«Mamma!»

Mi volto di scatto con le lacrime agli occhi: è la terza volta che Sayth mi sta chiamando, ormai sono sicura che non è più un'allucinazione.

Non è sola: ci sono alcune cavie con lei, ma tra loro non c'è Kase. Quello che le teneva la mano si ferma, sposta lo sguardo tra me e lei e poi le lascia la mano quando la piccina inizia ad agitarsi e a indicarmi. Corre subito verso di me, continuando a chiamarmi. Non avrei mai pensato di poterla rivedere così presto, cominciavo quasi a rassegnarmi.

Mi lascio cadere sulla sabbia, allargando le braccia non appena mi arriva vicino.

«Mamma!»

«Ciao, tesoro». Singhiozzo, stringendola forte. Le bacio la fronte mentre lei cerca il ciondolo, stringendolo poi nella mano. «Stai bene?» le chiedo prendendole il visino tra le mani.

Lei annuisce con piccoli cenni del capo: nonostante quel che possa averle fatto Kase, l'importante è che ora sia qui. Dovrà passare sul mio corpo prima di rapirla di nuovo.

Qualcosa mi colpisce ripetutamente la schiena, mi volto senza lasciare la piccina. Cyd mi sta tirando dei colpetti sulla schiena con uno dei bracci. Sorrido appena, accarezzandole la testa.

«Grazie».

«Almeno sappiamo che il cinque-nove-due funziona alla perfezione» dice Aesta guardando Nayla che annuisce.

«Che è il cinque-nove-due, a proposito?»

«Il programma che abbiamo sistemato per Sayth, è fatto a misura» mi risponde la prima alzando un pollice.

Mi rialzo, scuoto la sabbia dai pantaloni della divisa e la prendo in braccio, le accarezzo una guancia mentre lei continua a spostarsi, allungando una mano verso Axel che, dopo essersi avvicinato, le tocca il naso.

«Blep».

«Zio Alle!» strilla lei in risposta. «Braccio!»

«Vivi, molla il comando. Pure lei non ti vuole» mi dice Aesta prima di accarezzare i capelli a Sayth.

«Guarda, l'idea di andarmene su un asteroide dimenticato da tutti la considero da quando si iniziò a combattere con l'Alleanza» le rispondo mentre cerco di sistemare la piccina in braccio ad Axel, ma lei continua ad agitarsi - segno che probabilmente ha fame.

Mi volto verso gli Altri: sono un gruppetto di cinque, non hanno armi con loro, solo una sacca a testa.

«Ci sarà da fidarsi?» sussurro a Nayla.

«Loro no cattivi!» strilla Sayth.

«Sì, ma non urlare, ci tengo al mio orecchio» le dice Axel, accarezzandole i capelli.

«Per sentire Zavis che ti implora?» gli chiede Aesta ghignando appena.

«Di ciò che ti importa?» ribatte Axel mettendomi in braccio Sayth che sbadiglia e si infila una mano in bocca mentre lui si avvicina ad Aesta.

«Se non la smettete immediatamente vi lascio su Minerva senza caffè a colonizzarlo a mano» dico loro lanciandoli un'occhiataccia. So quanto siano pronti a lasciarsi in una rissa quei due, le hanno sempre fatte, un po' seriamente, un po' per gioco, rialzandosi subito da amici, come se niente fosse successo. Ma non è proprio il modo migliore per presentare la Starfall.

Ignoro Axel e Aesta mentre continuano a battibeccare - forse avevano ragione a definirli come gli sposini, ma non credo che né Zavis né Nayla siano concordi con la definizione adesso.

«Chi siete?» chiedo loro mentre Sayth si stringe, appoggiando la testa sulla mia spalla.

«Le cavie del progetto Tau. Eravamo... come voi un tempo. Ci hanno preso da piccoli, iniziando una serie di esperimenti. L'unico risultato positivo fu raggiunto non molto tempo fa: quelli prima di noi, morirono nei tentativi. Non vogliamo farvi del male, vogliamo aiutarvi».

Ai confini del vuoto 3 - Missione Terra NovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora