Fai bei sogni

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Duncan inspirò profondamente, avendo ormai capito che l'unico modo per chiudere quella discussione era affrontarla.
Espirò rassegnato, come un condannato prima della ghigliottina

"Non ho mai approfittato di nessuna ragazza, non sono un verme" si leccò le labbra prima di continuare, anche se quella piccola introduzione mi aveva già tolto un grosso macigno dallo stomaco

"ho fatto degli errori, dovuti all'immaturità, credo, o al desiderio di sentire qualcosa di forte, il fatto che io sia andato a letto con molto ragazze non è mai stato un tabù per te, o sbaglio?"

Scossi la testa in segno di negazione

"Non ho mai fatto del male, intenzionalmente, a nessuna di loro"

"Scott è la seconda persona che ti dipinge come un mostro, non voglio giri di parole" ricordavo ancora le parole di Heather nella mia cucina, Duncan aveva la coscienza sporca, di questo ero certa, ma non mi sarei arresa senza dargli la possibilità di spiegare

"Ho perso la verginità a 16 anni, lei era più grande di me, mi ha illuso profondamente" quella confessione inaspettata mi raggelò il sangue nelle vene "credevo di essermene innamorato" continuò non curante del mio stupore "troncò ogni tipo di legame poco dopo, lasciandomi solo e spaesato"

Un silenzio imbarazzante si creò fra noi, non avevo il coraggio di porre alcuna domanda, così aspettai che riprendesse il suo racconto

"da quel momento mi promisi che non avrei mai più investito i miei sentimenti in una relazione, e scelsi rapporti occasionali e senza coinvolgimenti emotivi, ma con Gwen le cose andarono diversamente, è vero che le tolsi la verginità, ma non lo sapevo all'epoca, eravamo entrambi ubriachi ad una delle feste di Geoff, è successo e basta, fu tutto troppo squallido e veloce"

scosse la testa come se potesse scacciare quel ricordo appena riaffiorato

"ma lei perse la testa per me e non volevo che provasse quello che avevo provato io"
Si leccò le labbra mentre scrutava con lo sguardo il pavimento "provai ad avviare un rapporto più solido, ma le cose andarono male, non mi trasmetteva niente, e ricominciai con i rapporti occasionali, so bene che Scott ti ha fatto credere che si trattasse di una gara, di una sfida fra noi ragazzi, ed effettivamente c'è sempre stata una competizione"

si bloccò notando il mio sguardo di disapprovazione

"l'hai voluta tu la storia principessa, o sbaglio?"

"Continua" risposi roteando gli occhi al cielo

"Questa competizione era fittizia, Courtney, e devi credermi" si avvicinò allungando le mani sulle mie spalle "è Scott che si sentiva in dovere di dimostrare a tutti che fosse superiore a me, ma io so bene che le ragazze con cui sono stato, saranno anche state un oggetto, ma non sono mai stato con una ragazza che non era consenziente, questa è la differenza fra me e Scott"

Rimasi a lungo in silenzio in balia di un flusso inarrestabile di ricordi vaghi e confusi che il racconto di Duncan aveva riacceso

"Parla ti prego"

"Ti credo Duncan" non rispose sapendo che non avrei mai liquidato un discorso simile con due parole

"c'è qualcosa che non mi torna" i suoi occhi azzurri s'incupirono

"Questo è tutto, Courtney"

"Credi che non abbia sentito cos'ha detto Scott?" Indietreggiò facendo in modo le sue mani lasciassero le mie spalle

"In preda all'ira mi ha coinvolto nella vostra perversa competizione alludendo ad una sera in cui io e te abbiamo fatto sesso" l'espressione di Duncan era indecifrabile, l'unica emozione che riuscivo a leggere nel suo volto era la rabbia "si riferiva alla festa a casa di James" rispose interrompendo anche il contatto visivo, non l'avevo mai visto così irrequieto

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