2. Armadietti

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La scuola si riempe di gente e tutti vanno ai loro rispettivi armadietti.

<Allora Jungkook-ah, il tuo armadietto dovrebbe essere il 312.> mi informa Nam. Dato che da solo mi perderei di sicuro, i miei amici si sono offerti di accompagnarmi al mio armadietto.

<Mi raccomando Jungkook-ah, quando suona la campanella, vai in classe. Non voglio ti diano una nota al primo giorno.> mi raccomanda l'arancione visibilmente preoccupato.

Questa sua apprensione per me non mi da per nulla fastidio, anzi, é un suo modo alternativo per mostrarmi il suo affetto.

<Tranquillo Nam, nemmeno io la voglio.> ridacchio.

Girovagando un po' per i corridoi di questa immensa scuola, scorgo un armadietto con scritto "312". Deciso, faccio per andare verso questo, ma una presa salda sulla spalla mi ferma.

Mi volto e noto il viso di Yoongi con un espressione dura e fredda.

<Aspetta Kookie.> il suo tono serio mi fa venire la pelle d'oca, i suoi occhi sono puntati oltre di me. Seguendo il suo sguardo, vedo che é fisso verso una figura con le spalle appoggiate sull'armadietto accanto al mio.

Capelli castani e lisci, lineamenti dolci e definiti, corpo magro e alto, proprio un bel ragazzo.

I suoi occhi nocciola erano puntati altrove fin quando il maggiore non ha attirato la sua attenzione.

<Hey Kim, cosa ci fai quì? Il tuo posto é da un'altra parte.> sputa infastidito il bianco avvicinandosi a quel ragazzo.

<Buongiorno Min, sbaglio o anche per te non é il tuo posto? Questo non é il tuo piano.> risponde con fare superiore il castano. Sembrano conoscersi, ma quello che hanno non sembra essere un bel rapporto. Ok, togliamo il "sembra", non hanno un bel rapporto.

Il rosso mi cinge le spalle con un braccio.

<Quello che Yoongi vorrebbe sgozzare é Kim Taehyung. É di terza, di conseguenza la sua classe é su questo piano.> mi spiega.

La sua voce é irrititata, una cosa inverosimile per una persona come lui, che vede del buono in tutti e cerca di essere amico con chiunque.

<Il motivo della mia presenza quì non sono affari tuoi, ora torna al tuo armadietto.>

Yoongi si sta scaldando e tutti noi sappiamo che far arrabbiare Min Yoongi é come prendere un biglietto di sola andata per l'inferno. Insomma, non é un viaggio piacevole.

<Mi spiace deluderti, ma questo -sbatte il pugno sull'armadietto su cui era appoggiato- é il mio armadietto.> Taehyung guarda il bianco con aria di sfida.

<Aspetta, tu non eri nella parte in fondo a destra del corridoio?> l'espressione del maggiore é incredula.

<Mi hanno spostato per fare spazio ad uno stupido primino.> il tono del castano é infastidito, non deve avergli fatto piacere il suo trasferimento, peccato che ora non faccia piacere nemmeno a me.

<Quindi questo é il mio posto e quello di troppo sei tu. Torna al tuo piano, nano.>

Due cose fanno imbestialire Yoongi: chi mangia i kit kat senza spezzarli e l'essere chiamato "nano".

La faccia del maggiore diventa rossa dalla rabbia e, pronto a tirare un pugno dritto in faccia a Taehyung, viene bloccato da una mano che stringe il suo polso.

<Ora basta! Yoongi andiamo. Ah e Taehyung...> Namjoon si avvicina paurosamente alla faccia del castano.

<Il tuo vicino di armadietto sará quel ragazzo lì-mi indica mentre continua a parlare-, nonché il nostro migliore amico, quindi se provi solo a torcergli un capello puoi dire addio alla tua faccia da cazzo.> lo minaccia l'arancione. Taehyung, di fronte a quelle intimidazioni, é impassibile, la sua faccia non cambia espressione di una virgola.

Namjoon, Yoongi e Hobi vanno ai loro rispettivi piani, dopo avermi salutato, lasciandomi solo.

Intanto Taehyung é rimasto a fissarmi, con un'espressione totalmente piatta. Mi scruta con quegli occhi taglienti che mi mettono in soggezione.

Un pò intimidito mi dirigo al mio armadietto, di fianco al suo, e dopo aver messo la password, lo apro mettendo al suo interno i libri che non mi servono in quel momento.

Non oso guardarlo, ma posso sentire il suo sguardo bruciarmi addosso. Darei di tutto perché la campanella suoni in questo istante, questa situazione é imbarazzante.

<Quindi sei tu quel ragazzo di cui ultimamente parlano tanto quegli sfigati.> stronca il silenzio creatosi.

<Sinceramente ti immaginavo diverso.> continua.

Non sembra poi così male, forse devo solo imparare a conoscerlo un po'.

Sorrido di risposta.

<Sei una di quelle persone che odio.> il suo tono, da pacato qual'era, cambia in uno seccato ed irritato. Questo cambiamento mi spaventa e non poco.

Si avvicina pericolosamente a me.

<Da quel che ho sentito sei il tipico secchione, senza mai un capello fuori posto, puro e perfetto, gentile e debole. Beh ti informo che tu non mi piaci. Odio le persone come te, con una media impeccabile, una famiglia felice e senza alcun problema, quelli come te mi fanno venire il volta stomaco. Ti renderò l'anno scolastico un inferno all'insaputa di quei tre idioti e tu non oserai dirgli niente, altrimenti non ti renderò solo l'anno, ma anche la vita un inferno.>

Sono sicuro di essere sbiancato, questo ragazzo mi mette una paura inimmaginabile.

Forse, l'idea di conoscerlo, non é proprio una concezione avverabile.

Detto ciò, si allontana da me dirigendosi verso la sua classe come se nulla fosse successo, lasciandomi lì inerme.

Il suono della campanella che segna l'inizio della prima ora, mi sveglia dal mio stato di trans. Devo andare in classe, terza porta a destra.

Mi dirigo verso la mia aula, il mio primo incontro non é stato dei migliori.


[Hiii
Questo capitolo é leggermente di passaggio,ma da ora dovrebbe iniziare la vera storia. Bye °3°]

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