Che sarà sarà

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Seppur il nostro rapporto non era dei più solidi e intimi, potevo ancora dire di aver conosciuto anche solo una piccola parte di James. Lo osservavo dal lato passeggero, scrutare ripetutamente lo sterzo pensieroso, mentre svegliava accuratamente le parole da dire, era una deformazione professionale, l'arte della retorica era perfettamente manipolata da James, qualsiasi cosa avrebbe detto avrebbe avuto come scopo principale mettere in cattiva luce il suo interlocutore mentre lui ne usciva totalmente indenne.

"Abbiamo trascorso un anno intero insieme" adesso i suoi occhi azzurri erano puntati dritti nei miei "e ammetto di non essere mai stato presente come avresti voluto" fece una leggera pausa ricevendo un cenno da parte mia per spronarlo a terminare quella messa in scena " ma il tempo che ho tolto alla nostra relazione è stato impiegato solo ed esclusivamente per il nostro futuro insieme"

se l'ipocrisia avesse una faccia quella di James gli starebbe a pennello, pensai mentre ascoltavo l'ennesima bugia

"abbiamo sempre progettato di essere un uomo e una donna intraprendenti, credo che questa punizione sia esagerata, non trovi?"

Una breve risata amara lasciò la mia bocca prima di poter rispondere "Io non ti sto punendo, James, credo di aver punito me stessa un anno intero pensando che tu potessi essere la persona giusta per me, ma ho realizzato che le cose stanno diversamente"

Seppure le mie parole erano cariche di odio, sembrano non scalfire minimante l'uomo dal cuore di latta che stava davanti a me, e che si limitò a scrutare rapidamente l'orologio prima di parlare nuovamente

"Stai esagerando, Courtney, e te ne pentirai" La psicologia inversa era un cliché per James, difatti gestirlo fu estremamente facile

"Non credo" Allungai la mano verso la maniglia dell'auto prima di girarmi nuovamente verso James, quella sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo rivolti la parola, volevo trafiggere il gelo che aveva dentro

"James, sai perché non me ne pentirò mai?" Alzò le sopracciglia aspettando l'illuminazione "Perché anche questo ridicolo incontro ha aspettato un posto nella tua agenda, ti sei presentato adesso dopo giorni interi di silenzio, e te ne stai qua, guardando l'orologio in perenne ricerca di un modo più produttivo per impegnare il tuo tempo"

James stava in silenzio, sembrava che mi stesse, per la prima volta ascoltando

"Permetti un consiglio, il tuo tempo usalo per migliorare, o ti ritroverai solo, se già non lo sei"

spalancai lo sportello decisa a non rimettere mai più piede in quella macchina, nella speranza di potermi definire finalmente libera.
Non appena scesi dall'auto sentì anche lo il tonfo dello sportello di James, non avrebbe mai permesso a nessuno di rivolgersi a lui in quel modo

"Courtney aspetta" provai ad accelerare il passo ma venni immediatamente trattenuta dalla sua mano attorno dal mio braccio che mi costrinse nuovamente ad incontrare quegli occhi freddi e inespressivi.
Erano incredibilmente simili a quelli di Duncan, con la differenza che i suoi mi raggelavano, mentre quelli del fratello riuscivano solo a toccare le corde della mia anima

"Mi hai reso felice, che tu voglia crederci o no, lotterò per te"

Solo allora realizzai il dolore atroce che si prova quando si ricevono le parole giuste, dalla persona sbagliata

"È tardi, lasciami andare"mi dimenai finché non riuscì a sciogliere quel contatto forzato dileguandomi verso casa.

Dal mio litigio con James, ricevetti numerose telefonate e "regali", con lo scopo di ottenere il mio perdono, ma l'unica cosa che ottenne fu il numero bloccato, e i regali nella spazzatura.

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