Ti presento Cece

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"Tre paia di scarpe basteranno?"

Domandai alla bionda seduta sul mio letto che iniziò a grattarsi il mento con aria assorta, come se la mia banalissima domanda l'avesse destabilizzata

"Se quelle cose che hai in mano le definisci scarpe"

Guardai le mie comode scarpe da ginnastica più volte facendole oscillare tra le mani, come se fossi alla ricerca di qualcosa di anomalo a tal punto da suscitare quella reazione da parte della bionda tutta tette seduta davanti a me.

"Che hanno che non va?"

"Sono scialbe, dovresti portare qualcosa di più bello, come quei tacchi alti rossi, non li metti da così tanto tempo"

Avevo perfettamente capito a che tipo di scarpe stessa alludendo la bionda, in fondo non era difficile, gli unici tacchi alti presenti nel mio armadio.
Ricordavo persino il motivo dell'acquisto, ovvero, la prima festa dell'Università a cui prendevo parte, quella di Natale, in cui avevo conosciuto James.
Paradossalmente però non era altrettanto semplice per me ricordare l'intera serata, avevo alzato il gomito per la prima volta in tutta la mia vita, inizialmente credevo che nella cattiva sorte qualcuno mi avesse fatto un regalo, conoscere James, ad oggi ero fermamente convinta che non avrei nemmeno preso parte a quella serata

"Lindsay, devo andare a sbrigare delle questioni di famiglia, non sto andando a divertirmi" dissi roteando gli occhi al cielo per la frustrazione, sapevo che non voleva innervosirmi, mi aveva vista preparare la valigia e si era offerta volontaria per aiutarmi.

Ovviamente da sola avrei fatto prima.

In questi momenti la mancanza di Bridgette era intensa, avevamo smesso di parlarci dopo quella discussione avuta tra i corridoi della nostra facoltà, passavamo le intere giornate ognuna chiusa nella propria stanza, eravamo arrivate al punto di evitare ogni tipo di contatto, evitando che gli orari del pranzo e della cena dell'una e dell'altra combaciassero.

"Ma stai partendo col tuo ragazzo!" Strillò Barbie riportandomi alla realtà "devi essere impeccabile"

Sebbene avessi preferito un tono di voce più basso in quel momento non potei fare a meno di sorridere, era piacevole sentire che qualcuno avesse definito Duncan come il mio ragazzo, pur essendo molto lontana dalla realtà.

Con la coda dell'occhio vidi la bionda spalancare il mio armadio chinandosi per raccogliere le famose scarpe da terra

"Ascolta attentamente" Disse mentre si riavvicinava a me agguantando uno slip rosso dalla mia valigia

"Fatti trovare con solo questi addosso e queste scarpe" i suoi occhioni azzurri erano sempre più vicini al mio viso "e sarà tuo per sempre!"  Concluse scuotendomi leggermente con la mano che aveva poggiato sulla mia spalla

Purtroppo non l'avevo mai vista così seria

"Lindsay non ho tempo da perdere per queste sciocchezze" dissi spingendo via la sua mano per poi sfilarle le scarpe dalle mani anche se prima di adagiarle nuovamente dentro l'armadio tentennai un attimo

"Ci stai pensando?" Chiese con tono malizioso facendomi immediatamente arrossire, fortunatamente il suo telefono squillò poco prima che potessi mandarla al diavolo

"Pronto?"  Rispose sedendosi nuovamente sul letto, mentre il suo volto si faceva sempre più rilassato e lo sguardo provocante "Ciao Alejandro"

Barbie mi face l'occhiolino prima di continuare la sua conversazione con voce civettuola girando una lunga ciocca fra le dita

"Cosa sto facendo in questo momento? Sto aiutando Courtney a fare la valigia" mise una mano sopra il telefono per non far sentire ad Alejandro "chiede dove vai di bello?"

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