di te e farò tutto quello che vuoi stasera, solo se tu mi dirai tutto quello che voglio sapere su di te"

"Quali sono le regole?" Chiese accigliandosi

"Se mettessi delle regole bareresti"

"Mi consoci meglio di quello che pensi" disse pizzicandomi la guancia con stupore

"Allora ci stai?"

"Ci sto se domani sera, faremo l'esatto contrario" disse allungando la mano che strinsi in segno di consenso prima di alzarmi di scatto per prepararmi sotto lo sguardo curioso di Duncan, sapevo di avergli dimostrato per la prima di essere in grado di stupirlo esattamente come lui faceva con me, avevo ritrovato l'orgoglio che mi ha sempre contraddistinta, tutto questo grazie a lui.

Ironia della sorte a volte trovare qualcosa significa perderne un'altra, la mia razionalità.

Passai un'ora in bagno a prepararmi.
Doccia, trucco e vestiti.
Per questi ultimi non impiegai molto, considerando che avevo portato solo qualche indumento con me, non credevo che sarei uscita, tanto meno con Duncan.

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