Allacciate le cinture

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"James non vuole che si mangi la pizza sul divano" dissi mentre guardavo scettica Duncan già comodamente steso con il cartone della pizza in mano

"Pensi ancora di dovergli qualcosa?"

Aveva vinto lui.

Mi sedetti accanto a lui a debita distanza, avevamo già superato il limite dell'assurdo più volte

"Non ti mangio lo sai vero?" disse ridendo per poi avvicinarsi con una fetta di pizza in mano

"Guai a te se mi macchi"

Dissi col tono acuto di chi immaginava la sua camicetta bianca piena di salsa e olio

"Questa è mia, serviti pure con le tue delicate manine da principessa" Avrei voluto insultarlo ma l'enorme pezzo di mozzarella filante che cadde sui suoi pantaloni fu molto più appagante

"Merda"

La sua imprecazione mi fece solo ridere con più gusto mentre mi alzavo a prendere dei fazzoletti per aiutarlo

"Vuoi che ti faccia l'aeroplanino bambinone?" dissi mentre allungavo un fazzoletto verso il pezzo di mozzarella che l'aveva macchiato, togliendolo e strofinando leggermente per togliere il segno d'olio rimasto

"Faceva tutto parte del mio piano per farti mettere le mani sui miei pantaloni e ha funzionato" tolsi subito la mano dal suo interno coscia, dall'aumento della mia temperatura corporea, potevo giustamente affermare che le mie guance si tinsero di rosso

"Volevo solo essere gentile" fu l'unica cosa che riuscì a dire

"Fin troppo gentile" rispose strizzando l'occhio

"Idiota" farfuglia mentre prendevo un pezzo di pizza sotto il sorriso malizioso di Duncan.

Era incredibile la sua sfacciataggine, il fatto che avesse sempre la battuta pronta, riuscissero sempre a distrarmi dai drammi che avevo intorno. Con lui ogni pensiero crollava, effetto domino, lasciando un silenzio assordante nella mia testa, che solo lui sapeva riempire con i suoi modi stravaganti.
La cosa più assurda era che non mi coinvolgeva solo mentalmente, ma la sua spensieratezza era irresistibile anche per la mia rigidità, anche quella vacillava in sua presenza.

"Courtney la pizza si mangia non si fissa" disse riportandomi alla realtà

"Non ho tanta fame"

"Non costringermi a farlo" disse con sguardo serio

"Cosa?"

"Sta arrivando l'aeroplanino" si avvicinò stringendi un trancio nella mano destra, facendo il verso del motore con la bocca

"No ti prego" dissi ridendo mentre giravo la testa dal lato opposto

"Allacciate le cinture" disse mettendomi le mani sotto il mento costringendomi a voltarmi di nuovo verso di lui.
Solo allora mi resi conto che eravamo pericolosamente vicini.

"I passeggeri sono pronti, apri la bocca"

Sorrisi e morsi la pizza dalle sue mani.
Confermando la teoria, secondo la quale, quando si è agitati si ha molto appetito.

Grazie ai suoi stupidi giochi riuscì a mangiare altre tre fette di pizza e a scherzare come se quel giorno la mia vita non fosse crollata improvvisamente.

"Dove vai?" chiesi guardando Duncan alzarsi dal divano

"Sono le due, principessa spengo la luce e prendo una coperta"

"Io non dormo qua con te"

"Ho già informato Bridgette oggi pomeriggio, mentre dormivi"

"Come facevi a sapere che io sarei rimasta qui con te?"

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