Dopo scuola, Jimin andò in ospedale per far visita al proprio fratellino, ormai lì da ben quattro anni.
Ormai i medici lo conoscevano, dato che andava a vederlo quattro volte a settimana.
Da quando era scoppiato quel casino, Jimin non ha mai saltato un giorno di visita. Mai.
<Oh, buongiorno Jimin.> lo salutò sorridente un'infermiera.
<Buongiorno Lee.> ricambiò il biondo andando a poggiarsi al bancone.
Lee era un'infermiera che era stata lì fin dall'inizio di tutto quello. Era leggermente più alta di Jimin; non troppo magra e con dei lunghi capelli biondi, sempre raccolti in uno chignon.
Era stata lei a trasportare la barella del fratello ed era sempre stata lei ad assicurarsi che avesse tutti i livelli sotto controllo.
<Anche oggi ti segno come visitatore?> gli chiese, sempre col sorriso sul volto.
<Se sono quì, é solo per un motivo.> disse il minore con un pizzico di malinconia.
<Hey Jimin...> lo richiamò.
<Si sveglierá, ne sono certa.> lo incoraggiò, sicura del fatto che il biondo stesse pensando a ciò.
<Come fai a esserlo?> il tono di Jimin non cambiò, lasciando quel briciolo di tedio.
Nel frattempo, dopo aver scritto il nome e cognome del ragazzo, Lee si alzò dalla sedia e lo affiancò.
<Mi prendo cura di lui dal principio e non ho potuto non notare i suoi livelli migliorare col tempo.> gli spiegò mentre camminavano verso la stanza 103.
Jimin rispose annuendo, semplicemente. Non voleva portare avanti quell'argomento.
Arrivarono davanti alla porta della camera e Lee salutò Jimin aggiungendo anche un "in bocca la lupo".
Il biondo fece un respiro profondo e abbassò la maniglia.
Lo vide, come sempre disteso sulle lenzuola bianche e con vari cavi attaccati al suo corpo, per poterlo monitorare.
In condivisione col fratello, nella stessa stanza c'era una bambina, seduta sul letto accanto.
Stava giocando con la sua bambola, fin quando non sentì la porta aprirsi rivelando il biondo.
<Perché ti sei bloccato alla porta?> la voce acuta della bambina risuonò nella stanza.
Jimin ebbe un sussulto appena sentì quella voce, non si era reso conto della presenza della piccola.
Girò la testa verso di lei e la colse a guardarlo incuriosita.
<Ecco...non é niente. Sono solo un po' stanco.> le sorrise chiudendo la porta.
<Mmh bugiardo!> alzò la voce indicandolo.
Jimin spalancò leggermente gli occhi.
La bambina lo aveva capito subito e lui non poté che rimanerne stupito.
<Ok, hai ragione, sono un bugiardo.> ridacchio leggermente.
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First · VKOOK
أدب الهواةJungkook é un ragazzo di 16 anni costretto a cambiare scuola,andando in quella dei suoi tre migliori amici, per "vari problemi". Quí sperimenterá per la prima volta esperienze che non si sarebbe mai immaginato di sperimentare. ·Smut;fluff· -Vkook ...