L'amante

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Nuovo giorno, stessa posizione.
La mia testa era adagiata comodamente sul petto di Duncan e la mia gamba attorcigliata avidamente attorno al suo bacino, ma nonostante non fosse più una novità passare la notte con lui, non volevo che mi trovasse in quella posizione.
Sollevai lentamente la sua mano dalla mia coscia e scivolai sotto il suo braccio il più lentamente possibile fin quando non toccai il pavimento con i piedi, senza nemmeno fa scricchiolare il letto. Avevo vinto io.
Con un sorriso trionfante in volto presi l'asciugamano e andai verso il bagno
"Principessa ero sveglio, ma apprezzo il tentativo"
sbattei la porta nervosamente in risposta alla sua arroganza, era sempre un passo avanti a me.

Lasciai che una lunga doccia calda calmasse la rabbia e l'eccitazione al ricordo della scorsa notte, avevo fantastico nel sonno su quello che sarebbe potuto succedere se io non lo avessi allontanato. La forte attrazione fisica che nutrivo nei suoi confronti, da sempre, era venuta a galla, e di questo Duncan aveva preso nota, sapeva esattamente come imbarazzarmi ed era estremamente soddisfatto quando le mie guance si tingevano di rosso ogni volta che le distanze si accorciavano. Dal mio canto, però, anche io avevo imparato a provocarlo, ed era proprio la consapevolezza reciproca delle nostre debolezze che presto avrebbe spezzato quel sottile filo di pudore ancora integro fra noi.
Avvolsi l'asciugamano intorno al corpo, appena uscita dalla doccia, e sistemai con la spazzola i capelli bagnati, quando Neandertal bussò violentemente alla porta

"Ne hai ancora per molto?"

Tutti i miei buoni propositi sparirono all'istante

"É una fatica così grande attendere altri cinque minuti senza urla.." quella che mi ritrovai davanti, non appena aprii la porta, non era né un'espressione scocciata, né tanto meno arrabbiata, quella nel suo volto era lussuria, e solo quando mi accorsi di indossare un misero asciugamano inguinale, sul mio volto comparve la  vergogna.
"Sta-stavo dicendo, sei puoi aspettare cinque minuti"

I suoi occhi continuavano a vagare su e giù lungo le mie gambe un paio di secondi prima di guardarmi nuovamente in faccia bloccandomi contro il muro posizionando le braccia ai lati del mio viso per evitare ogni tentativo di fuga

"Questo è troppo, mi dispiace" sussurrò avvicinando la testa al mio collo iniziandolo a baciare delicatamente, costringendomi a tirare indietro la testa per godere di quel contatto tanto bramato. Le sue labbra scivolavano perfettamente lungo tutto il perimetro del mio collo fino alla clavicola, mentre le sue mani scesero ad accarezzare con frenesia le mie gambe nude e bagnate fino posizionarsi sul mio sedere che strinse forte incitandomi ad avvolgere le gambe attorno al suo bacino. Volevo solo stargli il più vicina possibile, così mi lasciai sollevare e trasportare fino a letto, sul quale fui scaraventata sotto il peso del suo corpo caldo e massiccio mentre la sua bocca dopo aver torturato a lungo la pelle del mio collo sembrava volersi concentrare altrove, risalendo dal collo alla mascella fino all'angolo della bocca bloccandosi prima di arrivare al tanto agognato bacio cercando un minimo segno d'esitazione nei miei occhi, nei quali trovò solo tanta passione, a tal punto da alzare leggermente il capo sfiorando ripetutamente le mi labbra con le sue finché non avesse approfondito quel contatto.

"Billie! Catrhine!! Sono Carol, disturbo?"

La sua voce e ripetuti colpi alla porta furono un'improvvisa doccia fredda che ci riportò bruscamente alla realtà, Duncan si alzò immediatamente andando ad aprire mentre io mi mettevo seduta sul bordo del letto stringendo l'asciugamano

"Ciao Carol" disse aprendo la porta mentre io sollevavo imbarazzata la mano senza proferire parola

"Ho interrotto qualcosa?" Nè io nè Duncan riuscimmo a guardarci in faccia ma la risposta fu la stessa per entrambi

"Cosa te lo fa pensare?"

Sicuramente il fatto che entrambi avessimo il fiato corto ed ero mezza nuda tra le coperte, potevano  essere un indizio

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