Appoggio la tazza vuota sul davanzale della finestra, lasciandomi sfuggire un piccolo sospiro. In lontananza il deserto sembra brillare sotto i soli, il cui riverbero inganna l'occhio creando delle illusioni simili a pozze d'acqua. Questa è la zona più arida del pianeta e nemmeno l'aria condizionata riesce a scacciare il caldo: la sabbia si appiccica addosso e spesso non se ne vuole andare. Il clima, in ogni caso, non mi terrà lontano dalla tazza di tè.
Non mi mancava essere su Lemuria, in questa stanzina che avevo preso come ufficio e che per anni ho usato solo per appoggiarci i fogli dei progetti. È strano rivedere la flotta ferma su Lemuria, rivedere il nome di Aesta nell'elenco degli uomini della Starfall e vederci scritto quello di Nayla. Non l'avrei mai creduto possibile, non avrei potuto immaginare un tale risvolto: mi sarebbe piaciuto che Sayth potesse crescere sull'Altantis, pensavo che avrei potuto imparare ad amare di nuovo la vita lì sopra... eppure non è rimasto più niente. Nessuno ne parla, il nostro obbiettivo ora è la guerra, anche se ho imparato a non affezionarmi a un pianeta, non posso fare a meno di pensare a quanto abbia perso.
Mi volto, sentendo bussare all'improvviso. «È aperto» rispondo meccanicamente, appoggiando la tazza vuota sul davanzale.
«Comandante». Nayla mi sta fissando, rimanendo ferma sulla porta. Mi da' i brividi sentirmi chiamare in quel modo da lei: sotto sotto ancora ho i brividi a saperla alle mie spalle, ho il terrore che possa prendere una pistola e sparare un altro colpo.
«C'è qualche problema?» le chiedo
«Aesta e Axel stanno litigando». Chissà perché la cosa non mi stupisce. «Per la terza volta» aggiunge spostando il peso da un piede all'altro. «In dieci minuti» conclude aspettandosi forse che possa fare qualcosa per quei due.
Scuoto la testa, sospirando. «Sul caffè?»
Mi passo una mano sul volto quando rimane in silenzio: continuando così saranno quei due a distruggermi la nave, non Kase.
Zavis si affaccia, è lui a rispondermi. «Non ne ho idea, prima li abbiamo sentiti urlarsi insulti mentre si svolgevano le operazioni di controllo sulla Starfall, poi si sono battuti il cinque... ormai si sa che quando fanno quel gesto è per una scommessa. Spero che non coinvolga nessuno di noi».
«Convocali... anzi, no. Togli loro il caffè per tutta la giornata di domani». Mi uccideranno non appena lo verranno a sapere, ma non ho tempo da perdere con loro.
«Sarà fatto» risponde Zavis prima di allontanarsi.
Nayla si toglie la borsa, si siede e tira fuori il proprio portatile. «Ignorando quei due idioti, che di sicuro non sono la causa per cui sono qui, volevo metterti al corrente del fatto che ho passato la notte a visionare il tracciato di Kase».
«Posso vedere?»
«L'ho portato apposta. Ho cercato di arrivare a una conclusione, ma non ho capito se ci sia sotto un qualche senso o se sia una cosa a caso».
«Conoscendo Kase, non credo sia una cosa a caso».
«Esatto. Comunque – apre il portatile – la rotta che ha seguito è questa».
Mi avvicino, rimanendo alle sue spalle. Non mi sembra di riconoscere nessuna rotta impostata sui sistemi delle navi, forse ha cercato di evitare i controlli.
«Il punto d'arrivo l'ho identificato nel sistema 9051 Centauri VI su un pianeta di nome Rama. Potrebbe essere lì la loro base, il B8 mi puzza tanto di copertura. Non possono aver creato quelle Battle Cruise su quel pianeta, tanto meno su Kalea: le attrezzature sono obsolete, non avevano nemmeno il materiale adatto. Il 9051 è abbastanza lontano da qui, i nostri sistemi non sono in grado di coprire aree così vaste, possono operare in pace e sistemare la flotta... o nasconderla».
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Ai confini del vuoto 3 - Missione Terra Nova
Science Fiction[La descrizione contiene spoiler per ACDV2, per capirlo è necessario leggere i precedenti due] L'ultimo avvertimento di Kase ha distrutto l'equilibrio della Galassia LK-216 in modo irreversibile e la distruzione dell'Atlantis rischia di far precipit...