«Meno male volevi un piano serio» dice Aesta, sorridendo appena: sappiamo benissimo entrambe che ora è tutto nelle sue mani. L'interfono gracchia, Zavis ci informa che si tratta della Star Opal, mentre la Star Fury è in ascolto insieme al resto della flotta.

«Nave 6456 a rapporto: i nemici hanno alzato gli scudi. Cosa dobbiamo colpire? Noi siamo pronti. Le LWSS sono già schierate su tutta la flotta». È quasi strano sentire una voce non ostile provenire da quella nave, ma De Algy ha fatto le sue scelte e noi non possiamo rimuginare troppo sul perché, adesso figura tra i nemici da eliminare.

«Quello che ritenete più imprevedibile: se vogliamo vincere, dobbiamo metterli nella condizione in cui nessuno schema è rispettato».

«Se proprio dobbiamo morire, almeno proviamoci» risponde Balee. «Però... potrebbe funzionare. Allora è deciso, muoviamoci adesso, stiamo perdendo troppo tempo a chiacchierare. Andiamo avanti noi».

«Deviate gli attacchi sui cannoni normali, si aspetteranno Minerva, puntate ai motori e ai sistemi di attacco delle navi più piccole» ordina Axel.

«Davith, vieni un attimo qui» mi chiama Nayla. «Guarda lo schermo. Kase non prende parte alla battaglia, non so se stia scappando o se voglia cercare di condurci in una trappola, la rotta sembra tracciata per arrivare in un punto preciso».

Faccio un cenno con la testa e stringendo appena i pugni.

«Axel, hai carta bianca» gli dico per poi tornare a guardare Nayla che sta mordendo il tappo di una penna. «Potrebbe essere una trappola per indurci a seguirlo».

«Agli ordini!» risponde lui. Cerca di ignorare il suono dei tasti, l'aria tesa che si respira nei secondi prima della battaglia, ma il tono lo tradisce.

«Quindi stiamo rischiando per niente?» chiedo a Nayla.

«Non ne ho idea. Che ti hanno detto su Ealia?»

«In tre parole: non possiamo vincere».

«Vira! Vira!» urla Zavis, sicuramente ad Axel. Mi volto di scatto: ci stanno attaccando con colpi lievi, ma dato che diretti alle parti più delicate, i danni potrebbero essere gravi.

«Alzate gli scudi, razza di cretini! Attaccare con i cannoni normali non significa fare da bersaglio» urlo all'equipaggio.

«Non possiamo, abbiamo l'energia deviata su Minerva. Rischieremmo di avere meno potenza per il colpo, sto provando a evitare i colpi!» mi risponde Axel virando improvvisamente. Nayla mi afferra il braccio per impedirmi di finire a terra, la ringrazio con un cenno del capo, precipitandomi poi da Axel che ferma la nave poco prima di entrare in collisione con la Venus.

«C'è mancato poco» mormora tra sé.

«E allora fai attenzione, siamo sotto tiro da troppe parti e non possiamo autodistruggerci la flotta» gli dice Zavis mentre Axel riporta la Starfall in linea facendogli il verso. «So quel che faccio, sono ai comandi di questa nave da anni, lasciatemi lavorare in pace».

Il comunicatore vibra: è il comandante della Venus, decisamente arrabbiato per il quasi scontro che chiede di far sapere ad Axel che è un idiota.

Sospiro, chiudendo la conversazione e gli appoggio una mano sulla spalla, riferendogli il messaggio. Torno a guardare la rotta di Kase: sembra abbia una meta, la velocità è troppo alta per vagare a caso.

«Riesci a trovare le coordinate di dove si sta dirigendo?»

«Certo, lo continuo a seguire io. Pensa alla battaglia, ci sei tu a capo della Starfall».

Annuisco con un cenno del capo, correndo poi di nuovo verso Axel.

La battaglia infuria, non sembra esserci via di scampo. Le comunicazioni si accavallano, non si riesce a distinguere le voci e Balee non risponde: il radar segnala che anche le navi che dovevano coprirci le spalle sono impegnate a combattere contro le LWSS degli Altri. Sposto lo sguardo rapidamente sulle astronavi nemiche, sempre più vicine.

Ai confini del vuoto 3 - Missione Terra NovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora