Bentornati nella saga di ACDV! Spero che, come i precedenti due, la storia vi piaccia :3 Da una parte sono felice di essere arrivata a questo punto, non me lo sarei mai aspettato (soprattutto per le 5k letture su ACDV1 e le 1.2k su ACDV2. WOW. Per me sono numeri già grandi, soprattutto per le scifi a space opera poco considerate).
Anyway, se siete qui, presumo che abbiate già letto i primi due... in caso contrario... be', vi siete fatti uno spoiler bello grosso >.> ho messo l'avvertimento anche nella descrizione, nel caso lascio comunque i due link qui accanto.
Come al solito, in caso di errori, punti poco chiari e quant'altro, sentitevi liberi di segnalare cose. In ogni caso, buona lettura!
Tre giorni: è stato questo il tempo che ci hanno concesso. Possono sembrare un'infinità, ma in realtà sono sfumati con uno schiocco di dita. E, in un attimo, tutto quel che è stato l'Atlantis finora mi passa davanti agli occhi.
Avevo tre anni quando vidi il lago per la prima volta. Me ne innamorai subito e divenne il mio posto preferito. Mio padre mi ci portava ogni volta che lo chiedessi e ha passato pomeriggi interi a insegnarmi come far rimbalzare le pietre sull'acqua.
Avevo otto anni quando mi avvicinai per la prima volta alla tecnologia, ma stando a ciò che mi raccontavano, fin da piccola mi piaceva curiosare in una scatola di esplosivi credendo che fossero caramelle. Iniziai restando in silenzio, seduta sulla solita sedia mentre guardavo mio padre intento a lavorare. Ben presto, quando mi decisi a curiosare intorno, trovai delle viti. Per quanto potesse sembrare strano, avvitare e svitare un bullone divenne un ottimo passatempo e il laboratorio numero cinquantotto divenne l'altro mio posto preferito. Con somma gioia di mio padre, continuai sulla stessa strada che aveva seguito, passando anni con la testa china sui libri.
Quando mi ritrovai a voler vendetta contro lo stesso pianeta che avevo chiamato casa per anni dopo la morte di mia madre e il dover vivere sulla prigione dell'At5, per mesi c'era un pensiero che mi tormentava e non riuscivo a vedere altro: concludere Minerva fu ciò che mi sembrava la soluzione ottimale.
L'ho fatto.
Ma che prezzo dovremmo pagare adesso per tutto quello che è stato finora? Non abbiamo nemmeno più un pianeta, dovremmo ricominciare da capo le nostre vite. Non abbiamo più niente, è rimasto solo un ammasso di rocce e pezzi di metallo – i resti dell'Atlantis e dei suoi satelliti.
Ma se noi siamo salvi, in molti hanno perso la vita: abbiamo visto alcune navi cargo dell'Astrea esplodere davanti ai nostri occhi, con il loro carico di civili. Nessuno ha parlato e, per un'altra volta, il silenzio si è impossessato della Starfall: eravamo impotenti davanti a quel macabro spettacolo organizzato da Kase.
«Dove ci dirigiamo?»
La voce di Axel è un sussurro, ma risuona fin troppo bene a bordo della Starfall.
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Ai confini del vuoto 3 - Missione Terra Nova
Science Fiction[La descrizione contiene spoiler per ACDV2, per capirlo è necessario leggere i precedenti due] L'ultimo avvertimento di Kase ha distrutto l'equilibrio della Galassia LK-216 in modo irreversibile e la distruzione dell'Atlantis rischia di far precipit...